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Concorsi Pubblica Amministrazione: 150mila assunzioni all’anno fino al 2026

Paolo Zangrillo, Ministro della Pubblica Amministrazione, ha annunciato 150mila assunzioni all’anno fino al 2026: si tratterà di un periodo cruciale per la Pubblica Amministrazione, in particolare a causa della necessità di attuare i progetti del Pnrr e le difficoltà che il governo sta riscontrando sotto questo aspetto, in particolare per quanto riguarda gli enti locali e i profili professionali che vi operano.

Vediamo in questo approfondimento gli obiettivi e le modalità di assunzione legate a questa ottima opportunità di lavoro in arrivo nel settore pubblico.

Assunzioni Pubblica Amministrazione: il bisogno di profili specializzati

Per quanto riguarda le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, alcune misure per ovviare alle carenze d’organico sono già state introdotte, come ha sottolineato il Ministro. Eppure i problemi persistono, dovuti in particolare all’assenza di tecnici ed esperti, ovvero quei profili specializzati fondamentali per realizzare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: “A livello centrale abbiamo inserito 500 tecnici ed esperti per accompagnare la realizzazione del Pnrr. E a livello decentrato abbiamo dotato i piccoli comuni dei fondi necessari ad assumere i tecnici. Ma è vero, stiamo incontrando difficoltà, come del resto succede nel settore privato. Le persone oggi sono molto più attente a valutare le condizioni offerte e le opportunità di crescita professionale.”

Zangrillo ha tenuto a precisare che si tratterà di assunzioni a tempo indeterminato.

L’importanza della formazione: la piattaforma Syllabus

L’ultimo decennio è stato particolarmente duro per il settore della Pubblica Amminstrazione: nel 2021 e 2022 sono riprese le assunzioni, con 170mila ingressi a cui seguiranno quelli annunciati per i prossimi anni.

“Cominciamo col superare la narrativa anacronistica che dipinge la PA come una struttura incapace e non competitiva. Io vengo dal mondo dell’impresa privata e le posso assicurare che le retribuzioni d’ingresso sono assolutamente competitive e che la Pubblica Amministrazione è piena di figure con un’altissima preparazione. Non basta però la competenza tecnica, ma bisogna acquisire anche le cosiddette soft skills. In particolare, la dirigenza deve essere capace di organizzazione e valorizzazione del capitale umano.”

E a tal proposito diventa centrale il ruolo svolto dalla formazione e l’acquisizione di skill specifiche: questo il concetto dietro alla progettazione di Syllabus, la piattaforma dedicata al capitale umano della PA, grazie alla quale i dipendenti potranno usufruire di corsi di formazione in modalità e-learning in linea con il proprio profilo.

Inoltre, secondo l’atto di indirizzo firmato da Zangrillo, tutte le amministrazioni dovranno prevedere un minimo di 3 giorni di formazione all’anno, durante l’orario di lavoro, per tutti i dipendenti pubblici su tre aree: la digitalizzazione, l’aggiornamento amministrativo e le soft skills.

La risorsa dello smart working

Per quanto riguarda invece lo smart working, Zangrillo ha ammesso che si tratta di una possibilità, di uno strumento utile di cui la Pubblica Amministrazione non vuole privarsi: “Serve però una rivoluzione culturale, passando dalla logica del controllo a quella degli obiettivi misurabili. Per questo stiamo facendo un grande investimento sulle competenze dei dirigenti nella gestione delle risorse umane. Nel 2022 lo smart working ha riguardato circa 500mila dipendenti pubblici, quest’anno pensiamo di salire a 700 mila”.

I concorsi in arrivo nella Pubblica Amministrazione

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