L’Università di Foggia, in occasione della prova orale del TFA sostegno didattico VIII ciclo, ha richiesto l’analisi di una Unità di Apprendimento già predisposta, rispetto alla quale il candidato doveva evidenziare punti di forza o eventuali criticità.
Per poter affrontare una prova così strutturata, dunque, è innanzitutto necessario sapere cosa sia una Unità di Apprendimento e conoscerne struttura, caratteristiche e finalità.
Vediamole allora insieme in questo articolo!
Gli argomenti dell'articolo
Cos’è l’Unità di apprendimento?
L’Unità di Apprendimento – nota anche con l’acronimo Uda – è un percorso formativo interdisciplinare che si pone come finalità l’acquisizione o la mobilitazione di quelle conoscenze e abilità necessarie per promuovere e sviluppare le competenze utili ad affrontare un compito di realtà, attraverso la partecipazione attiva e autonoma degli studenti. Tale percorso, infatti, ha come obiettivo finale la realizzazione di un prodotto, per esempio, un artefatto digitale, un libro, uno spettacolo, una mostra o qualsiasi altro “oggetto” che gli studenti possano “costruire” mobilitando le proprie risorse e utilizzando quelle messe a disposizione dall’insegnante.
Durante lo svolgimento dell’Uda, insomma, lo studente deve avere delle occasioni per affrontare situazioni problematiche e per risolverle concretamente mediante l’attivazione di un pensiero complesso, avendo l’opportunità di fare collegamenti interdisciplinari, anche grazie a strategie didattiche coinvolgenti e attive e, per questo, motivanti.
Vediamo allora quali sono gli elementi essenziali che un’Unità di Apprendimento deve avere e a cui prestare attenzione quando se ne progetta una o quando si è chiamati ad analizzarla, come può capitare alla prova orale per l’ammissione al TFA.
Coerenza tra strumenti, strategie, metodologie e obiettivi dell’Uda
Il primo aspetto fondamentale da considerare quando si progetta un’Unità di Apprendimento per una classe in cui è presente uno studente con disabilità – ma ciò vale sempre – è rappresentato dagli obiettivi che ci si propone di raggiungere, sia per lo studente sia per la classe, i quali devono essere coerenti con gli effettivi bisogni rilevati.
Perché tale coerenza sia possibile, dunque, la progettazione deve essere preceduta da un’accurata fase di osservazione dello studente, della classe e delle relazioni che intercorrono tra tutti i componenti del gruppo, inclusi gli insegnanti, al fine di individuare le aree di miglioramento su cui si intende lavorare e, in base a queste, stabilire gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Può essere utile, allora, porsi alcune domande.
- Come si collocano gli obiettivi che ci poniamo rispetto agli effettivi bisogni degli studenti?
- In che relazione sono i bisogni dello studente con disabilità e quelli della classe?
- Come si collocano le competenze che intendiamo sviluppare rispetto alle competenze chiave per l’apprendimento permanente del 2018 e agli obiettivi previsti dal curricolo d’istituto in coerenza con le Indicazioni Nazionali del 2012?
- In che modo le conoscenze e le abilità da acquisire o mobilitare sono effettivamente utili in relazione alle competenze che si vogliono sviluppare?
- Le tecniche e le metodologie scelte per il percorso sono effettivamente utili a mobilitare le competenze che vogliamo favorire per raggiungere gli obiettivi stabiliti?
- Gli strumenti e i materiali sono effettivamente di supporto alle attività e accessibili a tutti gli studenti?
L’Uda come esperienza interdisciplinare
Una delle caratteristiche più importanti che un’Unità di Apprendimento deve possedere perché possa essere definita tale è l’interdisciplinarità. Affinché questa sia possibile è dunque fondamentale scegliere un tema che sia trasversale a più discipline, cosa tutt’altro che difficile se si considera che i confini tra le “materie” sono molto più flessibili e fluidi di quanto siamo abituati a pensare nella gestione quotidiana dell’insegnamento, ma un po’ più complessa se si passa a questioni più organizzative come la necessità di riunirsi con i colleghi per la progettazione o l’inserimento delle diverse attività all’interno del quadro orario delle lezioni.
Ovviamente, tali elementi di tipo organizzativo possono emergere se vi trovate in un contesto di progettazione reale, come quello che avviene tra colleghi di uno stesso consiglio di classe o dello stesso team docenti, in questo caso, se dovessero diventare degli aspetti problematici, dovrete provare ad affrontarli insieme ai vostri colleghi e concretamente, al fine di trovare un equilibrio sinergico tra le diverse discipline e una collaborazione effettiva tra docenti nelle diverse fasi del percorso e nelle attività proposte agli studenti.
Nella riflessione che stiamo facendo qui, invece, utile ad affrontare un’analisi come quella che alcuni Atenei potrebbero richiedervi alla prova orale per l’ammissione al TFA sostegno, l’equilibrio tra le discipline coinvolte e la partecipazione di più docenti sono elementi importanti da considerare per evidenziare eventuali criticità dell’Unità di Apprendimento che siete chiamati a prendere in esame. Anche in questo caso, allora, può essere utile porsi alcune domande.
- Sono coinvolte almeno due/tre discipline?
- Sono ben bilanciate tra loro?
- Ci sono attività che prevedono la partecipazione di più docenti?
- È specificato in che modo ciascun docente partecipa?
La struttura dell’Uda
Un altro aspetto importante da considerare sia nella progettazione sia nell’analisi di unUnità di apprendimento è la sua struttura, nella quale devono essere ben chiari gli elementi che la caratterizzano e la compongono.
- È articolata intorno a un tema.
- Prevede una parte introduttiva in cui vengono date delle informazioni generali come le discipline coinvolte e gli obiettivi attesi in termini di conoscenze, abilità e competenze.
- Comprende un piano di lavoro organizzato in fasi per le quali devono essere espressi i contenuti da affrontare, le attività proposte, le strategie didattiche, gli strumenti e i materiali da utilizzare, i tipi di compito che richiedono, il numero di ore previste.
- Prevede inoltre una pianificazione temporale complessiva (12-15 ore, 20-25 ore, 30-40 ore).
- Include delle griglie per l’osservazione sistematica e delle rubriche di valutazione delle competenze attraverso le quali vengono descritte sia le competenze degli studenti prima e dopo il percorso sia i livelli di padronanza di tali competenze sia gli indicatori considerati nell’osservazione e nella valutazione (cioè quei comportamenti che vanno osservati concretamente perché ci danno un’idea dell’effettivo livello a cui si trova lo studente rispetto all’obiettivo posto).
- Prevede la realizzazione di un prodotto finale (o elaborato finale), che in genere è oggetto di presentazione conclusiva, per esempio, agli studenti di altre classi, ai genitori o, in alcuni casi, alla cittadinanza, ma può anche essere uno strumento utile per gli stessi studenti che lo hanno realizzato al fine di riflettere ulteriormente sull’esperienza svolta.
Il tema
Anche rispetto a questi elementi è dunque possibile un’analisi, per esempio, possiamo considerare le potenzialità del tema rispetto alle finalità individuate.
- In che modo si presta allo sviluppo delle competenze che si intende sviluppare?
- Permette dei collegamenti interdisciplinari fluidi e non forzati?
La strutturazione delle fasi in relazione al tempo
Possiamo anche soffermarci sulla strutturazione delle diverse fasi in termini di tempo che richiedono compatibilmente con lo svolgimento di altre attività di classe e con le risorse degli studenti.
- Le attività dell’Uda sono effettivamente realizzabili in un tempo che lasci spazio anche ad altre attività?
- Questo tempo è quantificato in maniera realistica ed è adeguato ai tempi di concentrazione e di svolgimento degli studenti?
La valutazione
Ancora possiamo considerare la valutazione da parte dei docenti, sia dello stesso studente con disabilità sia della classe.
- Sono ben definiti gli strumenti di valutazione a disposizione dei docenti?
- Le griglie di valutazione e osservazione si focalizzano su aspetti concretamente osservabili (indicatori)?
- Le rubriche di valutazione presentano un’adeguata suddivisione in livelli e delle descrizioni chiare di questi?
- Lo studente ha occasione di fare una propria autovalutazione del prodotto realizzato e del percorso svolto?
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Insomma, un bel po’ di elementi da considerare ai quali è, però, fondamentale dare la dovuta attenzione per progettare un’Unità di Apprendimento equilibrata ed efficace e per essere in grado di analizzarne una già realizzata quando ci viene richiesto di farlo.
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