Questo breve ma denso saggio di Carla Cirillo è una lettura che tutti gli insegnanti, o aspiranti tali, dovrebbero includere tra quelle indispensabili. A dire il vero, se lo leggessero anche i genitori e coloro che ricoprono un ruolo educativo e formativo nella nostra società, non sarebbe una cattiva idea.
Ciò che emerge con prepotenza dalle recenti teorie pedagogiche basate anche sulle ultime acquisizioni delle neuroscienze – di cui l’autrice disegna un dettagliato e attuale quadro – è che la formazione dell’individuo comincia fin dalla nascita e la sua identità personale si delinea in maniera incredibilmente definita nei primissimi anni di vita.
Risulta evidente quanto sia fondamentale il ruolo di due delle istituzioni che, non a caso, sono tra le più importanti della nostra società: la Famiglia e la Scuola. È su queste ultime che ricade la responsabilità di mettere il giovane individuo nelle condizioni migliori per apprendere il “sapere” e, allo stesso tempo, per trasformarlo in “saper fare”.
Si tratta di un compito non facile, e non solo perché quelli di oggi sono tempi difficili, ma anche perché più che mai assistiamo, in tutto il mondo, al fallimento del sistema educativo e scolastico di massa. Una vera e propria occasione mancata per la società contemporanea, i cui effetti prendono forma:
- nella diffusa disoccupazione giovanile, causata anche dall’incapacità da parte della Scuola di fornire le competenze richieste dal mondo del lavoro
- nella dealfabetizzazione, fenomeno che coinvolge anche gli adulti più preparati e vede una repentina perdita dei “saperi” appresi sui banchi
- nelle notevoli lacune linguistiche riscontrabili in persone di tutte le età nella elaborazione e interpretazione dei testi scritti (anche nella propria lingua madre)
- nell’altissima percentuale di abbandono scolastico, che vede moltissimi giovani non completare il percorso di istruzione intrapreso o rinunciare a priori all’Università perché la Scuola non li ha preparati abbastanza
La Scuola di massa, che avrebbe dovuto produrre inclusione, ha causato invece l’esclusione di tutti coloro che sono finiti nei numerosi, pesanti e lenti ingranaggi di una istituzione ostacolata da troppi fattori estranei alle esigenze pedagogiche, psicologiche e di contenuto di cui l’istruzione ha davvero bisogno.
Pensiamo ai bilanci da far quadrare, alle strutture e alle attrezzature quasi mai adeguate, al numero degli studenti per classe, alla precarietà del corpo docente.
Gli argomenti dell'articolo
Recuperare la “vera scuola”
Nel delineare realisticamente il quadro dell’attuale situazione sociale e scolastica mondiale, con uno sguardo particolare a quella italiana, l’autrice non manca di lasciare un messaggio ottimistico e propositivo, per far riflettere su quanto effettivamente si può ancora fare affinché non tutto sia perduto e, anzi, qualcosa migliori davvero.
In un mondo che sembra dominato dalla scienza e dalla tecnologia dobbiamo essere capaci di recuperare le tracce della nostra umanità e della nostra natura spirituale, di riappropiarci della cultura classica, di riconciliare le scienze “dure” con quelle “umane”, per un sapere più completo e che sia veramente degno di questo nome.
Tra il proliferare di tante scuole – di calcio, di danza, di cucina, di musica – dobbiamo recuperare la “vera” Scuola, quella con la S maiuscola. Una scuola che si opponga e allo stesso tempo integri tutte le altre, in un processo di trasmissione di un sapere altrettanto vero che non sia solo finalizzato al raggiungimento di obiettivi utilitaristici, per esempio il successo inteso come popolarità, ma che persegua l’obiettivo di una diversa conoscenza.
Questo tipo di conoscenza si identifica con quella “sapienza” che nasce dal confronto con l’altro (anche quando molto lontano da sé in senso geografico e culturale) e dalla capacità di rielaborare in maniera creativa e originale quanto si apprende.
L’individuo prima di tutto
Questa Scuola non può trascurare l’individuo e le sue caratteristiche personali e, di conseguenza, pur avendo sempre l’obiettivo di coinvolgere “la massa” non deve mai dimenticare che questa si compone di persone da non omologare e da considerare nella loro complessità, nel tentativo di garantire “a ciascuno il suo” e di dare a tutti pari opportunità di formazione e miglioramento.
Scuola, società e formazione: nuovi orizzonti educativi
Rivolto ai futuri docenti (candidati al Concorso a Cattedra o al TFA), il volume analizza l’impatto dell’evoluzione del progresso nella tarda modernità su scuola, società e formazione, partendo dai motivi filosofici, pedagogico-scolastici e sociali che hanno influenzato gli ultimi decenni del Ventesimo secolo.
Il volume passa in rassegna la cultura dei nostri tempi, per poi spostare l’attenzione sulle conquiste delle neuroscienze cognitive e dei nuovi umanisti e sul confronto tra la filosofia occidentale e quella americana alla luce della globalizzazione e delle identità territoriali, per capirne le ricadute e ipotizzare i nuovi saperi del XXI secolo.
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