prossimi concorsi nella scuola

Concorsi nella scuola: si riparte

È stato finalmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 ottobre 2019 il decreto legge “Salva precari”: il provvedimento (decreto legge 29 ottobre 2019, n. 126), oltre a prevedere un concorso straordinario riservato a chi già insegna da tre anni, preannuncia anche un concorso ordinario per neolaureati. Il decreto dovrà ora essere convertito in legge entro 60 giorni.
Scarica il testo del D.L. 126/2019

Il concorso straordinario per chi già insegna da tre anni

L’articolo 1 del D.L. un concorso straordinario per l’assunzione di almeno 24.000 docenti nella scuola secondaria di I e di II grado. Si tratterà di un concorso riservato agli insegnanti che abbiano almeno 3 anni di anzianità negli ultimi 8 anni su posto comune o di sostegno. Questi infatti i requisiti previsti dall’art. 1, comma 5:

  1. tre annualità di servizio tra l’anno scolastico 2011/2012 e l’anno scolastico 2018/2019, su posto comune o di sostegno, anche non consecutive;
  2. almeno un anno di servizio nella specifica classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale si concorre;
  3. possesso per la classe di concorso richiesta del relativo titolo di studio. Per la partecipazione ai posti di sostegno è richiesto il possesso della relativa specializzazione.

I tre anni possono essere stati maturati nella scuola statale oppure (è questa una novità rispetto alle bozze di decreto circolate nelle scorse settimane) anche nella scuola paritaria. In quest’ultimo caso, però, il concorso permetterà solo di conseguire l’abilitazione ma non l’assunzione
Il concorso prevede una prova scritta (quesiti a risposta multipla) da svolgersi al computer, diversificata a seconda che i docenti precari provengano da scuole statali (art. 1, comma 9, lettera a) o paritarie (art. 1, comma 9, lettera d). Entrambe le prove verteranno sui programmi  di esame previsti per i concorsi a cattedra del 2018 (Allegato A del Decreto ministeriale 95 del 2016 “Prove di esame e programmi del concorso per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola”).
In pratica, oltre alle competenze nelle discipline di insegnamento, si dovrà dimostrare la padronanza delle “Avvertenze generali” ovvero la Parte Generale, comune a tutte le classi di concorso.

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Per la preparazione della parte generale dei programmi concorsuali per l’accesso ai ruoli del personale docente, consigliamo il volume Avvertenze generali.

Il testo tratta tutte le principali tematiche richieste nelle Avvertenze generali, vale a dire la Parte generale (comune a tutte le classi di concorso) dei programmi concorsuali.
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Sulla base del punteggio ottenuto e dei titoli vantati, verrà stilata una graduatoria di vincitori (riservata ai soli “precari statali”): i primi 24.000 docenti saranno immessi in ruolo già da settembre 2020 e dovranno superare un periodo di prova di un anno (ripetibile). Durante tale periodo, i neo immessi in ruolo dovranno acquisire in modo gratuito, qualora non ne siano già in possesso, i 24 CFU (crediti formativi universitari) nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche richiesti dal D.Lgs. 59/2017.
Coloro che non rientreranno fra i primi 24.000 posti, purché abbiano conseguito un punteggio minimo di sette decimi, entreranno in nuova altra graduatoria (cui possono accedere anche i precari delle paritarie, sempreché abbiano ottenuto almeno sette decimi nella prova scritta a loro riservata). Costoro avranno la possibilità di conseguire l’abilitazione purché:
1) abbiano in essere un contratto di docenza annuale,;
2) conseguano, qualora non ne siano già in possesso, i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche richiesti dal D.Lgs. 59/2017. Le spese per conseguire i 24 CFU sono a totale carico dello Stato;
3) superino con un punteggio di sette decimi un esame orale.

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Per la preparazione della prova orale, è disponibile il Manuale per tutte le classi di concorso: il volume presenta in una prima parte i principali modelli di apprendimento e il loro impiego nella progettazione didattica e nella valutazione degli apprendimenti.

La seconda parte, partendo dal tema della multidisciplinarità, esamina nel dettaglio i diversi modi di fare lezione – dalla lezione frontale a quella partecipata – e i diversi metodi, grazie anche all’apporto delle nuove tecnologie
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Si può partecipare al concorso straordinario in un’unica Regione per il sostegno, oppure, in alternativa, per una sola classe di concorso. La partecipazione al concorso straordinario non preclude la possibilità di partecipare  anche al concorso ordinario, anche per la medesima classe di concorso e tipologia di posto.
Per l’avvio del concorso straordinario  è necessario un apposito decreto del MIUR che fisserà, fra l’altro, i titoli valutabili, , i posti disponibili per regione, classe di concorso e tipologia di posto.
Per quanto riguarda i tempi, poiché l’intenzione è quella di regolarizzare 24.000 precari già dal settembre 2020, la pubblicazione del decreto dovrebbe essere imminente.

Il concorso ordinario per i neolaureati per la secondaria

“Contestualmente al concorso straordinario” (così, testualmente, il decreto legge 126/2019) sarà bandito un concorso ordinario per altri 24.000 posti. In questo caso la procedura selettiva è più complessa poiché è disciplinata dal decreto legislativo n. 59/2017.
Circa i requisiti, per accedere ai posti comuni bisogna essere in possesso di uno dei seguenti titoli:

  • abilitazione specifica sulla classe di concorso
    oppure
  • laurea e 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche
    oppure
  • abilitazione per altra classe di concorso o per altro grado di istruzione, fermo restando il possesso del titolo di accesso alla classe di concorso ai sensi della normativa vigente.

Probabilmente potranno partecipare al concorso ordinario anche i laureati con 3 anni di servizio (nel corso degli otto anni scolastici precedenti) ma non è ancora chiaro.
Per i posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) il requisito richiesto sino al 2024/25 è il diploma di accesso alla classe della scuola secondaria superiore (tabella B del D.P.R. 19/2016).
Per i posti di sostegno, oltre ai requisiti già previsti per i posti comuni oppure quelli per i posti di ITP è necessario il titolo di specializzazione su sostegno.
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Il concorso ordinario per Infanzia e Primaria

Anche se il decreto legge 126/2019 riguarda solo la scuola secondaria, dovrebbe rimettere in moto anche il concorso a cattedra per ‘infanzia e la primaria. La conferma viene sia dalla Nota di aggiornamento al DEF (in sostanza, il documento che getta le basi per la prossima manovra di bilancio di fine anno) sia dall’intesa firmata il primo ottobre dal Ministro dell’Istruzione e dai sindacati di settore.
Nella Nota di aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza) del 30 settembre 2019 si conferma l’avvio del concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e primaria. Vi si legge infatti che “entro la fine del 2019 sarà bandito un concorso ordinario per coprire 16.959 posti della scuola dell’infanzia e primaria”. In questo caso vi sono ben poche incertezze sulla procedura concorsuale: il decreto che disciplina il concorso è infatti già stato pubblicato a maggio scorso.

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Il libro è articolato in quattro parti:

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  • la Seconda delinea l’assetto ordinamentale del sistema dell’istruzione ed è aggiornata ai più recenti provvedimenti rilevanti per il settore;
  • la Terza passa in rassegna le principali teorie educative e le più efficaci pratiche didattiche;
  • la Quarta propone esempi di Unità di Apprendimento ed attività d’aula sia per la Scuola dell’Infanzia che per la Scuola Primaria.

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