Le teorie sull’apprendimento sono una parte fondamentale del programma d’esame per l’accesso al TFA, specialmente nella fase preselettiva, in cui molte domande a risposta multipla vertono proprio sui vari contributi teorici e i diversi autori. Prendiamo spunto da una domanda che ci è stata posta sul gruppo Telegram di Edises dedicato al TFA, per proporvi una mappa mentale sulle teorie dell’apprendimento che vi possa essere d’aiuto in fase di ripetizione, ma anche in fase di esercitazione al test di ingresso. Utilizzandola come guida, potrete infatti rapidamente attribuire ogni autore alla Sua corrente e al suo campo di indagine.
Prima di presentarvi la mappa, desideriamo però fare una breve premessa che consenta di orientarsi nell’ampio panorama di approcci teorici, ma anche di prospettive differenti da cui è possibile studiare il processo di apprendimento.
Gli argomenti dell'articolo
Considerare l’apprendimento come un processo attivo e dinamico
Come primo passo, è d’obbligo soffermarci per un momento su cos’è l’apprendimento e quali sono le sue caratteristiche. Avere un quadro chiaro su questi aspetti, infatti, ci aiuterà a creare la cornice per la nostra personale mappa mentale, quella all’interno della quale collocare i numerosi contributi scientifici a questo tema tanto importante per chiunque scelga di occuparsi di educazione e di istruzione.
L’aspetto fondamentale da considerare quando si parla di apprendimento è il suo stretto legame con il concetto di sviluppo, cioè quel processo evolutivo che comporta la modifica della struttura, della funzione e dell’organizzazione proprie dell’organismo.
In questo processo, come ci spiega Umberto Galimberti nel Nuovo Dizionario di Psicologia, svolge certamente un ruolo fondamentale la maturazione intrinseca, cioè quella maturazione biologica che fa emergere abilità progressivamente più raffinate, ma a rivestire un ruolo altrettanto importante è anche l’ambiente in cui lo sviluppo stesso avviene. È proprio qui infatti che, ponendosi in maniera attiva, la persona può fare le esperienze capaci di produrre quelle modifiche durature nei suoi comportamenti alle quali diamo il nome di “apprendimento”.
L’apprendimento è dunque un processo attivo all’interno del più ampio processo di sviluppo, ma oltre a essere attivo è anche dinamico, perché coinvolge molteplici dimensioni interne alla nostra mente, come per esempio il nostro stile cognitivo, l’attenzione, la memoria, la percezione, e altrettante dimensioni esterne legate agli stimoli provenienti dall’ambiente, quali per esempio le relazioni che abbiamo con le altre persone, le informazioni che pervengono a noi attraverso i sensi, gli scambi comunicativi in cui siamo coinvolti, i modelli educativi e didattici a cui siamo esposti e molto altro.
Risulta chiaro quindi che ogni studio dedicato a una di queste dimensioni può dirci qualcosa sull’apprendimento; in tal senso, allora, le teorie dell’apprendimento sono tutte quelle che ci danno elementi utili per comprendere come questo processo avviene, come favorirlo e quali sono i fattori che, al contrario, rischiano di inibirlo.
Differenza tra Teorie dell’apprendimento e ambiti di ricerca sull’apprendimento
Nel momento in cui dobbiamo approcciare contenuti ampi e ramificati in numerosi collegamenti e intrecci, abbiamo la necessità di organizzarli. E la stessa cosa vale per chi quei contenuti deve sistematizzarli in un manuale. Da ciò, la necessità di applicare delle categorie, che da sempre e in ogni campo della conoscenza, ci aiutano a raggruppare e classificare.
Ecco quindi che ci troviamo di fronte a titoli di parti o capitoli come “Le teorie dell’apprendimento”, “Le teorie della percezione”, “Le teorie dello sviluppo”, “Le teorie sulla memoria” e molto altro, o a domande della preselettiva che fanno riferimento a questo tipo di classificazione.
E così, quando troviamo la maggior parte dei testi che, parlando di teorie dell’apprendimento, si riferisce principalmente a comportamentismo, cognitivismo e costruttivismo, ci domandiamo come mai l’apprendimento per insight teorizzato dalla Gestalt non sempre venga inserito tra queste: non si tratta di una teoria sull’apprendimento? E lo stesso ci domandiamo quando approcciamo il concetto di apprendimento significativo di Ausubel, o il learning by doing teorizzato da Dewey. Per non parlare di tutti gli studi sulla percezione e sulla memoria: non ci dicono tanto sull’apprendimento anche questi?
Dubbi di tal genere sono molto utili, perché ci fanno capire che è il momento di trasformare quelle categorie tanto funzionali a classificare e organizzare – ma che rischiano di diventare delle barriere – in aperte e luminose porte di collegamento. Come? Ricordandoci, per esempio, che la percezione di cui la Gestalt si è occupata con tanta attenzione è un processo che nell’apprendimento gioca un ruolo fondamentale o che il learning by doing messo in pratica dal filosofo e pedagogista Dewey nelle scuole è centrale, quando si parla di apprendimento, quanto gli studi degli psicologi comportamentisti sul rinforzo.
Per mettere ordine e per costruirci la nostra mappa mentale, allora, quello che ci serve è uno sguardo olistico, cioè capace di allargarsi e di considerare l’apprendimento in tutte le sue dimensioni e allo stesso tempo in tutte le connessioni che tra queste si stabiliscono e lo rendono un insieme molto più complesso della semplice somma delle parti. Uno sguardo che possa inglobare contributi che vengono da più scienze, e quindi dalla psicologia, dalla pedagogia, dalla sociologia, dalla linguistica e da ogni studio che si occupi dell’essere umano.
Una mappa mentale sulle teorie dell’apprendimento
La mappa che riportiamo di seguito, in formato scaricabile, l’abbiamo elaborata a partire dai Manuali EdiSES per la preparazione al TFA sostegno didattico. Se non li conoscete già, vi consigliamo di sfogliarne gli indici per farvi un’idea più chiara di come sono strutturati i contenuti e anche per accedere a un elenco molto dettagliato delle principali teorie e autori che sono stati oggetto d’esame nei cicli precedenti.
Scarica la mappa completa sulle teorie dell'apprendimento
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La mappa comprende i principali contributi scientifici che fanno luce sul modo in cui gli esseri umani apprendono.
Come vedrete, accanto agli autori che vengono più specificamente dal campo psicologico, come quelli del comportamentismo, del cognitivismo e del costruttivismo, o degli studi sull’intelligenza e sulla memoria, sono inseriti anche altri che provengono dal campo pedagogico, come Montessori e Dewey per esempio.
Ancora altri ne andrebbero aggiunti, basti pensare a quei contributi che vengono dal campo filosofico come gli studi di Morin, o dalla psicologia sociale come le teorie di Erikson, giusto per fare due esempi tra i più noti. Questo però preferiamo lasciarlo fare a voi, perché una mappa mentale che sia degna di questo nome è solo quella che ci costruiamo da soli un po’ alla volta e anche perché speriamo che la mappa di oggi possa diventare sempre più ampia e ramificata man mano che procederete nello studio e, poi, nella meravigliosa professione che avete scelto.
manuali di preparazione
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Vuoi metterti subito alla prova? Accedi alla versione demo gratuita del software di simulazione EdiSES. La demo contiene un numero limitato di quesiti, ma è utile per valutare la propria preparazione di base sulle materie oggetto della prova preselettiva.
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