Come ben sapete, in questi giorni si stanno svolgendo le prove scritte per l’ammissione al TFA in sostegno didattico VII ciclo. Le date si differenziano in base alle scelte organizzative degli Atenei e, così, mentre alcuni ancora studiano e si preparano, altri hanno già affrontato anche questa seconda prova.
Tra le tracce già uscite, ce n’è una che mi ha molto colpita e che ho quindi deciso di svolgere per i lettori di questo blog. A proporla è stata l’Università Bicocca di Milano per lo scritto della secondaria di II grado e, personalmente, la trovo molto bella, perché offre la possibilità di fare una riflessione importante sulla dimensione cognitiva e su quella emotiva dell’apprendimento. Ve la propongo qui di seguito!
Gli argomenti dell'articolo
La traccia
Il gruppo classe come ambiente di apprendimento, quali dimensioni sviluppare.
Svolgimento
“Le connessioni umane plasmano le connessioni neurali, ed entrambe contribuiscono allo sviluppo della mente.”
Mentre descrive come la nostra mente si caratterizza, Daniel J. Siegel usa il verbo plasmare: le relazioni interpersonali plasmano i collegamenti neurali. È innanzitutto questo che un insegnante deve tenere a mente quando pensa al proprio gruppo classe, per poterle sentire quelle connessioni tra persone e menti e neuroni e sceglierle come vie su cui far viaggiare saperi, abilità, competenze, perché l’apprendimento, quello significativo di cui parla David Paul Ausubel, possa realizzarsi.
Soffermare lo sguardo su relazioni e connessioni neurali, su menti che si collegano, è utile a focalizzare immediatamente l’attenzione su due dimensioni che, a mio avviso, sono centrali quando si pensa al gruppo classe come un ambiente di apprendimento.
Le dimensioni di cui parlo sono quella cognitiva e quella emotiva, che rimandano direttamente a due ambiti oggi al centro di grande attenzione e trovano piena espressione in ciò che viene definito metacognizione e intelligenza emotiva.
La classe, fatta dal gruppo che la compone, è uno dei “luoghi” privilegiati in cui le persone possono sperimentare una riflessione sulla propria struttura cognitiva, sullo stile in cui acquisiscono e organizzano le informazioni, cioè sul modo in cui percepiscono, memorizzano, orientano la propria attenzione, pensano, sulle strade che percorrono per apprendere.
E, contemporaneamente, è il luogo in cui tale riflessione metacognitiva può incontrare quella di altre persone attraverso brainstorming, costruzione di mappe concettuali, compiti di realtà, nella cornice di un apprendimento cooperativo che costituisce il valore aggiunto dato dalla socialità della scuola e dal comune obiettivo di imparare a imparare e, quindi, di crescere.
Obiettivo complesso, a tratti difficile, ma che ha il grande vantaggio di unire, creando relazioni umane intense, poiché imparare, maturare, sono processi che coinvolgono la cognizione e, allo stesso tempo, l’emozione, cioè tutta la sfera affettiva inseparabile da quella cognitiva e fatta di sentimenti, valori, motivazione, interessi, passioni, fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Una dimensione che nel gruppo classe trova il luogo per dispiegarsi in mille sfumature e opportunità attraverso dibattiti, circle time, narrazioni, aiuto reciproco, ancora una volta, e sempre, incorniciati dalla cooperazione, dal procedere insieme ciascuno con il proprio passo e il proprio bagaglio da accrescere, condividere e in cui riporre fiducia.
Ecco allora che mi tornano in mente altre parole di Siegel:
“Creare confini artificiali o didattici tra pensiero ed emozione nasconde la realtà esperienziale e neurobiologica della loro natura inseparabile.”
E penso che il gruppo classe sia il luogo in cui questa natura si evidenzia in tutte le sue potenzialità.
Come prepararsi alla prova scritta con Edises
Se ti stai preparando alla prova scritta per il TFA in sostegno didattico e ti è piaciuta questa traccia, vieni a scoprire le altre che abbiamo pubblicato sui nostri blog insieme a tutti gli approfondimenti sui temi che possono essere argomento d’esame!
Tracce svolte per la prova scritta
Le tracce si basano sulle principali tematiche dell’integrazione scolastica, così come previsto dai programmi d’esame.
Gli elaborati contengono spunti e suggerimenti sulla normativa riguardante gli alunni diversamente abili, con indicazioni operative sui percorsi di integrazione/inclusione, sui vari aspetti della metodologia didattica orientata all’inclusione, sulla metacognizione, ipotizzando i possibili interventi volti a migliorare la capacità di autoregolazione degli alunni con difficoltà.
Molta attenzione viene dedicata alle buone prassi che una scuola, in una visione di collegialità, deve mettere in atto se intende favorire realmente il processo di integrazione di tutti gli alunni, all’apprendimento cooperativo, con molteplici esempi di modalità di interazione tra gli allievi, ai laboratori, con numerose tipologie di attività e di percorsi atti a conferire la flessibilità di cui necessita un ambiente educativo di apprendimento pensato per tutti.
Dal blog Edises
Tracce svolte TFA: Essere insegnante per una didattica inclusiva
Le emozioni secondo Martha Nussbaum
Emozioni primarie o fondamentali? La risposta di Siegel
Gestire uno studente che disturba le lezioni
Disturbo della condotta: il gruppo come risorsa affettiva e cognitiva
Il bullismo un fenomeno sociale
Le tic come strumenti per promuovere il successo scolastico
La multiculturalità nella scuola e nei processi educativi
Rinforzo positivo nell’apprendimento
Le nuove sfide dell’interculturalità
Motivazione in campo educativo
Metacognizione e apprendimento
Dal blog Occhicielo
Conoscenze, abilità e competenze nella scuola e nel mondo
Anatomia dell’anima… i mille nomi delle nostre emozioni
A piedi nudi sul prato per una scuola possibile
Cesare Moreno: educare per e non contro
Imparare giocando: come le emozioni positive aiutano l’apprendimento
Navigare nell’educazione emotiva con l’aiuto di un atlante
La didattica dell’ascolto nelle parole di Franco Lorenzoni
Essere insegnante oggi, tra istruzione ed emozione
Bambini e nuove tecnologie, la connessione umana è live non online
L’educazione alle emozioni nella Philosophy for Children
Essere insegnante di sostegno: un racconto dalla scuola italiana di tutti i giorni
Le parole dell’educazione emotiva: riflessione intorno all’emozione
Il ruolo delle emozioni nella motivazione all’apprendimento
Il ruolo delle emozioni nell’apprendimento scolastico
Empatia a scuola e in famiglia: una marcia in più per una “buona crescita”
Essere nativi digitali e apprendere nella società complessa
Educare alle emozioni oggi per investire sul futuro
In bocca al lupo!
Non ci resta che invitarvi a restare in contatto con noi e, naturalmente, augurarvi buono studio!