prova orale concorso dirigenti scolastici

Prova orale concorso Dirigenti Scolastici: Quesiti e casi effettivamente assegnati

di Genzianella Foresti

Prova orale del concorso per Dirigenti scolastici: si parte, e qualche regione per la verità lo ha già fatto.

Abbiamo raccolto alcuni quesiti proposti ai candidati che già si sono cimentati in questa avventura, indicando anche possibili riferimenti ai nostri testi:

  • G. Mariani: Dirigente scolastico Volume 1, Manuale e quesiti – Competenze giuridiche, amministrative, finanziarie e gestionali del DS;  
  • E. Barbuto: Dirigente scolastico, Volume 2, Manuale e quesiti per tutte le prove di selezione – Competenze socio-psico-pedagogiche, relazionali e organizzative; 

Riportiamo ora varie domande sulle quali esercitarsi, per non più di dieci minuti ciascuna, ponendo a lato qualche particolarità che in uno studio organico mirato al tema può essere sfuggita. Tra parentesi quadre i riferimenti principali ai nostri testi.

Buona lettura, coraggio e un po’ di riposo, prima della fatica finale.

Prova orale concorso Dirigenti Scolastici: quesiti e casi

La valutazione, i voti e il consiglio orientativo, nella scuola secondaria di 1° grado 

Voti e “numero congruo di prove” risalgono al Regio Decreto n. 653 del 4 maggio 1925.  Molti sono stati i cambiamenti, da ultimo sulla valutazione e sull’impatto del comportamento. 

[Mariani, Volume 1: 3.5.5, 3.6.8] 

  1. Il sistema 0-6 anni in Italia e in Europa 

Pochi anni, divisi in due. Legge 107/2015, successivi decreti e ruolo delle regioni “danno gambe” ai LEP: a che punto siamo? 

[Mariani, Volume 1: 3.1.8; Foresti: 10, 24] 

  1. La contabilità delle scuole: documenti, principi e regole 

Il quadro è ampio e complesso. La cornice ha una matrice europea (Patto di stabilità e crescita, 1997), nazionale (Legge 196/2009) e “di istituto” (DI  129/2018). Da non trascurare poi le attività per conto terzi. 

[Mariani, Volume 1: 20.1; Foresti: 43] 

  1. L’acquisto di un macchinario dal costo di circa 120.000 € 

Oltre al Regolamento di contabilità e al Codice degli appalti, è bene ragionare sul “tipo” di macchinario, sull’eventuale produttore, sulle possibilità di leasing, etc. 

[Mariani, Volume 1: 20.4, 

Barbuto, Foresti: Casi 9 e 10] 

  1. La rendicontazione sociale 

Punto di arrivo o punto di partenza? L’autonomia scolastica in fondo è una autonomia funzionale, non una libertà assoluta, e non esiste autonomia senza valutazione, senza “riscontro” delle scelte effettate e dei mezzi utilizzati. 

[Mariani, Volume 1: 11.16.3 

Barbuto, Volume 2: 33.3] 

  1. L’istruzione degli adulti: evoluzione e struttura attuale 

Prima i CTP, ora i CPIA: cambi di nome, di struttura, ma soprattutto di utenza. A che punto siamo e dove si vuole arrivare. 

[Mariani, Volume 1: 2.2.8, 2.4.7] 

  1. L’attuale servizio di cassa nelle scuole 

Alla disperata ricerca di una banca cassiera: l’avvento della Tesoreria unica (Legge 135/2012) e il fatto che “i soldi dormono nella banca una sola notte… e poi confluiscono in Banca d’Italia” rendono faticosa l’individuazione di una banca disposta a “sacrificarsi”. 

[Mariani, Volume 1: 20.2.8] 

  1. Il DSGA di una scuola si appropria di alcune somme: come deve agire il DS quando se ne accorge e quali sono le sue responsabilità 

Ha “messo le mani” nel fondo delle minute spese? 

Si è appropriato di un bene della scuola? 

Ha “dirottato” fondi sul suo conto? 

I primi due casi sono più semplici dal punto di vista delle responsabilità del DS, il terzo lo è molto meno: quando e come il DS se ne è accorto? Ma soprattutto quando e come “doveva” accorgersene? 

Per i mandati (come per le reversali) la firma è doppia: DSGA e DS, ma le relative funzioni sono diverse: il DSGA attesta la regolarità amministrativa (evidentemente falsa), il DS la legittimità “giuridica”!  

[Mariani, Volume 1:19.8.6] 

  1. La transizione digitale e il PNRR 

Da anni spingiamo sul digitale, e possiamo dire che la transizione è avvenuta, ma è bene distinguere tra transizione e trasformazione, ancora in corso. E poi non trascuriamo l’impatto dell’Intelligenza artificiale e i suoi rischi, come emergono da un dibattito praticamente quotidiano. 

[Mariani, Volume 1: 2.5.2, 18.3.9, 

Barbuto, Volume 2: 9.10, 34.2.5, 34.5 

Barbuto, Foresti: Caso 80] 

  1. L’istruzione tecnica e l’EQF 

L’istruzione tecnica non è certamente una novità. Nata a metà Ottocento, riformata da Gentile, rinnovata da Bottai, sistemata poi da varie riforme (prima Moratti, poi Gelmini nel 2010) vede ora la sperimentazione 4 + 2, del ministro Valditara. Recentissimo è poi il DM “Decreto concernente le prime misure per l’attuazione della riforma dell’istruzione tecnica in applicazione dell’articolo 26, comma 4-bis, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito con modificazioni con la legge 17 novembre 2022, n. 175”. 

L’EQF, invece, nasce su scala europea come strumento di comprensione e comparabilità tra le qualificazioni nazionali.  

[Mariani, Volume 1: Capitolo 6, 

Barbuto, Volume 2: 11.5, Capitolo 15] 

  1. Un alunno di scuola secondaria di 1° ciclo, negli spogliatoi della palestra, è vittima di bullismo: cosa deve fare l’insegnante di educazione fisica e come deve intervenire il DS 

Caso non raro e nello stesso tempo non facile da “inquadrare”. Come prima cosa il/la docente deve certamente curare la sorveglianza esternamente, ma può entrare negli spogliatoi solo se, e in caso di necessità, riterrà di doverlo fare. 

Il DS dovrà inoltre aver impartito norme di comportamento e, nel caso, intervenire con l’alunno e con la famiglia. Età, eventuali recidive e gravità dei fatti saranno la sua guida. 

[Mariani, Volume 1: 14.2.3] 

  1. Il comitato di valutazione: composizione e ruolo 

Ci sono alcune date che segnano la “vita” del Comitato di valutazione: il Testo unico della scuola (DPR 297/1984), la Buona scuola (Legge 107/2015 e sue modifiche tramite la Legge 160/2019) e, da non dimenticare, le modifiche pattizie (CCNL 2016/18). 

[Mariani, Volume 1: 11.6] 

  1. L’inclusione e la funzione del PEI e del PDP 

Gli acronimi sono certamente noti, così come lo è il diritto all’inclusione. Vale la pena però osservare che tra i BES sono di recente entrati gli alunni superdotati. Quanti ragazzi svogliati si distraggono perché si annoiano? 

[Mariani, Volume 1: 13.1.4 e succ. 

Barbuto, Volume 2: 15.3.2] 

  1. La gestione degli organi collegiali 

Testo unico e D.Lgs. 165/2001 sono alla base della gestione degli organi collegiali e del ruolo del DS, con non poche differenze. 

[Mariani, Volume 1: 11.4.4, 19.1.6 

Foresti: 17] 

  1. La distribuzione degli alunni stranieri nelle classi 

Questione delicata che oscilla tra norma e buon senso, tra regole e loro interpretazione.  

[Mariani, Volume 1: 13.4  Barbuto, Volume 2: 12.4.1 Foresti: 31] 

  1. La predisposizione del PTOF e la sua approvazione 

Cosa cambia con la Buona scuola: solo una questione di triennalità? Non solo, un ciclo più ampio, che va dalla stesura iniziale del PTOF al PdM e, infine, arriva alla Rendicontazione sociale non può abbracciare un solo anno. Inoltre, va messo in rilievo che l’Atto di indirizzo del DS, sentiti ovviamente tutti gli stakeholder e rivolto al Collegio, esplica una ripercussione maggiore di un indirizzo politico del “solo” Consiglio di Istituto. 

[Mariani, Volume 1: 11.11.2, 20.1.4 

Barbuto, Volume 2: 33.1, 33.3.2 

Foresti: 4] 

  1. La gestione delle relazioni sindacali 

Con la contrattualizzazione e il passaggio da “docente di ruolo” (quale impiegato dello Stato) a docente a tempo indeterminato (disciplina privatistica del rapporto di lavoro) inizia la stagione dei CCNL, a partire dagli anni Novanta.  

Le relazioni sindacali avvengono a vari livelli e richiedono attenzione nella loro gestione. In ogni caso il DS è “oggetto” per quanto riguarda il CCNL “di comparto”. È parte pubblica, quindi soggetto, nella contrattualizzazione di istituto.  

[Mariani, Volume 1: 9.1.2, 9.1.3, 11.11.2, 20.1.4 

Foresti: 20] 

  1. L’autonomia contrattuale nella scuola da parte del DS 

Il DS in questo contesto si trova su uno spartiacque tra due parti: amministrativa, nella fase di decisione a contrarre (Regolamento contabilità, Codice dei contratti) e privatistica, dalla firma del contratto in avanti (Codice civile). 

[Mariani, Volume 1: 17.5.7 

Barbuto, Foresti: Caso 8] 

  1. Come deve agire il DS nel caso avvenga un infortunio in un’aula ammalorata 

Caso ben noto a tutti: collaboratori, docenti, DS, RSPP. A parte il prestare soccorso, avvisare la famiglia, denunciare l’infortunio, etc. circa le responsabilità il discrimine è tra un ammaloramento già segnalato, evidentemente sottovalutato, e un accadimento imprevisto. Nel secondo caso, a meno che l’infortunio non sia stato particolarmente grave, le responsabilità del docente in servizio, del DS e del RSPP sono minime o nulle.  

Nell’altro caso la musica cambia. Il DS è stato avvisato e non ha consultato l’RSPP? Non ha segnalato la situazione agli enti locali? Non ha provveduto ad interdire l’aula? 

Se inoltre l’intervento per la messa in sicurezza richiede lavori particolari, allora bisogna ricordarsi del rischio di interferenza e stilare congiuntamente, con la ditta che li effettua, un DVRI. 

[Mariani, Volume 1: 9.4; Barbuto, Foresti: Caso 28; Foresti: 40] 

  1. Le competenze del consiglio di classe (secondaria), interclasse (scuola primaria), intersezione (scuola dell’infanzia),  

Il Consiglio di classe è sovrano? NI: è parte del Collegio docenti e quindi deve attenersi alle decisioni collegiali prese ed esplicitate nel PTOF, fatta salva la libertà di insegnamento costituzionalmente garantita. È inoltre presieduto dal DS (o suo delegato) che gioca due fondamentali ruoli: garantire la legalità dell’azione amministrativa (come, ad esempio, negli scrutini) e garantire la gestione unitaria dell’istituto. 

[Mariani, Volume 1: 9.4] 

  1. Obbligo di istruzione e ruolo del DS 

All’obbligo di istruzione, costituzionalmente garantito, si affianca il “diritto/dovere” all’istruzione, normato da fonti legislative di rango inferiore. Certificazione delle competenze, apprendistato, qualifiche … ne sono alla base. 

[Mariani, Volume 1: 2.2] 

  1. Il sistema nazionale di valutazione (SNV) 

SNV, Invalsi e corpo ispettivo sono i tre “attori” principali che ruotano a vario titolo attorno alle scuole e ai loro DS. Il corpo docente deve esserne a conoscenza e il DS deve farsi promotore di una formazione in tal senso. 

[Mariani, Volume 1: 11.16.2] 

23. I soggetti coinvolti nell’anno di prova dei docenti 

Il tutor individuato dal DS, il DS stesso e, in fondo, tutto il consiglio di classe devono operare per il miglior inserimento possibile del docente neoassunto. A conclusione del percorso formativo, il DS e il Comitato di valutazione, nella sua formazione originaria, provvedono a esaminare mediante un colloquio il docente, esprimendo poi un parere, necessario ma non vincolante. Nel caso di dubbio circa il superamento, il DS deve operare con equilibrio, considerando la “legittima” aspettativa della persona, ma anche il “diritto” all’istruzione degli alunni. 

[Mariani, Volume 1: 12.2] 

  1. I criteri nella redazione del programma annuale 

Il Programma annuale è il documento contabile che “sorregge” il PTOF. Efficacia, efficienza ed economicità ne sono alla base. Gli attuali schemi di bilancio sono necessari per armonizzare i sistemi contabili delle istituzioni scolastiche e permettere così una comparazione tra le scuole.  

[Mariani, Volume 1: 20.2] 

  1. Un genitore chiede l’annullamento in autotutela della bocciatura del proprio figlio, frequentante le superiori, per mancato rispetto del PDP. Cosa deve fare il DS 

La vera domanda da porsi, in realtà, è “cosa dovrebbe aver fatto” il DS nella fase di stesura del PDP, nella gestione del consiglio di classe e, da ultimo, nella fase dello scrutinio. La non ammissione ad una classe, alunno BES o meno, non può spuntare come un fungo da un giorno all’altro. 

L’annullamento in autotutela non appare la strada corretta, utile a sanare errori materiali o vizi di altro tipo. In questo caso si tratta di valutare se effettivamente sia stato leso il diritto all’istruzione dell’alunno in questione e se questo fatto abbia realmente inciso sulla non promozione.  

[Mariani, Volume 1: 18.9] 

  1. Si verifica un alterco tra docenti: come deve agire il DS 

La discussione ha un’origine legata alla vita scolastica (opinioni diverse su metodi educativi, etc.) o discende da altre questioni “personali”? È avvenuta in privato, quindi con segnalazione al DS proveniente da una delle due parti, o in pubblico? 

Va da sé che, se è avvenuta in pubblico e qualunque ne sia la causa, entrambi i docenti dovranno essere oggetto di un’azione disciplinare per danno all’immagine. Se viceversa il fatto, per quanto disdicevole, è avvenuto in privato, allora il ruolo del DS è “marginale”. 

[Barbuto, Foresti: Caso 32] 

  1. Cosa si intende per dispersione scolastica e quali sono gli interventi per combatterla 

Dispersione è un concetto ampio, dietro al quale si nascondono tante sfumature, dalla mancata frequenza (evasione), alla frequenza saltuaria (elusione), alle varie scuse addotte per passare all’educazione parentale e così via. La conseguenza di solito, però, è una sola: non si termina la scuola, non si arriva ad una qualifica, si passa alla condizione di NEET. 

[Mariani, Volume 1: 2.4.9; Barbuto, Foresti: Caso 35] 

  1. Come avviene la valutazione dei dirigenti neoassunti 

Come per i docenti, un decreto ministeriale (DM 956 del 16 ottobre 2019) regola il periodo di formazione e prova della dirigenza scolastica. 

Un DS tutor, individuato dall’USR, seguirà il neoassunto e stenderà una relazione con un giudizio finale. L’USR ne trarrà le conclusioni. 

[Mariani, Volume 1: 9.3.3] 

  1. Cos’è il RAV e quali sono le sue finalità 

Composizione, finalità e scopo ultimo sono concetti che dovrebbero essere ben noti a tutti. Ma lo sono effettivamente? Ogni docente sa che il suo lavoro è un tassello di un puzzle molto più grande? O pensa che il RAV, in fin dei conti, sia solo compito del DS e del nucleo di valutazione interno? 

[Mariani, Volume 1: 2.4,11.16.2; Barbuto: 32.3.2, 32.4] 

  1. Chi sono e come agiscono i revisori dei conti 

Il ruolo dei revisori dei conti è importante e una leale collaborazione con le scuole deve esserne alla base. L’autonomia della scuola del resto è un’autonomia funzionale.  

[Mariani, Volume 1: 20.5.2; Barbuto, Foresti: Caso 61] 

  1. La scuola dell’infanzia in Italia e in Europa 

La scuola dell’infanzia, pur non obbligatoria in Italia a differenza di alcuni altri paesi europei, vede una frequenza alta, superiore al benchmark ET 2020 che fissava come obiettivo per gli Stati membri almeno la frequenza del 95% dei bambini. 

Una osservazione, non direttamente legata al Sistema di istruzione, riguarda la “salute”: ci riferiamo alla questione vaccini, resi obbligatori dalla Legge 119/2017. La mancata vaccinazione non può precludere l’istruzione obbligatoria (ovvero dalla primaria in su) ma è motivo di esclusione per la scuola dell’infanzia e per i nidi. 

[Mariani, Volume 1: 2.4.1] 

  1. Il caso di un alunno di primaria che segnala al docente maltrattamenti in famiglia 

Come noto, chi riceve una tale segnalazione, in quanto pubblico ufficiale, ha il dovere di segnalare il fatto all’autorità giudiziaria. Lo deve sempre fare e se non lo fa può a sua volta essere chiamato in causa? In punto di diritto la risposta è sì, ma il diritto e l’opportunità non conducono sempre allo stesso risultato.  

Una prima considerazione riguarda l’età del minore e la sua eventuale propensione a drammatizzare le situazioni o a raccontare bugie. Ci sono evidenti segni che facciano pensare ad un abuso dei mezzi di correzione (reato penale) o ad altre forme di maltrattamenti non necessariamente fisici, ma altrettanto gravi? 

Genitori, servizi sociali, eventuale pediatra possono aiutare ad inquadrare la situazione. Ovviamente è opportuno che sia il DS ad agire, valutando anche l’urgenza di intervenire in determinate situazioni critiche. 

[Barbuto, Foresti: Caso 31] 

  1. Autonomia didattica: ruolo del DS e dei docenti 

Si possono spendere molte parole su questo concetto. È bene però sottolineare che autonomia didattica e libertà di insegnamento non sono sinonimi, ma soprattutto che la prima riguarda una dimensione collegiale, la seconda una dimensione individuale. Si tratta di diritti costituzionalmente garantiti: il primo alla scuola, il secondo al docente. 

[Mariani, Volume 1: 11.11.3 

Barbuto, Volume 2: 22.1.3, 29.3.2] 

  1. La valutazione del personale docente 

Il docente è in realtà soggetto obbligato a molte valutazioni: lo è stato come “professionista del settore” (conseguimento di una laurea o un diploma), come vincitore di un concorso e da ultimo nel superamento dell’anno di prova. Ma si esaurisce qui il suo iter di formazione e crescita? La Buona scuola ha provato a dare una risposta, ma troppi fattori si sono interposti.  

[Mariani, Volume 1: 10.3.3, 11.6, 12.7 

Barbuto, Foresti: Caso 15] 

  1. Quali sono le scritture contabili obbligatorie 

A parte l’elencazione di quali siano le scritture contabili obbligatorie e qualche spiegazione che tratteggi l’aspetto economico (competenza) da quello finanziario (cassa), la vera domanda è: ne esistono di NON obbligatorie?  

La risposta dipende molto da “chi” la dà: un DSGA con “pochi” anni di servizio dirà di no, viceversa un DSGA meno giovane dirà di sì, riferendosi ad una sorta di piano dei conti per capire, come in una famiglia, cosa entra, cosa esce e cosa rimane…  

[Mariani, Volume 1: 20.2.10] 

  1. Un privato dona alla scuola una corposa enciclopedia: come deve agire la scuola 

A parte le questioni squisitamente tecniche che regolano le donazioni, nel caso di specie le domande che un DS deve porsi sono due: la prima, ovvia, concerne il valore dell’enciclopedia, la seconda, più impegnativa e che chiama in causa l’RSPP, riguarda lo spazio a disposizione, ma soprattutto la stima del carico di incendio. 

[Mariani, Volume 1: 9.4.2 

A cura di Foresti: 11.4] 

  1. Il conto consuntivo: iter di approvazione e ruolo dei revisori 

Tempi e modi dell’approvazione dovrebbero essere ben noti. Alcuni però sono gli intoppi che, seppur raramente, possono capitare: i Revisori dei conti danno parere negativo, in quanto ritengono tale scrittura contabile non conforme alle norme; il Consiglio di istituto non lo approva, nonostante il parere positivo dei revisori; inizialmente un solo revisore si esprime favorevolmente, essendo l’altro assente, e il CdI lo approva prima del rientro del secondo, che poi esprime parere negativo.  

[Mariani, Volume 1: 20.3] 

  1. La privacy: atti e documenti  

Privacy e trasparenza sono due diritti che si presentano come confliggenti, e talvolta lo sono, risolvendosi davanti ad un giudice. Un buon bilanciamento si ottiene ragionando su quanto si ritiene di poter comprimere un diritto per esaudirne, almeno in parte, un altro.  

[Mariani, Volume 1: 9.5, 18.7.6 

A cura di Foresti, 9.8, 10.3, 10.4] 

  1. La determina a contrarre per un contratto triennale di RSPP 

Il quesito pare banale ma in realtà non lo è. Come prima cosa i contratti triennali richiedono la delibera del Consiglio di istituto, essendo possibili solo per le situazioni in cui la continuità del servizio reso sia valutata indispensabile. Poi vi sono alcune considerazioni da fare circa l’importo (triennale) della spesa, considerando i limiti imposti dalla normativa (10.000 €). Altra peculiarità riguarda l’eventuale contratto stipulato come “servizio” ad una persona giuridica. In tale caso, infatti, nel contratto va indicato espressamente il nominativo di chi, all’interno della società, svolgerà il ruolo di RSPP (persona fisica titolata a firmare il DVR. 

Discorso analogo si può fare per il contratto del medico competente.  

[Mariani, Volume 1: 9.4.3] 

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Il Manuale per la prova orale DS è introdotto da una premessa metodologica con suggerimenti sulle modalità di svolgimento del caso assegnato e si propongono due diversi metodi schematici di risoluzione. Il volume offre, successivamente, 90 diversi esempi di casi assegnati.

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Quadri di riferimento prova orale concorso DS

Per consultare i quadri di riferimento per il concorso Dirigenti Scolastici, leggi l’approfondimento precedente.

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