Con il Decreto n. 333 del 31 marzo appena passato, il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato “l’avvio, per l’anno accademico 2021/2022, dei percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria, nella scuola secondaria di I grado e nella scuola secondaria di II grado”.
Gli argomenti dell'articolo
TFA Sostegno 2022: posti disponibili e requisiti di accesso
Le prove preselettive si terranno dal 24 al 27 maggio prossimi, presso gli Atenei che si sono resi disponibili ad attivare questo VII ciclo di Tirocinio Formativo Attivo e che, molto presto, pubblicheranno sui loro siti i Bandi con cui apriranno le iscrizioni alle prove di accesso.
Per quest’anno sono stati stanziati 25.874 posti complessivi, suddivisi tra le diverse Università sull’intero territorio nazionale, come indicato nella tabella pubblicata nell’Allegato A al Decreto n. 333 del 31 marzo, di cui 2.576 per la scuola dell’infanzia, 5.319 per la scuola primaria, 7.731 per la scuola secondaria di primo grado, 25.874 per la scuola secondaria di secondo grado.
È ancora presto per sapere se sono tanti o pochi, potremo stabilirlo solo quando conosceremo il numero dei partecipanti. Al momento, però, una certezza c’è, ed è quella in merito ai requisiti di accesso, che non sono cambiati rispetto a quanto stabilito nell’Articolo 3, comma 1 – Requisiti di ammissione e articolazione del percorso – e all’Articolo 5, comma 2 –Disposizioni transitorie e finali – del Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019.
5 consigli utili per accedere alle prove e superarle
E fin qui, vi ho dato una serie di informazioni ufficiali, che trovate innanzitutto sul sito del Ministero dell’Istruzione, ampiamente diffuse in Rete e che, anche qui sul blog edises, la mia collega Francesca Pietropaolo, ha già sintetizzato in maniera estremamente chiara e funzionale nell’articolo pubblicato il 1° aprile.
In questo articolo, invece, in risposta ad alcune delle principali domande che arrivano alla nostra redazione, vorrei fornirvi alcuni consigli che penso possano tornarvi utili per muovervi nel vasto mare dell’offerta formativa ed editoriale e individuare quella che fa al caso vostro limitando al massimo le delusioni.
Consiglio 1: leggete integralmente i decreti ministeriali
La maggior parte delle informazioni organizzative che vi servono sono pubblicate, innanzitutto, sul sito del Ministero dell’Istruzione e su quello della Gazzetta Ufficiale dove troverete:
- il Decreto 333 del 31 marzo 2022 e l’Allegato A, in cui sono specificate le date delle prove preselettive per ogni ordine e grado di scuola, nonché i posti disponibili per ciascun Ateneo
- il Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019, in cui sono chiariti i requisiti di accesso
- Allegato C al Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011, fondamentale per individuare i contenuti da studiare.
Consiglio 2: scaricate il bando dell’Università che avete scelto
Una volta che avrete scelto l’Ateneo presso il quale sostenere le prove di accesso, scaricate il Bando e leggetelo con la massima attenzione, perché è lì che troverete già tante risposte alle altrettanto numerose e legittime domande che vi ponete in questo momento.
Nei Bandi ufficiali, infatti, le Università devono inserire le informazioni ufficiali e perciò imprescindibili, come il numero dei posti che rendono disponibili per ciascun ordine e grado di scuola, i requisiti di accesso, i termini di iscrizione alle prove di ammissione – cioè la data di apertura e chiusura per l’invio delle domande – le modalità di iscrizione – che sostanzialmente consistono nel contributo spese da pagare e nelle indicazioni su come effettuare materialmente l’iscrizione – le indicazioni per chi possiede un titolo straniero abilitante di istruzione secondaria, e per chi ha invece un titolo straniero non abilitante di istruzione secondaria, come pure le indicazioni per i candidati con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento, le candidate in stato di gravidanza o allattamento e i candidati esonerati dalla prova preselettiva.
Altrettanto importanti sono le informazioni organizzative che le Università danno – sempre nei Bandi – in merito a giorni, orari, luoghi, norme e modalità di svolgimento delle tre prove (preselettiva, scritta e orale) e, soprattutto, relative alle competenze richieste ai candidati. È questa una parte da leggere con la massima attenzione, poiché racchiude moltissime informazioni utili sui contenuti da studiare, contenuti che le Università stabiliscono a partire dall’Allegato C Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011.
Consiglio 3: individuate i contenuti ufficiali
E proprio in merito ai contenuti, c’è una cosa su cui voglio essere chiarissima. Ve la scrivo in grassetto perché spicchi: non esistono database ufficiali dai quali le Università attingono i quesiti per la prova preselettiva.
Ogni anno, gli Atenei elaborano autonomamente quesiti inediti, oppure si rivolgono a società esterne specializzate nell’elaborazione di test ma, indipendentemente dalla modalità che scelgono, resta una certezza, e cioè che quei test devono essere coerenti con i contenuti stabiliti a livello ministeriale nell’Allegato C del Decreto del 30 settembre 2011.
Ora, come si evidenzia chiaramente dalla lettura di questo decreto – a cui ancora e sempre vi rimando –, gli argomenti da studiare non sono elencati nel dettaglio, ma per aree tematiche:
- competenze socio-psico-pedagogiche
- competenze su intelligenza emotiva
- competenze su creatività e su pensiero divergente
- competenze organizzative in riferimento all’organizzazione scolastica e agli aspetti giuridici concernenti l’autonomia scolastica.
Quattro aree in cui rientrano un vero e proprio mare di leggi, approcci teorici in ambito sociologico, pedagogico, psicologico, concetti di neuroscienze, metodologie didattiche e di valutazione, metodi di indagine e ricerca, che pur numerosi non esauriscono la vastità degli argomenti da studiare. Altrettanto importanti, e presenti in tutte le prove preselettive, infatti, sono le competenze di comprensione testuale e linguistica, che, con il loro spaziare dall’ortografia, alla semantica, passando per le coniugazioni verbali e per la capacità di inferire informazioni implicite ed esplicite dai testi, aggiungono un’altra sostanziosa quantità di argomenti da ripassare e su cui esercitarsi.
Consiglio 4: scegliete editori e formatori che lavorano con metodo
Personalmente, non posso dirvi con quali modalità lavorano altri editori o formatori per elaborare la loro proposta di contenuti finalizzati alla preparazione delle prove di accesso al Tfa.
Posso dirvi però come lavoriamo nella redazione EdiSES:
- Teniamo sempre come riferimento le aree tematiche individuate nei programmi ministeriali ufficiali e ci aggiorniamo continuamente sugli argomenti che le riguardano.
- Ogni anno, esaminiamo tutte le prove preselettive e scritte ufficiali che i diversi Atenei hanno utilizzato e cerchiamo eventuali argomenti che nei nostri testi non sono trattati o sono da approfondire.
- Consultando quotidianamente le fonti ufficiali, restiamo costantemente aggiornati su tutte le novità normative.
- Sulla base di queste operazioni preliminari e continuative, selezioniamo autori esperti e, contestualmente, mettiamo a frutto lanostra pluriennale esperienza redazionale e di studio al fine di elaborare contenuti che siano il più possibile completi e rispondenti alle esigenze di chi, come voi, si prepara per nuovi traguardi.
- Infine, ma non per ultimo, tramite i nostri canali, accogliamo i vostri feedback più costruttivi per migliorare ulteriormente la nostra proposta e sostenervi al meglio nello studio.
Consiglio 5: non credete a chi sostiene che basta un simulatore
Eccoci qui a un punto cruciale. Come sapete, i simulatori sono uno strumento molto utile perché vi permettono di prendere confidenza con la tipologia di prova e con la gestione del tempo a disposizione, inoltre, vi danno anche un’idea di performance, tuttavia, non possono bastare. Come tengo a ribadire, infatti, un database ufficiale da cui gli Atenei attingono le domande non esiste, dunque, non ha senso fare decine e decine di simulazioni al fine di cercare di memorizzare quanti più test possibile, è invece indispensabile conoscere gli argomenti su cui quegli stessi test possono vertere.
È per questo che forniamo in omaggio i simulatori EdiSES solo in associazione ai testi, poiché è su questi ultimi che troverete gli argomenti del programma ministeriale che potranno essere oggetto di domanda e sono sempre questi che potrete utilizzare come base per il vostro studio.
Quando realizziamo i Manuali o i Test commentati, infatti, oltre a fornirvi gli elementi essenziali per la comprensione degli argomenti trattati, cerchiamo di offrirvi tutti gli spunti che ci sembrano importanti per ulteriori riflessioni, aggiungendo rimandi a ulteriori letture da libri, siti, documenti ufficiali, al fine di offrirvi dei contenuti quanto più esaustivi possibile, che siano però anche sufficientemente agili da leggere e, allo stesso tempo, costituiscano degli agganci ad altri approfondimenti utili.
È così che lavora la redazione Edises: cerchiamo di offrirvi il massimo supporto per ottimizzare i tempi di studio e di preparazione, senza vendere false speranze o millantando di conoscere quali saranno i quiz della prossima prova.
Chi sostiene di possedere “i quesiti ufficiali” e cerca di vendervi database spacciandoli per “ufficiali” o “previsionali”, non solo mente, facendo leva sul vostro desiderio di superare la prova, ma vi danneggia, fornendovi informazioni fasulle e sottraendo tempo allo studio nell’inutile tentativo di memorizzare risposte corrette. Come ci segnalate, sempre più spesso purtroppo, le attività fraudolente proliferano sul web e si diffondono mediante centinaia di profili fake: è in gioco il vostro futuro, non fatevi prendere in giro, denunciate!
Vediamo un esempio di domanda con relativa spiegazione tratto dai nostri Esercizi commentati per il TFA sostegno:
Ultimo consiglio fuori numerazione
Lavorando in questa redazione tutti i giorni e per tante ore al giorno, e con l’obiettivo impegnativo di elaborare contenuti validi e utili, come vi sarà facile immaginare, di test ufficiali degli scorsi anni ne ho letti e fatti un bel po’. Per tante domande ho scritto io stessa i commenti insieme a colleghi altrettanto scrupolosi e con uguale o maggiore esperienza della mia.
Beh, sulla base di questo lavoro, che ogni giorno mi coinvolge sempre più, mi sento di darvi un ultimo consiglio, non lo numero perché è proprio mio, e come tale vorrei che vi arrivasse: studiate, studiate quanto più possibile, leggete di educazione, di disabilità, di emozioni, di didattica, di leggi, insomma, appassionatevi! Se c’è un modo certo e totalmente gratuito per superare le prove di ammissione e cominciare un nuovo percorso di formazione e crescita, è questo.