Per presentarvi il sesto dei laboratori creativi di Verdolina scopre il mondo che, insieme a Francesca de Robertis, vi propongo oggi, vorrei cominciare con una riflessione sullo stato d’animo che ne sarà il protagonista, cioè l’entusiasmo.
Gli argomenti dell'articolo
Entusiasmo come positiva energia
Secondo l’interpretazione più diffusa, la parola “entusiasmo” deriva dal greco antico enthusiasmòs, le cui componenti principali sono en, che significa proprio “in”, come avrete facilmente intuito, e theos, che significa “dio”, come invece sappiamo proprio tutti. Una sorta di “in dio” o “con dio dentro”. Entusiasti erano, secondo i greci, i sacerdoti, gli indovini, e i poeti, persone non comuni quindi, che si distinguevano dalle altre perché “ispirate da dio”.
Che ci sia del divino o meno in questo stato d’animo, una cosa è certa, e cioè che ci fa sentire colmi di gioia, sostenuti da uno slancio energico, carichi di ammirazione e dedizione verso una esperienza, in una condizione emotiva che, seppur percepita e racchiusa in una parola migliaia di anni fa, è sempre la stessa di irrefrenabile, positiva energia. Una energia di cui non è sempre facile mantenere il controllo, ma molto utile per avvicinarci alla realizzazione dei nostri progetti, e capace di rallegrarci ancor prima che il nostro desiderio si compia, proprio mentre stiamo cercando di acchiapparlo.
Eppure, nonostante la sua positività contagiosa e la capacità che ha di motivarci e farci progredire, l’entusiasmo può essere visto anche come una sorta di minaccia al nostro autocontrollo, un modo puerile di affrontare le situazioni. Forse allora è proprio su questa sua natura un po’ “bambina” che dobbiamo riflettere per svelare a noi stessi il segreto su come conquistarlo o riconquistarlo, perché è proprio l’essenza dell’infanzia, capace di cogliere la magia anche nelle più semplici cose del mondo, che può raccontarci qualcosa di più su un sentimento che faremmo bene a tenere al centro della nostra vita, anche da grandi.
L’entusiasmo svelato dall’essenza dell’infanzia
I bambini hanno il grande dono di riuscire a lasciarsi avvolgere anche dalle piccole cose del quotidiano: tutto può assumere ai loro occhi una luce diversa, quasi magica, grazie alla spontaneità delle emozioni che provano e della fantasia che li anima. I bambini credono che tutto sia possibile e vivono ogni novità in maniera molto intensa. Basta davvero poco per scatenare la loro gioia: l’arrivo di un amico per giocare, l’attesa di Babbo Natale, il mondo incantato delle fiabe.
Da adulti, questo trasporto fiducioso verso le cose del mondo risulta molto più difficile, raramente ci dedichiamo a ciò che amiamo veramente, spesso tendiamo proprio a reprimere quel moto di passione, di intensa gioia, di irrefrenabile energia che rende speciale la vita. Da adulti, scopriamo le delusioni, i problemi, a volte le frustrazioni e le sofferenze e ci risulta facile pensare che ci sia davvero poco per cui essere entusiasti. Ma è qui che ci sbagliamo! E a ricordarcelo è, ancora una volta, la nostra amica Verdolina, alle prese con il suo avventuroso viaggio.
La scoperta si nutre di entusiasmo
Nel capitolo sei di Verdolina scopre il mondo, al quale è ispirato l’ultimo dei laboratori creativi che io e Francesca vi proponiamo alla fine di questo articolo, la nostra tovaglia verde si ritrova all’improvviso avvolta da nuvole nere come macchie di inchiostro. Il Vento sa bene che sta per scoppiare il temporale e così, per riparare dalla pioggia la sua giovane amica, la sospinge con energia per portarla oltre quella coltre scura.
Per un lungo momento Verdolina si trova avvolta da nuvole cariche di acqua fredda e nere come la pece, che la appesantiscono e non le consentono di vedere cosa le accade intorno. Quando però le sembra di non farcela più e chiede al Vento dove la stia portando, con un’ultima spinta il suo amico la conduce in un cielo sgombro e illuminato dagli intensi raggi del sole. Da questo momento in poi si apre per Verdolina una serie di scoperte sorprendenti, nelle quali la nostra verde amica riesce a trovare un elemento magico che la riempie di un entusiasmo sempre crescente.
– Beh – potreste dire – la vera magia sarebbe in grado di entusiasmare anche gli adulti più disillusi e prostrati! – e magari potreste aggiungere – … se la magia esistesse davvero!
E invece è qui che arriva l’insegnamento dei più giovani, di cui Verdolina è una fantasiosa espressione: anche quando il Vento le spiega che quello che sta accadendo non è magico ma solo naturale, lei non perde il suo entusiasmo. Così, sospinta dal suo amico e dal suo “frizzante” stato d’animo si sente sempre più leggera, di una leggerezza che la predispone a una nuova scoperta – questa sì – davvero magica.
Noi grandi lo sappiamo che la magia non esiste, ma sappiamo anche che possiamo sentirla. E per riuscirci può tornarci davvero molto utile sviluppare la nostra capacità di provare entusiasmo, perché questo stato d’animo può far sentire anche noi leggeri e pieni di energia, e può farci “brillare”, proprio come accade alla nostra Verdolina.
L’entusiamo regala… una tintarella di Luna
L’entusiasmo fa brillare è il titolo di questo capitolo sei di Verdolina scopre il mondo, lo spunto per il laboratorio creativo che vi proponiamo oggi, al quale abbiamo dato il nome della celebre canzone di Mina: Tintarella di Luna. Quella che si imprime sulla stoffa verde della nostra protagonista, però, non è “candida” è invece luccicante come una distesa di migliaia e migliaia di brillantini.
Quando ho chiesto a Francesca, da dove le fosse venuta questa idea, lei mi ha risposto così:
Verdolina aveva appena vissuto delle esperienze che l’avevano resa molto felice, il suo entusiasmo per il viaggio in cui il Vento la stava accompagnando era sempre più intenso. Così ho pensato a come mi sento io quando qualcosa mi entusiasma e mi riempie, allo stesso tempo, di felicità e di attese. Mi sento piena di energia, il corpo proteso verso il mondo, la voce pronta a esclamare e declamare, il sorriso sulle labbra, gli occhi che ridono. Mi sento più luminosa. Mi sento brillare! E allora ho pensato che l’incontro con la Luna, la moltiplicatrice di felicità doveva aver lasciato su di lei una traccia ben visibile, una traccia che la facesse risplendere, una traccia brillantinosa.
Scarica gratuitamente il nuovo laboratorio di Verdolina
Se volete provare a creare con i vostri bambini una tintarella “brillantinosa” come quella di Verdolina, scaricate gratuitamente il laboratorio dal box qui sotto e poi… raccontateci la vostra esperienza. Magari con qualche bella fotografia.