tfa sostegno didattico 2023_decreto e bando

Aspettando il TFA Sostegno Didattico VIII ciclo 2023: dal decreto ministeriale al bando di ateneo

Con questo approfondimento continua il nostro percorso alla ricerca di informazioni utili e certezze sul TFA sostegno didattico VIII ciclo 2023, soffermandoci sul Bando di ateneo.

Dopo aver individuato, nel precedente articolo, quali sono le notizie certe per comprendere se, quando e come il TFA in sostegno didattico 2023 ci sarà, in questo articoloapprofondiremo il documento che tutte le università erogatrici del Tirocinio Formativo Attivo in attività di sostegno didattico devono emettere dopo la pubblicazione del Decreto Ministeriale che autorizza l’avvio del nuovo ciclo e, in particolare, analizzeremo gli aspetti per cui può tornarci utile nell’organizzazione dello studio.

Vediamo in cosa possono differenziarsi i Bandi di ateneo e quali sono le informazioni alle quali è bene fare attenzione!

TFA sostegno VIII ciclo: cosa contiene il bando di ateneo?

La lettura del Bando dell’Università che abbiamo scelto o che vorremmo scegliere è importantissima, perché ci permette di reperire informazioni ufficiali e quindi certe:

  • il numero dei posti disponibili per ciascun ordine e grado di scuola
  • i requisiti di accesso
  • i termini di iscrizione alle prove di ammissione, cioè la data di apertura e chiusura per l’invio delle domande
  • le modalità di iscrizione, che sostanzialmente consistono nel contributo spese da pagare e nelle indicazioni su come effettuare materialmente l’iscrizione
  • altre indicazioni per casi specifici come quelli di chi possiede un titolo straniero abilitante di istruzione secondaria o un titolo straniero non abilitante di istruzione secondaria, oppure dei candidati con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento, le candidate in stato di gravidanza o allattamento e i candidati esonerati dalla prova preselettiva
  • la valutazione dei titoli

Altrettanto importanti sono le informazioni organizzative, in merito a giorni, orari, luoghi, norme e modalità di svolgimento delle tre prove (preselettiva, scritta e orale).

TFA sostegno VIII ciclo: come si svolgono le prove d’esame?

In questo articolo ci soffermiamo sulle modalità di svolgimento delle tre prove, poiché in questa fase di approccio al TFA che molti di voi stanno vivendo, è importantissimo capire come si articola la selezione per l’ammissione, in modo da poter organizzare al meglio lo studio, e già da subito.

Dal Decreto del 30 settembre 2011, articolo 6, comma 2, possiamo sapere che:

La prova di accesso è predisposta da ciascuna università e si articola in: a) un test preliminare; b) una o più prove scritte ovvero pratiche; c) una prova orale.

Andiamo ad analizzarle nello specifico e a capire perché leggere il Bando è così importante.

La prova preselettiva

Le modalità di questa prima prova sono stabilite dal Decreto del 30 settembre 2011, e precisamente all’articolo 6.

Il test preliminare è costituito da 60 quesiti formulati con cinque opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne deve individuare una soltanto. Almeno 20 dei predetti quesiti sono volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana. La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la mancata risposta o la risposta errata vale 0 punti. Il test ha la durata di due ore.

Dunque i diversi atenei devono attenersi a questa modalità: 60 domande, con cinque opzioni di risposta, in 120 minuti, con una valutazione in trentesimi. Sono ammessi alla prova, sempre come stabilito dal Decreto,

un numero di candidati, che hanno conseguito una votazione non inferiore a 21/30 nella prova di cui al comma 3, pari al doppio dei posti disponibili per gli accessi.

In quanto alle prove preselettive, quindi, le università devono attenersi strettamente a quanto stabilito dalle indicazioni ministeriali e, di conseguenza, non ci sono variazioni rilevanti tra l’una e l’altra, se non quelle differenze che riguardano i quesiti. I test, infatti, sono predisposti da ciascun ateneo e sono quindi diversi nelle domande e negli argomenti, pur dovendo comunque – tutti – fare riferimento al programma stabilito dal Decreto del 30 settembre 2011, all’Allegato C.

Di seguito, l’articolo 6, comma 5 di questo stesso Decreto specifica che l’articolazione delle due prove successive – cioè quella scritta o pratica e quella orale – è invece “stabilita dalle università”, ed è per queste, dunque, che è possibile trovare delle differenze più significative in base all’ateneo.

La prova scritta o pratica

Come indicato nella guida alla prova scritta del TFA sostegno didattico, questa seconda prova, già nel Decreto, viene denominata “scritta” o “pratica” per un motivo ben preciso, e cioè che, se è vero che la maggior parte delle università propone una prova scritta con domande a risposta aperta, ce ne sono altre, come la Lumsa di Roma per esempio, che propongono una prova pratica in cui al candidato viene chiesta un’analisi di casi e situazioni didattiche concrete.

Nel caso di questa seconda prova, oltre a questa prima differenza, possono essercene delle altre che vale la pena conoscere e tenere in considerazione, per riuscire a prepararsi in maniera più efficace tenendo conto del tipo di prova che si dovrà sostenere.

Altre differenze importanti stanno nel tempo a disposizione, che può essere di 120 o di 60 minuti, nel numero di domande aperte a cui rispondere – da una a tre – o nel numero massimo di righe in cui sviluppare la propria argomentazione. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante per ottimizzare la preparazione, sapere in anticipo in quante righe dover rispondere, infatti, vi permetterà di esercitarvi a scrivere in modo da organizzare le informazioni importanti nello spazio a disposizione, aspetto non facile della scrittura, soprattutto quando le cose da dire sono tante e ci sembrano tutte ugualmente importanti.

La prova orale

Quanto detto per lo scritto vale anche per la terza e ultima prova, quella orale, per la quale, come emerge proprio dal confronto tra i diversi Bandi, possono esserci alcune differenze a seconda della libertà di scelta dell’ateneo.

Come indicato nella guida pratica alla prova orale del TFA sostegno didattico, ci sono, infatti, alcune università in cui la prova orale verte solo sui contenuti di quella scritta, altre che attingono sia agli argomenti della prova scritta sia a quelli della preselettiva (la maggior parte) e, infine, ci sono quelle che per le domande da sottoporre all’orale attingono all’intero programma concorsuale specificato sia nel famoso Decreto Ministeriale di cui sopra sia nei singoli Bandi.

Anche in questo caso, dunque, leggere il Bando è fondamentale per ottimizzare la preparazione finalizzata a quest’ultima prova, in modo da sapere, per esempio, se è il caso di concentrarsi sull’argomento o gli argomenti usciti allo scritto, con lo scopo di ampliare la propria argomentazione o approfondirla, se andare a rivedere eventuali errori commessi alla preselettiva, oppure se è meglio effettuare un ripasso generale.

Bandi TFA sostegno VIII ciclo: dove trovarli?

Insomma, la lettura del Bando di ateneo può tornarvi molto utile per farvi un’idea più precisa del percorso di selezione che state intraprendendo e per ottimizzare lo studio. Quindi, a questo punto, è naturale porsi la domanda: Dove posso trovare il Bando per il TFA sostegno didattico VIII ciclo?

E qui torniamo sul tema che abbiamo affrontato nell’in questo articolo: affinché le università possano pubblicare il Bando per l’VIII ciclo, il suo avvio deve essere prima autorizzato dal Ministero tramite Decreto. Quindi, visto che al momento tale Decreto non è stato pubblicato e non si hanno notizie più precise in merito, i Bandi per il TFA VIII ciclo non sono rintracciabili perché ancora non esistono.

Nell’articolo del blog edises al link di seguito, però, potete trovare tutti i Bandi regione per regione del VII ciclo, in modo da farvi già un’idea di quali sono i principali atenei che erogano il Tirocinio Formativo Attivo in attività di sostegno didattico e comprendere meglio come organizzano le prove, così da poter cominciare a studiare con lo sguardo già orientato sul tipo di esame che dovrete sostenere.

TFA sostegno didattico VIII ciclo: come organizzare lo studio?

In attesa del Decreto Ministeriale e dei Bandi per l’VIII ciclo, infatti, una buona idea è cominciare a prepararsi da subito, dal momento che lo studio per l’ammissione al TFA sostegno didattico – e più in generale per formarsi come insegnante di sostegno – è molto impegnativo, come risulta chiaro non solo e non tanto dal racconto delle esperienze di chi lo ha già affrontato con successo, ma soprattutto dalla lettura dell’Allegato C al Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011, che stabilisce “Criteri e modalità per lo svolgimento dei corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno”.

Anche in questo caso, comunque, oltra alla lettura del Decreto, è molto importante quella del Bando, poiché è qui che, a partire da quanto indicato nel documento ministeriale, ciascun ateneo specifica chiaramente le competenze richieste ai candidati e quindi gli argomenti da studiare.

All’aspetto relativo ai contenuti dedicheremo molti altri articoli su questo blog, proponendovi informazioni e approfondimenti, poiché sul programma per il TFA sostegno didattico e sui tanti argomenti che lo compongono, la redazione EdiSES ha ormai maturato un’esperienza decennale, sempre finalizzata a fornire, a voi che avete deciso di intraprendere questo appassionante percorso, degli strumenti utili a ottimizzare la vostra preparazione e sfruttare al meglio il tempo di cui disponete.

Per approfittare di questo tempo di attesa e farlo fruttare, allora, vi invitiamo a scoprire i Kit per la preparazione al TFA sostegno EdiSES. Seguendo i link di seguito potrete accedere alle schede prodotto, dove avrete la possibilità di sfogliare gli indici, che già da soli rappresentano una guida utile agli argomenti da studiare.

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