Ora è ufficiale. Ripartono i concorsi nella scuola, che erano fermi ormai dal 1999. Sarà pubblicato oggi – sulla Gazzetta Ufficiale, serie Concorsi, n. 75 – il bando per assumere, nel biennio 2013-2014, 11.542 docenti, come annunciato dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, lo scorso fine agosto. Il prossimo anno scolastico (se la selezione sarà conclusa nei tempi previsti) entreranno in ruolo 7.351 neo professori. Mentre i restanti 4.191 docenti saliranno definitivamente in cattedra nell’anno scolastico 2014-2015. Ingressi che serviranno a coprire il 50% del fabbisogno mentre l’altra metà verrà soddisfatto attraverso le graduatorie a esaurimento dei precari.L’articolato definitivo dovrebbe ricalcare quello anticipato a grandi linee nelle scorse settimane su questo giornale e riassunto dallo stesso Profumo durante l’audizione di giovedì alla Camera. Le domande andranno presentate solo online (utilizzando la procedura informatica Polis presente sul sito del Miur), a partire dal 6 ottobre e fino alle ore 14 del 7 novembre. Si potrà concorrere in una sola regione, ma per più classi di concorso (purché se ne abbiano i requisiti). La selezione, che costerà all’Erario circa un milione di euro tra procedure e commissioni, sarà riservata quasi interamente ai circa 160mila docenti già abilitati. Ma potranno partecipare anche coloro che, alla data di entrata in vigore del Dm 460/1998, siano già in possesso di un titolo di laurea, o di un diploma conseguito presso le accademie di belle arti e gli istituti superiori per le industrie artistiche, i conservatori e gli istituti musicali pareggiati, gli Isef, che entro la medesima data consentano l’ammissione al concorso. Senza dimenticare chi ha conseguito la laurea entro gli anni accademici 2001/02, 2002/03 e 2003/04 se si tratta di corso di studi di durata rispettivamente quadriennale, quinquennale ed esennale (medicina).
Per i posti nella scuola dell’infanzia (1.411) e nella primaria (3.502) possono accedere alle prove anche i diplomati degli istituti o delle scuole magistrali (considerati titoli abilitanti), purché conseguiti entro il 2001/02. Il concorso non sarà svolto però su tutte le classi di concorso. Ma solo su 16 tra classi e ambiti disciplinari. Per tecnologia (A033) sono messi a selezione 629 posti, per matematica e scienze (A059) altri 410;, per italiano, storia e geografia (A042) e materie letterarie negli istituti superiori (A050) sono a disposizione 2.473 cattedre.
La selezione si aprirà con una prova preselettiva che si svolgerà probabilmente a dicembre nelle aule informatiche delle scuole (il Miur sta facendo una mappatura, che si concluderà il 28 settembre, di locali e Pc disponibili) e, forse, delle università. Bisognerà rispondere a 50 quesiti in 50 minuti (a risposta multipla) così strutturati: 7 domande di informatica, 7 per l’area linguistica, 18 che accerteranno le abilità logiche e 18 la comprensione del testo. Dovranno essere totalizzati 35 punti, e le domande saranno estratte da una batterie di 3.500 quiz che saranno resi pubblici tre settimane prima della prova.
Poi toccherà agli scritti che avranno carattere disciplinare (si possono ottenere al massimo 40 punti), mentre la prova orale sarà strutturata su due livelli. Una lezione simulata di 30 minuti in cui il candidato può optare anche per l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e una seconda parte, sempre della durata di 30 minuti, in cui il candidato interagirà con la commissione su motivazione e coerenza delle scelte, e con un occhio attento anche alle competenze didattico-pedagogiche. Sempre all’orale (punteggio massimo 40 punti) sarà accertata anche la competenza linguistica del candidato, a scelta tra inglese, francese, spagnolo e tedesco.
Superata la prova orale, scatterà infine la fase della valutazione dei titoli: la laurea con 110 vale 2 punti, l’abilitazione conseguita tramite Siss 1,5 punti, la laurea triennale 1,5 punti, il dottorato di ricerca 3 punti, l’abilitazione all’esercizio di una professione un punto, e massimo 0,20 punti per ogni articolo pubblicato. I vincitori del concorso (che acquisiscono direttamente l’abilitazione) saranno tenuti a una “ferma prolungata” nell’ambito provinciale per almeno 5 anni.
di Eugenio Bruno e Claudio Tucci
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