PTOF è l’acronimo di Piano Triennale dell’Offerta Formativa e si tratta di un documento programmatico e informativo fondamentale per ogni istituto, di cui costituisce la carta d’identità. Al suo interno è riportata la strategia con cui la scuola punta a perseguire fini educativi e formativi basandosi sulle proprie risorse, che siano esse umane, professionali, territoriali o economiche.
All’interno del documento sono contenute anche tutte le misure previste in questo senso per gli studenti con disabilità, per garantire attraverso il lavoro di rete l’efficacia del progetto di vita e la costruzione sinergica delle competenze di autonomia.
L’argomento è stato oggetto di esame delle passate edizioni delle prove scritte del TFA per la secondaria sia di primo che di secondo grado.
Gli argomenti dell'articolo
La progettazione partecipata
Il Piano triennale dell’offerta formativa serve a delineare la direzione da seguire e la meta da raggiungere a tutti coloro che partecipano alla progettazione della vita dell’istituto scolastico nell’ambito della scuola dell’autonomia. Si tratta, dunque, di uno dei mezzi per pianificare e realizzare l’autonomia scolastica.
I punti cardine del PTOF sono:
- la progettazione curricolare;
- la progettazione extracurricolare;
- la progettazione educativa;
- la progettazione organizzativa.
Ma veniamo su chi si impernia la progettazione partecipata.
Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico e viene approvato dal consiglio d’istituto.
Inoltre, la normativa (L. 107/2015) dispone che il PTOF vada predisposto e approvato entro il mese di ottobre dell’anno precedente al triennio a cui fa riferimento.
La progettazione partecipata del PTOF rappresenta un elemento chiave per costruire una scuola realmente inclusiva, capace di rispondere ai bisogni di tutti e di tutte. Questa modalità di lavoro, che prevede il coinvolgimento attivo di tutte le componenti della comunità scolastica (docenti, dirigenti, studenti, famiglie, personale ATA e territorio) assume una valenza etica e pedagogica, oltre che organizzativa. L’inclusione non può essere demandata solo a figure specialistiche (come i docenti di sostegno o gli educatori), ma deve diventare parte integrante della cultura della scuola.
La progettazione partecipata consente di costruire una visione comune, valorizzando la diversità come risorsa e favorendo l’assunzione di responsabilità collettiva: l’inclusione si traduce in scelte curricolari, metodologiche e organizzative concrete.
Attraverso il confronto e il dialogo tra le parti, infatti, il PTOF può essere modellato sulle reali esigenze degli alunni, anche di quelli con Bisogni Educativi Speciali (BES) o con disabilità.
Si identificano e si mettono in rete le risorse già presenti nella scuola e nel territorio (associazioni, servizi, enti locali), evitando interventi frammentati o sterilmente calati dall’alto.
Coinvolgere attivamente tutti i soggetti nella definizione degli obiettivi e delle strategie del PTOF favorisce un maggiore senso di appartenenza e un più alto livello di motivazione e di corresponsabilità. Volendo fare un esempio concreto, i genitori smettono di essere semplici utenti dei servizi della scuola per diventare co-costruttori del progetto educativo; gli studenti stessi possono essere ascoltati e riconosciuti come protagonisti del proprio apprendimento.
Un PTOF partecipato è anche più capace di aprirsi all’innovazione didattica, integrando strategie inclusive come il cooperative learning, la didattica per competenze, l’uso delle tecnologie, l’apprendimento esperienziale.
Questo approccio consente di superare definitivamente modelli trasmissivi e uniformanti, rendendo l’ambiente scolastico più accogliente, stimolante e accessibile a tutti gli alunni.
La progettazione partecipata del PTOF è, dunque, un’opportunità strategica per costruire una scuola inclusiva nel senso più autentico e concreto del termine: non solo attenta alla presenza fisica degli studenti, ma anche e soprattutto alla loro partecipazione attiva e al successo formativo.
Promuovere spazi di ascolto, dialogo e co-decisione non è solo un atto democratico, ma una condizione necessaria per rispondere con equità alla pluralità degli alunni e costruire una comunità educante coesa e solidale.
I ruoli degli organi nell’organizzazione
Vediamo ora nello specifico i ruoli, sempre interconnessi, dei vari organi nella progettazione e nella redazione del piano triennale dell’offerta formativa.
- Dirigente Scolastico: ha il compito di definire gli indirizzi per le attività della scuola e per le scelte di gestione e di amministrazione, linee guida che costituiscono la base per l’elaborazione del PTOF.
Inoltre, il Dirigente si fa promotore e mediatore dei necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, al fine di integrare l’offerta formativa con le esigenze e le risorse del contesto locale. - Collegio dei Docenti: composto da tutto il personale docente dell’istituto, è responsabile dell’elaborazione del PTOF sulla base degli indirizzi forniti dal Dirigente Scolastico. Questo organo collegiale discute, valuta e definisce le scelte pedagogiche, didattiche e organizzative che caratterizzeranno l’offerta formativa della scuola per il triennio di riferimento. L’elaborazione del PTOF avviene concretamente attraverso la costituzione di commissioni dedicate, cui lavorano rappresentanti di tutto il personale scolastico liberamente candidati a tale incarico. Durante i collegi si vota per esprimere la propria adesione o meno ai contenuti elaborati dalle suddette commissioni.
- Consiglio di Istituto: è l’organo collegiale che approva il PTOF elaborato dal Collegio dei Docenti. È composto da rappresentanti di tutte le componenti della comunità scolastica: docenti, genitori, personale ATA e, nelle scuole secondarie di secondo grado, anche studenti. L’approvazione del PTOF da parte del Consiglio di Istituto avviene entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento.
- Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione: questi organi collegiali, presenti rispettivamente nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia, hanno funzioni consultive e propositive. Essi contribuiscono all’elaborazione del PTOF fornendo indicazioni e proposte relative alle specifiche esigenze delle classi o delle sezioni di riferimento, garantendo così che l’offerta formativa sia coerente con le necessità degli studenti e delle famiglie.
- Funzioni Strumentali: sono incarichi affidati a docenti, con l’approvazione del Collegio dei Docenti, per favorire l’attuazione del PTOF. Questi docenti coordinano specifiche aree progettuali e organizzative, come l’inclusione, l’orientamento, la formazione, la valutazione, contribuendo in modo significativo alla realizzazione delle finalità istituzionali della scuola.
In sintesi, la redazione e l’approvazione del PTOF rappresentano un processo partecipato e condiviso, che coinvolge attivamente tutte le componenti della comunità scolastica. Questo approccio garantisce che l’offerta formativa sia coerente con le esigenze degli studenti e delle studentesse, che valorizzi le risorse del territorio e promuova una scuola inclusiva e attenta alle diversità.
I rapporti con il territorio
Nel contesto della scuola inclusiva, la rete con il territorio rappresenta uno snodo strategico e culturale fondamentale. Non si tratta esclusivamente di un assetto organizzativo, ma di una condizione necessaria per costruire un sistema educativo capace di rispondere alla complessità dei bisogni degli studenti e delle loro famiglie.
Il PTOF, in quanto documento identitario e programmatico della scuola, è il luogo in cui questa connessione si deve tradurre in progettualità concrete, finalizzate a promuovere equità, accessibilità e successo formativo per tutti e tutte.
Nel PTOF di una scuola inclusiva, il territorio non è visto come sfondo, ma come ambiente educativo integrato all’istituzione, che partecipa alla crescita formativa di ragazzi e ragazze: le reti con enti locali, associazioni, servizi socio-sanitari, centri sportivi, culturali e realtà produttive offrono opportunità aggiuntive di apprendimento, socializzazione e cittadinanza attiva, spesso difficilmente realizzabili entro i soli confini scolastici.

La scuola inclusiva si caratterizza per la sua necessità di accogliere e valorizzare ogni condizione, temporanea o permanente, non solo culturale o linguistica, ma anche cognitiva, emotiva, sociale. Per questo, è essenziale un lavoro sinergico con i servizi territoriali: neuropsichiatria infantile, servizi sociali, centri per l’impiego, cooperative educative e altri attori che possono collaborare nei progetti educativi individualizzati, nei percorsi di orientamento e nella prevenzione del disagio.
Nel PTOF, la rete territoriale si concretizza anche attraverso accordi di rete, convenzioni, protocolli d’intesa, che promuovono la co-progettazione di attività educative e formative. Ciò rafforza l’idea che l’educazione è una responsabilità condivisa e che solo lavorando insieme (scuola, famiglie, servizi e comunità) si possono costruire percorsi realmente inclusivi e sostenibili nel tempo.
Una scuola che interagisce stabilmente con il territorio contribuisce anche alla costruzione di una cultura dell’inclusione che va oltre i confini scolastici: le iniziative aperte alla comunità, la partecipazione a eventi locali, i laboratori intergenerazionali o interculturali rafforzano il senso di appartenenza e promuovono relazioni di prossimità e di solidarietà, fattori cruciali per contrastare l’esclusione e la marginalizzazione.
Infine, fare rete con il territorio favorisce l’innovazione metodologica e organizzativa. Le buone pratiche condivise tra scuole e soggetti esterni arricchiscono l’offerta formativa e aiutano ad aggiornarsi continuamente sulla base dei cambiamenti sociali, culturali e tecnologici. Nel PTOF, questo si traduce in progetti interdisciplinari, laboratori esperienziali, tirocini, attività extrascolastiche e percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO).
La rete con il territorio non si limita ad essere un capitolo del PTOF, ma è una scelta metodologica, che riflette l’identità della scuola come comunità educante aperta, dinamica e inclusiva.
Solo attraverso una collaborazione autentica e continuativa con il tessuto sociale che la accoglie (per dirla con Brofenbrenner l’esosistema), la scuola può garantire a tutti gli studenti e le studentesse un’educazione di qualità, capace di accogliere le differenze, promuovere i talenti e accompagnare ciascuno nel proprio percorso di crescita personale e professionale.
Contenuto e sezioni del PTOF
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa dovrebbe, dunque, contenere delle informazioni dettagliate su:
- potenziamento delle conoscenze e delle competenze degli alunni;
- progetti per l’apertura della comunità scolastica al territorio coinvolgendo altre istituzioni e realtà locali;
- iniziative di potenziamento e attività progettuali per il raggiungimento degli obiettivi formativi;
- iniziative di formazione sulle tecniche di primo soccorso e sicurezza sul lavoro rivolte agli studenti e alle studentesse;
- programmazione di attività formative per il personale docente e ATA;
- programmazione e promozione della didattica inclusiva;
- percorsi formativi e iniziative finalizzate all’orientamento degli studenti;
- percorsi di PCTO (per le scuole di secondo grado);
- percorsi formativi volti allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti;
- percorsi formativi volti allo sviluppo delle competenze digitali di docenti e personale ATA;
- programmazione di attività extracurriculari come i viaggi di istruzione e le uscite didattiche.
Le sezioni principali del PTOF, e il loro relativo contenuto, secondo le indicazioni del Ministero dell’Istruzione e del merito, sono:
Sezioni | Contenuto |
La scuola e il suo contesto | Contesto e analisi dei bisogni (territoriali, sociali, economici, culturali) Missione e visione della scuola Valori e principi ispiratori Risorse umane e strutturali Reti e collaborazioni con il territorio |
L’offerta formativa | Curricolo (disciplinare e trasversale, anche in ottica verticale) Attività extracurricolari e progetti Iniziative di ampliamento dell’offerta formativa Potenziamento dell’offerta formativa (progetti di lingue, STEM, espressività artistica, sport) |
Organizzazione | Organizzazione didattica (tempi scuola, modelli orari, gruppi classe) Organizzazione interna (funzioni strumentali, staff, referenti) Organizzazione del personale ATA Uso delle risorse strumentali e tecnologiche |
Valutazione, autovalutazione, miglioramento | Sistema di valutazione degli apprendimenti Processi di autovalutazione (RAV) Piano di miglioramento (PdM) Azioni di monitoraggio e rendicontazione |
Inclusione | Piani per l’inclusione (PEI, PDP, BES) Politiche per il benessere scolastico Contrasto alla dispersione e al bullismo Educazione alla cittadinanza, legalità, ambiente |
Formazione del personale | Piano della formazione dei docenti Aggiornamento e sviluppo professionale Formazione in servizio |
Scelte strategiche e priorità | Obiettivi strategici triennali Collegamenti con il RAV e il PdM Azioni per lo sviluppo e l’innovazione |
Conclusione
L’ approfondimento dedicato al PTOF risponde alla necessità del futuro docente di conoscere l’organizzazione dell’istituzione in cui si trova ad entrare e così potervi partecipare, perché solo un contributo consapevole può diventare realmente significativo.
Disporre di un piano triennale permette dunque alla scuola di garantire una visione chiara e condivisa, ottenendo maggiore coesione, senso di appartenenza e motivazione da tutta la sua comunità, di organizzare le attività curriculari ed extracurricolari in base ai bisogni degli studenti e del territorio, di valorizzare le risorse umane prevedendo aggiornamento permanente nell’ottica del lifelong learning e di mettere sempre più al centro i bisogni di tutti e tutte gli studenti e le studentesse, presupposto fra i più rilevanti per garantire autentica inclusione.
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