Gli insegnanti sono l’architrave della scuola, ma nessuno si preoccupa delle loro condizioni di salute.
Siamo convinti che i docenti possano al massimo cadere vittima di qualche laringite per l’uso eccessivo della voce, mentre studi scientifici nazionali e internazionali attestano che tra le loro malattie professionali vi è un’assoluta prevalenza di patologie legate alla psiche.
Una pur lungimirante normativa di tutela della salute di tali lavoratori (art. 28 del DL 81/08) per la prevenzione dello stress lavoro correlato, risulta essere ancora inapplicata.
I docenti si trovano spesso soli ad affrontare una serie eterogenea di difficoltà e incomprensioni tra cui:
- conflitti con le famiglie, sempre più “separate” e impreparate, non esitano talvolta persino ad aggredire fisicamente i docenti;
- conflitti con gli studenti che talvolta irridono i loro precettori anche avvalendosi dei social;
- conflitti tra insegnanti e dirigenti, in costante aumento
La politica ammalata di “riformismo” resta cieca e sorda ai bisogni della scuola; le istituzioni (MEF e MIUR) nascondono i dati sulla salute dei docenti e non finanziano, non attuano e non controllano la prevenzione di legge (DL 81/08).
L’indagine condotta dal dottor Lodolo D’Oria su 100 storie vere di vita scolastica rappresenta uno spaccato di realtà che tutti, addetti ai lavori e non, dovrebbero conoscere.
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Stimolerà a intervenire con metodo verso corretta impostazione delle azioni di prevenzione e illustrerà ai docenti gli strumenti di legge a tutela della loro salute: conoscere diritti e doveri in tale ambito diviene fondamentale per far fronte a una carriera esposta al rischio di un’alta usura psicofisica professionale.
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Ulteriori obiettivi del testo:
- illustrare ai dirigenti scolastici il corretto uso degli strumenti di legge (su tutti il ricorso all’accertamento medico d’ufficio) per tutelare la salute dei docenti secondo le vigenti ma inapplicate norme. Il capitolo loro dedicato è ricco di casi istruttivi e intende supplire all’assenza di formazione istituzionale in materia medico- legale;
- spingere le Istituzioni (ministeri dell’Economia e delle Finanze, Istruzione e Salute) a studiare, riconoscere ufficialmente e prevenire le malattie professionali degli insegnanti. Non è tollerabile, infatti, che nel terzo millennio si creda ancora che le disfonie siano le uniche e sole malattie dei docenti quando le patologie psichiatriche hanno un’incidenza cinque volte maggiore;
- indurre la politica a interrompere il riformismo scolastico sterile e insensato per restituire da subito prestigio, decoro e dignità alla figura professionale dell’insegnante. Come si leggerà nel testo, l’obiettivo sarà perseguibile unicamente adeguando gli stipendi ai parametri europei, tutelando la salute dalle reali malattie professionali