Eccomi qui a presentarvi l’ultimo dei laboratori creativi ispirati alle avventure di Verdolina scopre il mondo e che conclude la collaborazione tra Portale bambini e Occhicielo.
Il viaggio di scoperta della nostra giovane tovaglia verde volge al termine e un velo di tristezza offusca il suo entusiasmo e la sua voglia di scoprire. Ma, pensandoci bene, la fine di un viaggio è sempre un momento un po’ triste: si salutano luoghi a noi cari, amici nuovi o ritrovati, si torna alla routine. Quanta nostalgia in questi momenti, quanta voglia di tornare indietro e divertirsi e fare scoperte ancora, ancora e ancora! Eppure…
…eppure ogni avventura che si conclude costituisce un mattone più o meno grande del percorso che stiamo costruendo e ci prepara a nuove esperienze. Il viaggio ci trasforma, e trasforma chi condivide questa esperienza con noi. È parte del desiderio inarrestabile di conoscenza insito in ciascun uomo, quel desiderio che ci porta a scalare vette altissime, attraversare oceani, esplorare luoghi sconosciuti.
Gli argomenti dell'articolo
Il viaggio come cambiamento che plasma e arricchisce
Ma un viaggio di scoperta non è solo quello che ci porta dall’altra parte del mondo in paesi e costumi molto diversi dai nostri. “Viaggio” è anche un momento di forte cambiamento, quando improvvisamente ci troviamo in un contesto diverso, privi delle nostre certezze e dei riferimenti abituali.
In questo senso, il viaggio può risiedere in tante esperienze quotidiane e vicine a noi, e questo vale ancora di più nella vita di un bambino in cui il nuovo e sconosciuto occupa molto più spazio del vecchio e familiare: la scuola, nuovi compagni, un albergo, un centro commerciale enorme, un laboratorio creativo, il corso di inglese, una gita, un supplente in classe, o un nuovo istruttore in piscina. E quanto più il cambiamento è grosso tanto più possiamo, grandi e piccoli, sentirci minacciati da ciò che non ci è noto, possiamo cioè sentirci spaventati.
Cosa fare in questi casi? Come impedire che la paura ci blocchi e ci precluda la scoperta?
Verdolina e il Vento ci offrono una strategia molto efficace, ed è la curiosità! Uno stimolo che diventa più forte del timore, e che spiana la strada allo stupore, l’emozione amica della nostra attenzione e, quindi, della nostra capacità di apprendere e conoscere.
E così il viaggio diventa un’occasione per plasmarci e arricchirci, proprio come è accaduto alla giovane tovaglia verde durante tutta la sua avventura: ogni incontro, ogni esperienza, ogni emozione ha impresso in lei un ricordo, le ha dato nuovi spunti di riflessione e ha aggiunto un tassello a ciò che è.
Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi a fare le persone.
A scriverlo è stato John Steinback, nel raccontare il suo Viaggio con Charley lungo gli Stati Uniti.
Con lui condivido questo capovolgimento dei ruoli tra viaggio e persona, anche quando il viaggio non richiede un lungo spostamento fisico attraverso il mondo. Mi piace pensare che questa parola, “viaggio”, possa descrivere qualsiasi momento di scoperta.
Per quanto mi riguarda, stare con delle persone è viaggiare, leggere un libro è viaggiare, sognare è viaggiare, dipingere è viaggiare. Sarete d’accordo con me che, inteso in questo senso, il viaggio è la vita stessa, una splendida avventura!
Il viaggio che non finisce mai è quello che torna alle origini
In questo Capitolo nove, che conclude Verdolina scopre il mondo, la nostra verde protagonista torna a casa, da Filippa, la giovane donna che l’ha cucita e tiene tanto a lei, in un certo senso, la sua mamma.
Per Verdolina è il momento dei saluti, tra emozioni contrastanti: la malinconia dell’avventura che finisce, la tristezza del separarsi da un amico straordinario, la felicità di essere di nuovo a casa e il desiderio di mostrare ciò che è diventata.
“Nessun posto è come casa!”, urla felice Verdolina, dopo aver condiviso la sua avventura con la persona che ama di più al mondo. Sì, Verdolina è felice, perché ora che ha scoperto la bellezza e la grandezza del viaggio, prima di poter ripartire, ha bisogno di ritornare alle sue origini.
Tutti noi ne abbiamo bisogno: le nostre radici non sono una catena da spezzare a ogni costo, sono invece una parte importante del nostro vissuto che contribuisce in maniera determinante al nostro modo di essere. Quando riusciamo a comprenderne l’importanza, possiamo portarle con noi nel viaggio e possono essere uno strumento fondamentale per non smarrirci. Possono essere, allo stesso tempo, la casa che viene con noi e il luogo in cui tornare e dove, attraverso il ricordo, potremo rivivere il viaggio senza porvi mai fine.
Una volta che hai viaggiato, il viaggio non finisce mai, ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente. La mente non sa separarsi dal viaggio.
Pat Conroy
Il viaggio volge al termine, raccontiamolo con i fumetti
Non è stato facile pensare a un laboratorio creativo che riuscisse a condensare questo bel viaggio compiuto insieme da Portale bambini, Occhicielo e Verdolina e da tutti i bambini e i grandi che vi hanno preso parte. Mi piaceva l’idea di lasciare ampio spazio alla creatività, perché diventasse il velivolo su cui ciascun piccolo lettore potesse volare scegliendo di portare con sé ciò che più lo ha colpito delle avventure della nostra amica verde.
Alla fine però, ho trovato un’idea che mi è sembrata proprio buona, ed è il dettato grafico. Quale attività migliore per disegnare un bel viaggio a fumetti? Se volete sperimentarla insieme a noi, scaricate gratuitamente il file del nostro laboratorio creativo dal box qui sotto e poi… se vi va, mostrateci come è andata.