intelligenza artificiale didattica inclusiva

Intelligenza Artificiale e Didattica Inclusiva: Applicazioni e Vantaggi

Per Intelligenza Artificiale si intende la capacità dei computer di svolgere compiti simili a quelli degli esseri umani: apprendere da stimoli esterni, percepire attraverso sensori, ragionare secondo regole logiche, dialogare in una lingua, attuare movimenti e svolgere azioni complesse in modo autonomo.

La didattica inclusiva non può ignorare il significato che questo fenomeno assume e assumerà sempre di più nel mondo della scuola: l’ingresso dell’intelligenza artificiale nel processo di insegnamento-apprendimento rientra fra le opportunità di personalizzazione e di rimozione delle barriere alla partecipazione, che sono strumenti fondamentali del docente inclusivo.

In questo articolo tratteremo le dinamiche, le tecniche e le prospettive attraverso le quali l’IA si mette al servizio della didattica inclusiva e dei bisogni educativi speciali.

Intelligenza Artificiale e Big Data: Una Nuova Frontiera per la Didattica Inclusiva

La rete Internet e i suoi servizi (siti web, reti sociali, archivi digitali e basi di dati, sistemi mobili e applicazioni) hanno negli anni accumulato dati disponibili a basso costo, ovunque e in ogni momento. Quelli che chiamiamo big data costituiscono ormai un patrimonio immenso, poco accessibili a causa del loro volume, che è in continuo aumento, e della loro forma, che è frammentaria, ambigua, variabile. A chi voglia farne uso si pone il problema di un efficace reperimento (filtraggio) di informazioni. I motori di ricerca tradizionali affrontano il problema tramite i linguaggi d’interrogazione (query languages) basati su parole-chiave (keyword), ma spesso i dati restano lunghe sequenze, dunque scarsamente fruibili dall’utente. Le tecnologie dell’IA risolvono il problema perchè operano in linguaggio naturale e non più tramite parole-chiave: eliminano le ambiguità di significato e forniscono risposte mirate.

Proprio la possibilità di combinare il patrimonio di risorse di Internet con le capacità di dialogo dell’IA fornisce uno strumento validissimo per la didattica inclusiva in qualsiasi disciplina. Avere a disposizione un dispositivo che opera nell’immediato una sintesi dei dati costituisce una forma preliminare di conoscenza da successivamente poter approfondire, contestualizzare, ulteriormente personalizzare da parte di docenti e studenti.

IA: breve storia e fondamenti teorici

L’Intelligenza Artificiale trae ispirazione dalle abilità degli esseri umani e ne emula e potenzia le prestazioni operando su supporti artificiali. Negli ultimi anni le tecnologie dell’IA hanno compiuto grandi progressi secondo tre direzioni: l’apprendimento automatico (machine learning), l’intelligenza artificiale generativa (generative AI) e l’elaborazione del linguaggio naturale (natural language processing).

L’apprendimento automatico funziona così: i programmi sottopongono ad un computer grandi quantità di dati digitali (testi, immagini, audio, audio-video) da elaborare, ne vengono ricavate caratteristiche (pattern) rilevanti e frequenti, che si possono usare per affrontare varie tipologie di compiti.

A seguire, la generative AI è il programma che garantisce la facoltà di produrre nuovi contenuti nella forma di media digitali. Questi contenuti sono il risultato di un dialogo tra persona e computer, realizzato in lingua naturale (forma vocale o scritta): la tecnologia dei large language models (LLM) permette di scambiare messaggi tra persona e computer in tempo reale per mezzo dei chatbot (chatter robot).

Nel particolare settore della didattica l’intelligenza artificialeha avuto un’evoluzione ovviamente breve ma significativa, che ha origine negli anni Sessanta, con i primi sistemi tutoriali intelligenti (ITS): Plato e Scholar personalizzavano già l’apprendimento in base alle risposte degli studenti.

Con la diffusione di Internet, nascono le prime piattaforme di e-learning, che integrano strumenti basati sull’IA per adattare i contenuti ai bisogni dei discenti.

Nella didattica contemporanea, in cui la personalizzazione è divenuta una assoluta priorità, l’IA si configura come elemento chiave in varie direzioni: quella dell’utilizzo di algoritmi per adattare i contenuti agli utenti (piattaforme Khan Academy, Coursera e Duolingo), quella del supporto di chatbot educativi e assistenti virtuali, quella della creazione di materiali didattici (ChatGPT) e quella degli strumenti di analisi predittiva, che possono ad esempio contribuire a identificare studenti a rischio di abbandono scolastico.

L’IA per la scuola

«L’intelligenza artificiale deve essere sviluppata e usata in modo tale da massimizzare i benefici per la diversità e l’inclusività, compresa la diversità culturale, salvaguardando la non discriminazione, promuovendo la libertà di espressione e raggiungendo la parità di genere.»

La Raccomandazione sull’Etica dell’Intelligenza artificiale, adottata dall’UNESCO il 23 Novembre del 2023, evidenzia chiaramente il legame fra intelligenza artificiale e ambito dell’istruzione e della formazione menzionando i processi mentali umani coinvolti: gli aspetti del ragionamento, dell’apprendimento, della percezione, della previsione, della pianificazione o del controllo. Quegli stessi ambiti sui quali lavora il docente inclusivo ogni giorno.

La Raccomandazione chiarisce i cinque ambiti di applicazione dell’intelligenza artificiale (salute, cultura, educazione e formazione, ambienti ed ecosistemi, genere) e conferisce a quello dell’educazione il mandato di assicurare che i bambini e gli adulti di tutto il mondo sviluppino un livello adeguato di alfabetismo in materia di intelligenza artificiale.

Ci interessa in modo particolare come in questo momento storico-culturale i docenti tutti (insieme alle istituzioni e alle aziende attive nel settore dell’educazione) sono chiamati a

  • promuovere programmi di consapevolezza generale sugli sviluppi dell’intelligenza artificiale e sul loro impatto sui diritti umani dei discenti;
  • incoraggiare la collaborazione trasversale tra l’educazione alle competenze tecniche e l’educazione all’etica dell’IA
  • promuovere ricerche interdisciplinari includendo discipline diverse dalle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica);
  • sostenere lo sviluppo di specifiche politiche sull’intelligenza artificiale nella didattica, ivi comprese quelle volte a prevenire l’insorgere di problematiche etiche (ad esempio l’uso dei dati personali degli studenti dovrebbe rispettare i principi vigenti di protezione della privacy)

Applicazioni nella pratica didattica

Ma vediamo nel concreto quali sono alcuni dei programmi e dei supporti alla didattica che l’intelligenza artificiale può fornire.

  1. Concetti condivisi da intelligenza artificiale e didattica inclusiva
  2. Il Prompt: il suggerimento, sia esso verbale, gestuale o fisico, è uno degli strumenti privilegiati del docente inclusivo, tramite il quale avviene la guida del discente nel raggiungimento dell’obiettivo formativo. Lo strumento attraverso il quale l’utente si assicura la risposta idonea dall’intelligenza artificiale è proprio la corretta formulazione del prompt: compiere questo passaggio a scuola assume dunque anche un importante significato metacognitivo.
  3. Il Feedback: nella didattica inclusiva è fondamentale restituire con costanza e in maniera personalizzata un monitoraggio del percorso intrapreso, per conferire direzione e sicurezza al discente coinvolto. L’immediatezza e la pertinenza con le quali l’intelligenza artificiale restituisce il suo feedback crea ottime condizioni per contribuire alla guida del processo di apprendimento, adattandosi ad ogni bisogno educativo speciale.
  4. Riduzione, facilitazione, semplificazione: queste tecniche sono alla base del lavoro quotidiano del docente inclusivo, cui si richiede di essere in grado di fornire risposte tempestive in ogni disciplina. Le piattaforme per l’intelligenza artificiale applicate alla didattica costituiscono sia una risorsa per condurre il proprio lavoro che uno strumento da condividere in maniera personalizzata con il discente, in direzione di una sempre più completa conquista dell’autonomia.
  5. CLIL e didattica per stranieri: l’accesso che i software per la creazione di materiale didattico tramite l’IA garantiscono a tutte le lingue del mondo consente un approccio estremamente più snello ai contenuti di apprendimento per tutti quegli studenti e quelle studentesse portatori di bisogni educativi speciali per particolari condizioni socio-linguistiche, che spesso in corso di anno scolastico si inseriscono nelle classi, prima ancora di aver mai praticato la lingua italiana, talvolta non conosciuta e non veicolata neanche dalla famiglia di origine.
  • Programmi di IA per la didattica inclusiva
  • Algor: piattaforma italiana che utilizza l’IA per creare automaticamente mappe concettuali e riassunti da testi, foto, audio e video, facilitando l’apprendimento per studenti con bisogni educativi speciali.
  • Socrat: strumento che implementa il processo di insegnamento-apprendimento fornendo agli insegnanti una piattaforma per creare classi, gestire compiti e monitorare i progressi degli studenti, con l’ausilio di strumenti basati sull’IA.
  • Magic School: piattaforma utilizzata da oltre 2 milioni di docenti, che semplifica la pianificazione delle lezioni, la valutazione e la personalizzazione dell’apprendimento attraverso oltre 70 strumenti basati sull’IA.
  • Assistenti e sintesi vocali: strumenti come Alexa, Siri e Google Assistant, insieme a software di sintesi vocale, supportano studenti con difficoltà di lettura o disabilità visive, trasformando il testo scritto in parlato e facilitando l’accesso ai contenuti di apprendimento.
  • Robot educativi: possono aiutare studenti con disturbi dello spettro autistico a sviluppare abilità sociali e comunicative in un ambiente controllato e interattivo; da Kaspar (che imitava i gesti di saluto, sorriso e abbraccio a misura di bambino), a NAO (in grado di personalizzare i movimenti rielaborando in tempo reale le video-registrazioni delle reazioni dei bambini e i loro dati elettro-fisiologici) alle ultime ricerche della RobotiCSS Lab di Milano Bicocca (indirizzate a far prevalere il significato conoscitivo su quello riabilitativo) si cerca di fornire allo studente con autismo un intermediario affidabile e prevedibile alla socializzazione, sul quale riescono a mantenere più a lungo il focus (contatto visivo e concentrazione) perché meno attivante dell’altro in carne ed ossa.

Intelligenza Artificiale e TFA: una competenza chiave per la didattica inclusiva

Nel percorso del Tirocinio Formativo Attivo (TFA), che prepara i futuri docenti a gestire le diversità in aula e a promuovere l’inclusione scolastica, la conoscenza e l’utilizzo consapevole dell’Intelligenza Artificiale rappresentano un valore aggiunto fondamentale. Comprendere come le tecnologie basate sull’IA possano supportare l’individualizzazione dei percorsi di apprendimento, facilitare l’accesso ai contenuti per studenti con bisogni educativi speciali e offrire strumenti di monitoraggio personalizzato, è ormai una competenza essenziale per il docente inclusivo. Saper integrare questi strumenti nel proprio approccio didattico, sviluppando anche una riflessione critica sulle implicazioni etiche e pedagogiche, consente ai futuri insegnanti di costruire ambienti di apprendimento più equi, innovativi e accessibili. In quest’ottica, l’IA non è solo un’alleata tecnologica, ma anche una risorsa educativa da valorizzare nella pratica quotidiana e nei progetti formativi del TFA.

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Conclusione

L’uso dell’intelligenza artificiale nella scuola non si può chiaramente interpretare come una risposta a tutte le domande poste dai bisogni educativi (speciali o meno), ma si è ritenuto necessario presentare e descrivere, anche se brevemente, quale rivoluzionario supporto possa rivelarsi per tutto il mondo dell’istruzione e della formazione.

Come tutti gli strumenti potenti, un suo uso incauto o poco consapevole può sicuramente rivelarsi poco fruttuoso, o addirittura nocivo, tuttavia in questa sede è parso corretto fornirne un quadro in positivo, quale autentica opportunità che la scienza ha messo al servizio della didattica, nella certezza che non possa che essere gestito con buon senso e competenza dalle persone che hanno la più alta delle responsabilità, quella di formare i cittadini del futuro.

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