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Tracce svolte TFA sostegno: Un confronto tra pensiero divergente di Guilford e pensiero narrativo di Bruner

Mentre tutti voi lavorate sodo per affrontare la seconda tappa del concorso di ammissione al TFA in sostegno didattico, io continuo a proporvi degli esempi di svolgimento delle tracce già uscite quest’anno che più mi hanno colpito.

La settimana scorsa, mi ero cimentata sul tema della classe come ambiente di apprendimento, oggi invece, ho deciso di svilupparne una uscita – per la secondaria di primo grado – al Suor Orsola Benincasa di Napoli, che propone un confronto tra pensiero divergente di Guilford e pensiero narrativo di Bruner.

A me è piaciuto moltissimo svolgerla, mi auguro che a voi piaccia altrettanto leggerla e, soprattutto, che vi sia utile per trovare spunti da sviluppare con la vostra “creatività”.

Il pensiero divergente e il pensiero narrativo: la traccia

Analogie e differenze tra la teoria del pensiero divergente di Guilford e il pensiero narrativo di Bruner

Il pensiero divergente e il pensiero narrativo: svolgimento

Pensiero divergente di Joy Paul Guilford e pensiero narrativo di Jerome Bruner rimandano immediatamente a un’idea, che è centrale quando si pensa alla creatività della mente umana, al suo essere capace di generare nuove rappresentazioni della realtà e nuove soluzioni. Quell’idea è la libertà.

Analogie: creatività e produttività

Che lo si guardi in prospettiva divergente, con Guilford, o narrativa, con Bruner, siamo infatti di fronte a una modalità di pensiero libero, nel senso di aperto a strade non percorse, capace di generare e di creare ciò che ancora non c’è, un pensiero creativo non solo nel senso dell’originalità artistica, ma innanzitutto della produttività. Dunque un pensiero che genera il nuovo e, in tal senso, originale non solo nella forma che dà al suo prodotto, ma anche nelle vie che sceglie per produrlo.

Pensiero divergente e pensiero narrativo, dunque, non sono solo una prerogativa degli artisti, ma piuttosto costituiscono una dimensione mentale accessibile a chiunque voglia liberamente aprirsi a un ragionamento svincolato da ciò che è già definito, enunciato e linearmente tracciato.

Le analogie tra pensiero divergente e pensiero narrativo risiedono quindi nella libertà, nell’apertura al nuovo, nella creatività intesa non solo come dimensione artistica, ma anche come capacità di produrre ciò che ancora non esiste, nell’essere a disposizione di tutti e non solo degli artisti, nella loro complementarità rispetto a quell’altro tipo di pensiero lineare e paradigmatico che Guilford chiama “convergente” e Bruner “logico-matematico”.

Differenze: soluzioni e significati

Sarebbe però un errore guardare al pensiero divergente e al pensiero narrativo come a dimensioni coincidenti, poiché, nonostante i numerosi punti di contatto, presentano anche delle differenze sostanziali.

Per Guilford, infatti, l’idea stessa di pensiero divergente nasce dalla considerazione delle situazioni problematiche, ciò che produce sono quindi innanzitutto soluzioni, in tutti quegli ambiti in cui i problemi fanno riferimento a questioni aperte e complesse, per esempio quelle etiche, ambientali, artistiche. È dunque un pensiero che ci permette di cambiare prospettiva, più adatto ad ambiti creativi e artistici in cui le soluzioni possono essere molteplici.

Per Bruner, invece, il pensiero narrativo produce innanzitutto racconti, cioè rappresentazioni della realtà in una forma credibile, anche quando non è vera. È dunque un pensiero innanzitutto introspettivo, svincolato da ciò che è organizzato e conosciuto, un pensiero che ci permette di conoscere meglio il mondo intorno a noi per raccontarlo e rappresentarlo a noi stessi e agli altri. Grazie al pensiero narrativo possiamo esprimere le nostre intenzioni rispetto a ciò che desideriamo conoscere, a ciò che ascoltiamo e facciamo e rispetto alle scelte che compiamo.

È dunque senz’altro un pensiero creativo, come quello divergente di Gulford, ma è molto più radicato alla parte intima e personale di ciascuno di noi e, proprio affondando in questa parte, ci aiuta a interpretare il mondo e tutti gli eventi che viviamo, ci permette cioè di trovare quel senso e quel significato che accrescono la nostra conoscenza e ci consentono di condividerla con gli altri raccontandola.

Come prepararsi alla prova scritta con Edises

Se ti stai preparando alla prova scritta per il TFA in sostegno didattico e ti è piaciuta questa traccia, vieni a scoprire le altre che abbiamo pubblicato sui nostri blog insieme a tutti gli approfondimenti sui temi che possono essere argomento d’esame!

Tracce svolte per la prova scritta

Le tracce si basano sulle principali tematiche dell’integrazione scolastica, così come previsto dai programmi d’esame.
Gli elaborati contengono spunti e suggerimenti sulla normativa riguardante gli alunni diversamente abili, con indicazioni operative sui percorsi di integrazione/inclusione, sui vari aspetti della metodologia didattica orientata all’inclusione, sulla metacognizione, ipotizzando i possibili interventi volti a migliorare la capacità di autoregolazione degli alunni con difficoltà.

Molta attenzione viene dedicata alle buone prassi che una scuola, in una visione di collegialità, deve mettere in atto se intende favorire realmente il processo di integrazione di tutti gli alunni, all’apprendimento cooperativo, con molteplici esempi di modalità di interazione tra gli allievi, ai laboratori, con numerose tipologie di attività e di percorsi atti a conferire la flessibilità di cui necessita un ambiente educativo di apprendimento pensato per tutti.

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