Mentre nei diversi Atenei italiani si stanno svolgendo le prove scritte per il TFA, noi di Edises continuiamo a proporvi degli esempi di svolgimento di tracce ufficiali che possano tornarvi utili per ripassare, fare collegamenti e prendere spunti per le vostre elaborazioni personali. Quello di oggi lo dedichiamo a come allenare le funzioni esecutive con il gioco!
Gli argomenti dell'articolo
La traccia
Luigi è un bambino di 8 anni con sindrome di Down e disabilità intellettiva media. Ha difficoltà diffuse che interessano memoria, attenzione e altre funzioni esecutive. A livello espressivo, il suo lessico è povero e limitato a termini di uso quotidiano. Indicare quali attività didattiche può mettere in atto l’insegnante per facilitare i processi di apprendimento, lo sviluppo sociorelazionale e la partecipazione in classe di Luigi.
Università di Siena, VI ciclo
Cosa sono le funzioni esecutive
Il concetto di “funzioni esecutive” nasce nell’ambito del cognitivismo e, precisamente, dello Human Information Processing, che propone la similitudine tra mente umana e computer. In questa prospettiva, la mente è vista come un sistema complesso di processi cognitivi che interagiscono tra loro in maniera flessibile per permetterci di programmare e di portare a termine un comportamento finalizzato a uno scopo. Tali processi sono appunto quelli che vengono definiti “funzioni esecutive”, ovvero le funzioni che ci consentono di affrontare le sfide poste dalla vita quotidiana.
Le funzioni esecutive sono quindi normalmente identificate in tutti quei processi che entrano in gioco quando dobbiamo affrontare dei compiti, come la memoria di lavoro, l’attenzione, l’avvio stesso del compito, l’inibizione della risposta, la pianificazione, il problem solving, l’autoregolazione emotiva, la gestione del compito, la persistenza verso l’obiettivo, la flessibilità cognitiva, la metacognizione, la categorizzazione.
Sono quindi processi cognitivi importanti che si attivano in molteplici situazioni della nostra vita, per esempio quando dobbiamo pianificare e prendere decisioni, quando impariamo nuove azioni o dobbiamo compierne in situazioni difficili e/o pericolose, ma anche quando dobbiamo costantemente monitorare il nostro comportamento oppure in tutti quei casi in cui le risposte abituali non sono sufficienti a portare a termine il compito.
Sono quindi funzioni cruciali nell’apprendimento!
Le funzioni esecutive nella disabilità intellettiva
Nella disabilità intellettiva, come ci dice lo stesso DSM-V, il deficit in alcune funzioni intellettive, come il ragionamento, il problem solving, il pensiero astratto, la capacità di giudizio, l’apprendimento scolastico e quello per esperienza, costituisce uno dei criteri per la diagnosi, insieme al deficit nel funzionamento adattivo.
Volendo utilizzare proprio la descrizione offerta dal DSM-V, la disabilità intellettiva comporta un deficit nelle abilità mentali generali, che influenza il funzionamento adattivo in tre aree o domini:
- intellettivo/concettuale, che coinvolge la memoria, il linguaggio, la scrittura, il ragionamento matematico, il problem solving, l’acquisizione della conoscenza pratica;
- sociale, che coinvolge la consapevolezza dei pensieri (e quindi la metacognizione), l’empatia, l’abilità di comunicazione, la capacità nei rapporti di amicizia;
- pratico, che coinvolge l’apprendimento e l’autocontrollo nei vari ambiti della vita tra cui, per esempio, la cura di sé o la gestione del denaro, ma anche l’autocontrollo del comportamento.
Come possiamo vedere, dunque, le caratteristiche generali del deficit della disabilità intellettiva coinvolgono molto strettamente le funzioni esecutive, le quali costituiscono dunque un’area di potenziamento importante su cui poter lavorare per migliorare il funzionamento adattivo e, con questo, la qualità della vita della persona.
Allenare le funzioni esecutive con il gioco
Uno strumento che, fin dalla scuola dell’infanzia, può rivelarsi di grande efficacia per allenare le funzioni esecutive e, di conseguenza, migliorare l’apprendimento è il gioco. L’attività ludica svolge infatti un ruolo fondamentale nello sviluppo della persona, per prepararla alla vita reale e ai compiti che dovrà affrontare e può, quindi, essere di grande utilità per allenare le funzioni esecutive, ovvero proprio quelle che ci servono ad affrontare i compiti che la vita quotidiana ci pone.
Nella scuola primaria, ma anche in quella dell’infanzia e della secondaria di primo grado, quello ludico può sicuramente essere un approccio da adottare con successo, per allenare le funzioni esecutive, sia per quegli studenti con deficit in questo ambito sia con tutti gli altri, poiché una cosa che non dobbiamo mai perdere di vista è che tali funzioni possono essere sempre potenziate e che dedicare la giusta attenzione a questo aspetto può fare la differenza nella qualità della vita dei nostri studenti.
Esistono molti giochi utili per lavorare in questo ambito, vediamone dunque qualcuno adatto all’età e ai bisogni di Luigi, il bambino con Sindrome di Down e disabilità intellettiva media protagonista della traccia proposta dall’Università di Siena, e a quella della sua classe, una terza primaria.
Dobble kids per allenare l’attenzione, l’autocontrollo emotivo e l’inibizione alla risposta
Un gioco davvero divertente e adatto a partire dai 4 anni, quindi senz’altro adeguato a tenere conto della variabilità cognitiva interindividuale della classe, è Dobble kids, per cui serve grande attenzione e velocità, ma anche una buona capacità di autocontrollo sia emotivo che nell’inibire la risposta.
Con le carte illustrate che lo compongono, si possono fare diversi giochi, ma lo scopo principale resta sempre quello di individuare qual è l’immagine in comune tra due carte. In sé il gioco non è quindi difficile, ma lo diventa per la velocità con cui bisogna riuscire a trovare la coppia di illustrazioni, prima che lo facciano gli altri giocatori, unita al fatto che queste possono essere orientate diversamente e avere anche dimensioni differenti, ma anche all’uso di uno stesso colore per due figure diverse.
Per poter riuscire a raggiungere lo scopo, dunque, è fondamentale:
- prestare la massima attenzione a tutte le illustrazioni, per notarne i dettagli, e mantenerla per tutta la durata del gioco (capacità di attenzione selettiva e sostenuta);
- non farsi ingannare dal colore uguale che possono avere due diversi soggetti e quindi essere capaci di dare la risposta controllando l’interferenza di stimoli irrilevanti, come per esempio può essere il colore (capacità di inibizione alla risposta);
- gestire l’ansia derivante dal tempo breve che si ha a disposizione e la frustrazione che si può determinare quando non si riesce a individuare subito il soggetto (autocontrollo emotivo).
In questo video si può capire più chiaramente come funziona il gioco.
Per favorire la partecipazione di Luigi, si potrebbe ridurre la componente competitiva tra i giocatori e renderli una squadra che compete con se stessa per migliorare il tempo di soluzione del gioco. Per farlo si potrebbe cronometrare il tempo che impiegano quattro giocatori, tra cui Luigi, a esaurire la torre di carte posta al centro, procedendo in senso orario e individuando a turno la figura comune tra la propria carta e quella in cima alla torre. In questo modo, la responsabilità del tempo sarebbe distribuita tra tutti i membri della squadra e non andrebbe a penalizzare solo quelli che hanno maggiori difficoltà, permettendo loro comunque di esercitarsi e di giocare dando il proprio contributo al raggiungimento del risultato finale.
Tip top clap per allenare la memoria con il movimento
Un altro gioco molto divertente che può essere utile, invece, per allenare la memoria, è Tip top clap. Anche questo si compone di carte illustrate sulle quali è rappresentata un’azione da compiere, per esempio applaudire o battere i piedi a terra, miagolare, fischiettare, fare un salto. Le carte si girano una alla volta e, così, man mano si crea una sequenza di azioni da eseguire che va ripetuta ogni volta dall’inizio aggiungendo quella specificata sull’ultima carta estratta. In questo modo, quindi, si allena la memoria, che deve gestire una sequenza sempre più lunga sostenuta però dal corpo il quale, compiendo il movimento, aiuta la memorizzazione delle azioni.
Si tratta quindi di un gioco piuttosto dinamico che ha anche il vantaggio di esercitare la motricità e di sfruttare il coinvolgimento del corpo. È inoltre un gioco che si può svolgere anche tutti insieme coordinandosi e sostenendosi l’uno con l’altro, rivelandosi quindi molto adatto al coinvolgimento e alla partecipazione anche di bambini con una disabilità come quella di Luigi.
Il gioco come risorsa non solo all’infanzia e alla primaria
Esistono molti altri giochi pensati per allenare le funzioni esecutive, tra cui alcuni particolarmente interessanti per la memoria e l’attenzione sono Mano lesta, Occhio ai vichinghi, Ho una fame che…, tutti adatti a bambini a partire dai 4/5 anni, tutti utilissimi anche per bambini più grandi per potenziare progressivamente queste importantissime funzioni.
Un aspetto centrale da tenere presente, infatti, è che l’approccio ludico non si rivela utile solo all’infanzia e alla primaria, dove, per l’età dei bambini, potrebbe sembrare più adeguato. Il gioco infatti è un’esperienza che può rivelarsi molto accattivante e motivante anche per i ragazzi più grandi, facendo senz’altro attenzione a scegliere dei giochi adatti alla loro età, ma considerando anche che esercitare la memoria e l’attenzione può essere un bisogno specifico in qualsiasi momento della vita, per tutto il percorso scolastico, e che, a seconda del livello di competenza in queste importantissime funzioni esecutive e delle occasioni avute dai nostri studenti nella loro carriera scolastica, proporre giochi come quelli che abbiamo preso in esame qui, può rivelarsi molto utile anche nella scuola secondaria di primo grado.
Il gioco infatti è sempre una risorsa per creare interesse e motivazione e per rendere più leggero il potenziamento di quelle funzioni esecutive che si attivano nell’apprendimento scolastico e nella vita di tutti i giorni.
Preparati alla prova scritta TFA con Edises
Se ti stai preparando alla prova scritta TFA e ancora non lo conosci, scopri al link qui sotto il nostro volume dedicato! Troverai molti esempi di svolgimento sui principali argomenti delle quattro aree del programma ministeriale, per tutti i gradi di scuola. Noi intanto continueremo a proporre altri esempi di tracce svolte qui, sul blog Edises, per darti sempre nuovi spunti e suggerimenti per realizzare i tuoi elaborati personali.
Prova scritta TFA sostegno
Il testo Tracce svolte per la prova scritta di EdiSES è aggiornato con le prove del VII ciclo.
I contenuti contengono spunti e suggerimenti su:
- competenze socio-psico-pedagogiche
- competenze su empatia e intelligenza emotiva
- competenze su creatività e pensiero divergente
- competenze organizzative.
Scarica una raccolta di tracce ufficiali
Le università propongono ogni anno tracce diverse, ma gli argomenti sono sempre quelli che fanno riferimento al programma ministeriale. Per darti un’idea della tipologia di prova con cui potresti confrontarti, abbiamo preparato una raccolta di tracce ufficiali proposte negli ultimi anni, divise per grado e con la specifica dell’Università che le ha elaborate. Puoi scaricarle gratuitamente al link qui di seguito: una buona esercitazione in vista dello scritto è provare a svolgerle nel numero di righe richiesto dall’Ateneo presso il quale tenterete l’accesso.
Buon lavoro!
Tracce ufficiali prova scritta TFA
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