Piede sull’acceleratore per lo svolgimento dei concorsi pubblici. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 12 giugno il Decreto PA 2023 che prevede importanti novità nell’ambito dei concorsi pubblici. In particolare, sono previste 170.000 assunzioni negli enti pubblici entro la fine dell’anno.
Dall’iter interamente digitalizzato con completamento delle prove entro sei mesi dalla pubblicazione del bando allo stop delle prove orali fino al 31 dicembre 2026 per le posizioni non apicali, ecco tutte le novità sul reclutamento di personale nelle pubbliche amministrazioni.
Gli argomenti dell'articolo
Semplificazione dei concorsi pubblici: svolgimento delle prove entro 6 mesi dalla pubblicazione del bando
Come annunciato dal Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, uno degli obiettivi principali del nuovo decreto per i concorsi pubblici è quello di snellire le procedure concorsuali riducendo le tempistiche a 6 mesi dalla pubblicazione del bando alla chiusura delle fasi di selezione.
Concorsi pubblici: addio alle prove orali fino al 31 dicembre 2026
Il Decreto prevede inoltre che fino al 31 dicembre 2026 (data che corrisponde alla scadenza dei progetti del PNRR) le procedure concorsuali potranno fermarsi alla prova scritta. Dunque, il colloquio orale verrà abolito per i profili non apicali, mentre per i dirigenti lo svolgimento del colloquio orale non dovrebbe subire variazioni.
Nuovi concorsi unici su base territoriale
Altra novità prevista dal Decreto PA è la nascita dei concorsi con divisioni su base territoriale.
Nel dettaglio, per i concorsi nazionali unici banditi dal RIPAM, i candidati potranno presentare domanda di partecipazione per un solo profilo e per un solo ambito territoriale, indicando una sola preferenza di Regione/Comune.
L’amministrazione potrà comunque coprire i posti non assegnati in ciascun ambito territoriale e per ciascun profilo, mediante scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori, per lo stesso profilo e in ambiti territoriali confinanti che presentano il maggior numero di idonei.
Requisti per l’idoneità: cosa cambia
Altro cambiamento importanta riguarda l’idoneità dei candidati. In base al nuovo Decreto, saranno considerati idonei i candidati che si collocano entro il 20% dei posti successivi all’ultimo nella graduatoria finale. In caso di rinuncia o dimissioni entro 6 mesi dall’assunzione, l’Amministrazione potrà procedere allo scorrimento della graduatoria.
Posti riservati a chi ha svolto il Servizio Civile
Il nuovo Decreto prevede anche l’introduzione di posti riservati a chi ha svolto il Servizio Civile Nazionale. Il 15% dei posti sarà riservato infatti a chi ha concluso il servizio civile universale senza demerito.
Incentivi anche per i giovani laureati e per studenti under 24
Prevista anche l’assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato di durata massima di 36 mesi, di giovani laureati individuati su base territoriale tramite avvisi pubblicati nel portale del reclutamento www.inpa.gov.it.
Convenzioni con le università per studenti under 24
Le amministrazioni avranno la possibilità di stipulare convenzioni non onerose con le università per l’individuazione di studenti under 24 anni che abbiano concluso gli esami previsti dal piano di studi, da assumere a tempo determinato con contratto di formazione e lavoro. Il personale assunto sarà inquadrato nell’area dei funzionari. Alla scadenza dei contratti, in presenza dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego e della valutazione positiva del servizio prestato, il rapporto di lavoro si trasformerà in tempo indeterminato nei limiti delle facoltà assunzionali.
Aspettativa non retribuita da 12 a 36 mesi
Importante novità anche per il periodo di aspettativa non retribuita che passa da 12 a 36 mesi per i dipendenti pubblici.
Ulteriori posti riservati alle categorie protette
Il nuovo decreto prevede l’aggiunta di ulteriori riserve alle categorie protette, al netto delle quote già previste dalla normativa vigente. Querste ulteriori riserve si applicano ai soggetti con maggiori difficoltà di inserimento lavorativo.
Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994 n.487
Per tener conto di tutte queste novità, il consiglio dei Ministri ha approvato, in esame definitivo, un regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi.
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