Il genetista è specializzato nello studio delle leggi dell’ereditarietà e nella manipolazione dei geni. Sono tre le tipologie di genetica su cui possono vertere le mansioni di un biologo genetista:
- Genetica delle popolazioni: il genetista traccia i modelli e le anomalie del nostro DNA per determinare i fattori che ne influenzano lo sviluppo in certi tratti.
- Genetica molecolare: decodifica il DNA e individua quali sono i geni responsabili dei vari tratti
- Genetica medica: nell’ambito medico il genetista fornisce servizi diagnostici e terapeutici a chiunque abbia malattie genetiche o voglia scoprire di più sulle condizioni del proprio DNA.
Gli argomenti dell'articolo
Chi può diventare genetista?
Le consulenze genetiche di I e II livello possono essere effettuate esclusivamente da un biologo specialista in Genetica Medica (specializzazione non medica in Genetica Medica), mentre le consulenze genetiche cliniche di III livello sono di competenza di un medico specialista in Genetica Medica.
Per consulenza di I livello si intende l’informazione al paziente sul test che intende effettuare, la sua validità e i limiti delle tecniche e dei risultati oltre che le modalità di esecuzione.
Per consulenza di II livello si intende, invece, la valutazione, da parte del Biologo Genetista, del paziente richiedente e della famiglia se già è nota una diagnosi precisa. Il genetista decide se estendere specifiche indagini ad altri componenti della famiglia per poter valutare il rischio di ricorrenza in base alla patologia evidenziata.
La consulenza di III livello, svolta da un Medico Genetista clinico, prevede una visita medica ai componenti della famiglia che presentano la patologia sospetta. Sono, inoltre, richiesti approfondimenti diagnostici che condurranno alla diagnosi della specifica patologia.
Cosa deve saper fare il biologo genetista?
Il lavoro del genetista svolto in laboratorio è naturalmente molto diverso da quello del medico genetista, e comporta mansioni come:
- Analisi dei dati al computer con software specializzati
- Studio del materiale genetico con tecnologie come microscopio o scanner del DNA
- Attività di ricerca per scoprire nuove cure o ideare nanotecnologie avanzate utili a nuove sperimentazioni
- Attività di ricerca scientifica.
Dove può lavorare?
La figura del Genetista è richiesta in molti settori, sia nel pubblico che nel privato. Può, infatti, svolgere:
- Collaborazioni in consulenze su analisi biodiversità, per quanto concerne la diversità genetica
- Collaborazioni con parchi e altri enti pubblici per l’identificazione e lo studio dei rischi genetici in specie e popolazioni a rischio di estinzione
- Collaborazioni con medici e farmacologi per lo studio dell’evoluzione delle malattie ereditarie, per l’identificazione di sostanze naturali utili, di e per lo studio della variabilità di risposta ai farmaci
- Collaborazioni con enti pubblici e privati in ambito biotecnologico, per esempio per la valutazione dei rischi dell’ingegneria genetica o per la scelta dei microorganismi in ambito bio-industriale
- Ricercatore o tecnico presso i laboratori genetici ISPRA
- Ricercatore, curatore o tecnico in ambito museale per studi di tipo filogenetico, popolazionistico ed evolutivo
- Può svolgere analisi genetiche forensi, presso laboratori pubblici e privati, in ambito umano (per esempio, indagini scientifiche) o in altre specie (indagini su violazioni leggi sulla tutela delle specie)
- Può svolgere analisi genetiche in specie di interesse commerciale (piante o animali) e dei loro parassiti, per identificazione di varietà, miglioramento genetico, identificazione di rischi genetici.
- Esperto di bioinformatica presso ditte biotecnologiche e di biomedicali
È importante, inoltre, ricordare che l’accesso del Biologo Genetista ai concorsi pubblici come Dirigente può esclusivamente avvenire in seguito al conseguimento del titolo di specializzazione in Genetica Medica.
La scuola di specializzazione in genetica medica
Le scuole di specializzazione dell’area sanitaria sono sia ad accesso riservato ai medici sia ad accesso riservato a soggetti in possesso di titolo di studio diverso dalla laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, i cosiddetti “non medici”. Al termine del percorso formativo è rilasciato il Diploma di specializzazione nel settore prescelto, utile all’espletamento della professione nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Il Decreto Interministeriale 16 settembre 2016 n. 716, Riordino delle Scuole di specializzazione ad accesso riservato ai “non medici”, individua le tipologie di Scuola di specializzazione, il profilo specialistico, gli obiettivi formativi ed i relativi percorsi didattici, suddivisi in aree e classi, e provvede al riordino degli ordinamenti delle seguenti sei scuole di specializzazione appartenenti all’Area dei servizi clinici:
- Classe di medicina diagnostica e di laboratorio: “Microbiologia e Virologia” (durata 4 anni); “Patologia Clinica e Biochimica Clinica” (durata 4 anni).
- Classe dei servizi clinici specialistici biomedici: Genetica medica (durata 4 anni); Farmacologia e Tossicologia Clinica (durata 4 anni); Scienze dell’alimentazione (durata 4 anni).
- Classe della sanità pubblica: “Statistica sanitaria e Biometria” (durata 3 anni).
Per il conseguimento del titolo lo specializzando in formazione dovrà acquisire 180 CFU complessivi per le Scuole articolate in 3 anni e 240 CFU complessivi per le Scuole articolate in 4 anni. Per ogni singola tipologia di Scuola, gli Atenei potranno attivare un’unica Scuola con entrambi gli Ordinamenti didattici al proprio interno – quello relativo ai Medici e quello per i laureati “non medici” – oppure una singola Scuola per ogni Ordinamento.
Quali sono le prove d’esame da superare?
Il bando di concorso stabilisce la prova di ammissione per accedere al corso di specializzazione. Nella maggior parte dei casi il concorso di ammissione avviene per titoli ed esame. In molti Atenei, la prova d’esame consiste nella risoluzione di 70 quesiti a risposta multipla di cui 40 su argomenti caratterizzanti il corso di specializzazione e 30 su argomenti relativi ad altri settori scientifici disciplinari attinenti alla specializzazione, uguali per tutti i candidati.
Il tempo per la risoluzione dei quesiti è mediamente di 90 minuti. Per il conseguimento dell’idoneità alla prova concorsuale il candidato dovrà conseguire un punteggio non inferiore a 42/70.
Manuale di preparazione
Raccolta di quesiti per la preparazione al concorso per l’accesso alle Scuole di specializzazione di area non medica in Genetica Medica. Il libro, suddiviso per argomenti, contiene anche prove ufficiali assegnate negli ultimi anni. Alcuni quiz sono commentati (con un breve cenno teorico), per altri è indicata la risposta esatta. In omaggio un software di simulazione per esercitarsi online.
Consulta anche il nostro catalogo universitario dedicato alla Genetica
Quali sono le scuole di specializzazione in Genetica in Italia?
Di seguito un elenco delle principali Università con attive le scuole di specializzazione in Genetica medica:
- Università di Napoli Federico II
- Università di Napoli Vanvitelli
- Università di Bari
- Università di Catania
- Università di Chieti-Pescara
- Università di Firenze
- Università di Milano
- Università di Bologna
- Università di Torino
- Università di Roma
- Università di Padova
- Università di Genova
Ogni anno gli Atenei possono indire un concorso di ammissione con un numero di posti variabili. Scopri quali sono i prossimi bandi e inizia a prepararti con i manuali EdiSES.