il diritto processuale penale nei concorsi pubblici

Il diritto processuale penale nei concorsi pubblici

La conoscenza del diritto processuale penale è richiesta, oltre che per affrontare esami universitari e per conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione legale, anche nei numerosi concorsi pubblici in cui lo studio della materia diviene elettivo: Magistratura, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Forze Armate.

L’approccio al diritto processuale penale richiede una comprensione e una visione d’insieme che, partendo dai principi generali della materia, arriva ad individuare i meccanismi che regolano le dinamiche processuali.

Gli studenti devono acquisire familiarità con il lessico della procedura penale, con i soggetti che agiscono nelle diverse fasi dell’accertamento penale, con i principali istituti giuridici che caratterizzano i progressivi stadi del procedimento, ponendo sempre una costante attenzione ai principi costituzionali che governano la materia.

Una breve definizione del diritto processuale penale

In risposta ad una primordiale esigenza di giustizia, l’ordinamento giuridico reagisce alla commissione di un reato con la previsione dell’irrogazione di una sanzione che può arrivare ad incidere sul bene primario della libertà personale (art. 13 Cost.). Nessuna punizione, tuttavia, può ritenersi ammessa se non all’esito di un procedimento che abbia accertato i fatti e le responsabilità al di là di ogni ragionevole dubbio: diversamente l’imputato, considerato non colpevole sino alla condanna definitiva (art. 27 co. 2, Cost.), deve essere assolto.

Sede per una così cruciale verifica è, per l’appunto, il processo penale, in cui le parti – il pubblico ministero che sostiene l’accusa e l’imputato, assistito dal difensore – concorrono nel contraddittorio alla ricostruzione degli eventi in vista della decisione, affidata ad un giudice terzo e imparziale. In questo senso il diritto processuale penale si configura come il complesso delle norme di legge che disciplinano le attività volte ad accertare se, nel caso concreto, si sia o meno verificato un fatto di reato conforme al tipo delineato dal legislatore.

Il processo si snoda attraverso una serie di regole che non rendono “libero” l’accertamento del giudice, ma lo obbligano a percorrere canali predeterminati dal legislatore. L’esigenza di assicurare standards di accertamento idonei ad offrire risultati il più possibile attendibili ha da sempre caratterizzato la giurisdizione penale, data l’universale aspirazione a che l’irrogazione della pena colpisca soltanto chi si sia reso effettivamente colpevole di un fatto delittuoso.

Gli argomenti chiave del diritto processuale penale

L’apprendimento del diritto processuale penale ha ad oggetto innanzitutto lo studio della disciplina statica del processo, che attiene ai soggetti e agli atti del procedimento, nonché alla materia delle prove e delle misure cautelari.

Tali conoscenze forniscono, infatti, uno strumentario necessario per accedere allo studio della cd. “parte dinamica”, relativa allo sviluppo per fasi e gradi del procedimento penale, attraverso la diversificazione delle sue forme e dei suoi contenuti, in una sequenza che va dall’iscrizione della notizia di reato sino alla fase dell’esecuzione penale. Lungo quest’asse si muovono gli istituti processuali delle indagini preliminari e dell’udienza preliminare, dell’eventuale accesso ai riti alternativi, della fase dibattimentale, del sistema delle impugnazioni, del giudicato e dei suoi effetti.

Bisogna ricordare, poi, che accanto al processo contemplato dal codice di procedura penale esistono procedure “principali”, previste da leggi parallele, le quali contemplano: l’accertamento della responsabilità per reati commessi da minori, il giudizio per fatti dipendenti da illeciti penali realizzati nell’interesse di enti economici, il procedimento per reati di competenza del giudice di pace.

Per accedere allo studio della procedura penale occorre una solida conoscenza dei fondamenti del diritto penale (consulta in tema il Minimanuale di diritto penale) che, costituendo l’oggetto dell’accertamento processuale, risulta essenziale per comprendere le dinamiche del processo penale e la correlazione tra i vari istituti dello stesso.

Complementare è anche una buona conoscenza del diritto costituzionale (consulta in tema il Minimanuale di diritto costituzionale), che caratterizza la disciplina del processo penale, dove massima è la tensione fra diritti individuali e potere statale. Ogni processo penale, infatti, coinvolge inevitabilmente una vicenda umana: di fronte al dovere dello Stato di perseguire e punire gli autori di reati, si pone l’interesse delle persone cui questi sono attribuiti ad evitare la sanzione comminata dall’ordinamento, delineando in modo chiaro il conflitto tra il potere punitivo statuale e il diritto di libertà dell’imputato.

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Con le sue videolezioni, slide, dispense e test di verifica, questo corso permette agli studenti di apprendere al proprio ritmo, tutte le nozioni necessarie per superare i concorsi pubblici.

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Il nuovo Minimanuale – Elementi di Diritto Processuale Penale, rivolto agli studenti universitari e ai candidati di concorsi pubblici, oltre che come utile strumento di aggiornamento professionale, illustra in modo esauriente l’attuale assetto del procedimento penale, nella sua dimensione statica e nei profili dinamici. Viene esaminata nel dettaglio la normativa codicistica alla luce dei principi costituzionali, anche in rapporto alle riforme intervenute negli ultimi anni, dando conto degli approdi giurisprudenziali che continuamente interessano la materia.

Sono esaminati non solo i principali istituti regolati dal codice di procedura penale, ma anche la loro ragion d’essere, collegandola alle scelte di sistema operate dal legislatore in differenti fasi della storia recente.

Lo scopo è quello di fornire una panoramica globale del diritto processuale penale, partendo dai principi sovranazionali e costituzionali, attraverso l’esame logico-sistematico delle norme codicistiche. Sono approfonditi i concetti base del processo penale, le diverse tipologie procedimentali, i modelli differenziati di accertamento (processo davanti al giudice di pace, processo minorile, accertamento della responsabilità degli enti), il tema delle impugnazioni, della esecuzione penale e dei rapporti giurisdizionali con autorità straniere.

La nuova edizione del Mimimanuale esamina, in particolare, il processo penale alla luce delle moltissime modifiche all’impianto del rito penale apportate dalla epocale riforma apportata dal D.Lgs. 150/2022 (cd. riforma Cartabia), in vigore dal 30 dicembre 2022, e delle successive modifiche introdotte con il D.L 162/2022, conv. dalla L. 199/2022. La novella, accanto ad una vasta e sistematica riforma del sistema processuale penale in termini di efficienza, razionalizzazione, speditezza e digitalizzazione, ha introdotto per la prima volta una disciplina organica in materia di giustizia riparativa, contenuta nel Titolo IV del D.Lgs. 150/2022, accogliendo le richieste sul punto provenienti dalle più autorevoli fonti europee e internazionali.

Per favorire l’approccio alla materia, il volume prevede box di approfondimento su questioni specifiche di maggiore interesse, mappe esplicative di singole norme selezionate, continui esempi relativi all’applicazione pratica delle norme giuridiche e delle mappe concettuali, denominate Percorsi riepilogativi, che a conclusione di ogni capitolo permettono un riepilogo veloce e schematico degli argomenti trattati.

Ogni capitolo prevede, infine, un Test di autovalutazione con 10 domande a risposta multipla sulla materia trattata, per verificare immediatamente l’apprendimento dei concetti fondamentali che attengono alla disciplina della materia.

La prova preselettiva e la prova scritta nei concorsi pubblici: quesiti a risposta chiusa o aperta

Nei concorsi pubblici la valutazione della conoscenza di una materia è normalmente effettuata tramite prove a quiz, almeno nelle prime fasi del concorso.

Nelle preselezioni la regola è quella dei quesiti a risposta multipla, con la classica domanda corredata da 3 o 4 alternative di risposta.

Indicazioni su come prepararsi e su come affrontare al meglio tali prove sono fornite in modo dettagliato in diversi articoli di questo blog. 

Se vuoi saperne di più sulle prove a test dei concorsi pubblici leggi i consigli del professore Marco Bonora

Nelle prove scritte la scelta ricade normalmente sui quesiti a risposta aperta. Si tratta di una domanda cui deve seguire una breve illustrazione dell’istituto in poche righe (orientativamente circa 15/20). La difficoltà di tale prova è quella di riuscire in modo sintetico ad inquadrare l’istituto e a dettagliarne gli aspetti richiesti dalla traccia in poche righe.

Il diritto processuale penale nei concorsi pubblici: ecco un quesito a risposta aperta tratto dal Minimanuale – Elementi di diritto processuale penale

Che ruolo svolge il mediatore nell’ambito della giustizia riparativa?
Mediare un conflitto significa non solo pervenire ad un accordo fra le parti, ma anche consentire alle stesse di scoprire le ragioni profonde dei propri comportamenti, di liberarsi dalle dinamiche che hanno spinto al conflitto, di esprimersi liberamente, di pervenire ad una graduale e consapevole assunzione di responsabilità in ordine agli eventi in questione. La mediazione è un processo dialettico di attivazione della conoscenza tra autore e vittima, in cui il mediatore è chiamato a ricostruire tra le parti uno spazio comunicativo intersoggettivo.
Nell’ambito della giustizia riparativa il mediatore dà la parola alle parti in conflitto, in uno spazio riservato, ove vi è piena libertà di esprimere le proprie ragioni, al fine di aiutare le predette a riaprire il dialogo interrotto dal conflitto. Il consenso al programma di giustizia riparativa è visto come frutto dell’attività maieutica del mediatore, il quale, attraverso uno o più colloqui preliminari, può sondare le dinamiche relazionali sottese al reato, comprendere la natura di eventuali ostacoli alla formazione del consenso e, eventualmente, coadiuvare le parti a rimuoverli.
In considerazione della delicatezza del ruolo svolto dal “mediatore esperto in programmi di giustizia riparativa”, il legislatore richiede competenze multidisciplinari e trasversali, idonee a garantire lo svolgimento dei programmi di giustizia riparativa con imparzialità, indipendenza sensibilità ed equiprossimità.

La prova orale

Nell’ambito della prova orale viene verificata la conoscenza degli istituti fondamentali del diritto processuale penale, la comprensione dei suoi profili problematici, la capacità di raccordare proficuamente i suoi istituti in chiave dinamica. Gli studenti dovranno pertanto acquisire diverse abilità: la comprensione delle linee di fondo del procedimento penale, con la conseguente capacità di riconoscerne i principi fondamentali di riferimento, la struttura, i soggetti, le fasi; dovranno mostrare di saper collocare i principali istituti processuali nella dinamica dell’accertamento penale, raccordandoli logicamente.

È necessaria, inoltre, l’acquisizione di una corretta terminologia giuridica, insieme ad una idonea capacità espositiva e ad un rigore logico che consentano di illustrare in modo chiaro ed esaustivo il percorso argomentativo sotteso alle tesi illustrate.

In questa direzione il Minimanuale – Elementi di diritto processuale penale si pone come supporto fondamentale di conoscenza della materia, accompagnando lo studente al graduale raggiungimento della padronanza dei principi del sistema processuale penale vigente e degli istituti fondamentali che gli sono propri.

Attraverso l’utilizzo di mappe concettuali, che consentono di fissare al meglio gli argomenti trattati, e l’ausilio di quiz di autovalutazione a conclusione di ogni capitolo, il testo aiuta a sviluppare la capacità di critica, di interpretazione e di analisi della materia, affinando gli strumenti ermeneutici attraverso i quali diviene possibile conoscere la ratio e gli schemi che governano il processo penale.

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