Preside, la sfumatura di un mestiere è il nuovo testo EdiSES che arricchisce la collana di volumi consigliati ai Dirigenti Scolastici.
Un saggio scritto da una persona che, per sessant’anni, non ha mai lasciato la scuola, passando dalle aste alla dirigenza. Studentessa chiacchierona (Genzianella stai un po’ zitta…), docente impegnata (i ragazzi mi riconoscevano dal passo nel corridoio) e dirigente scolastica sempre presente e attenta alle esigenze dei suoi alunni, ha passato la vita nella scuola e per la scuola, guardando però sempre “fuori dalla finestra”, per cogliere i tempi, le evoluzioni e le aspettative di una società in continuo movimento.
Preside la sfumatura di un mestiere: la struttura del volume
Dopo qualche mese di meritato riposo, è nata l’idea di raccogliere i diversi punti di vista colti dall’angolazione privilegiata del dirigente scolastico. Nasce così questo libro che:
- non è un saggio impostato per superare il Concorso a DS, anche se può essere utile allo scopo;
- non è una raccolta di leggi, decreti, circolari, ma cerca di spiegare come si usano e perché bisogna averne piena conoscenza;
- non è rivolto solo a chi sta studiando per superare le prove del concorso, ma può essere utile a chi, docente, genitore o DSGA “vuole farsi un’idea”del lavoro del DS e a chi, già iniziata l’avventura, si sente “affogare” … È capitato a tutti.
Consigli ad aspiranti DS
Si può essere multati per non aver specificato il tipo di guanti che il personale ATA deve indossare? Si può. Se si ha il servizio mensa, che fare con le famiglie che si intestardiscono perché i figli si portino il panino da casa? Come nominare i propri collaboratori? Come trattare con i sindacati? E gli avvocati?
Che fare se i genitori di due bimbi che hanno litigato trasformano un bisticcio in una tenzone da principi del Foro? Come fare una direttiva, un ordine di servizio, una richiesta d’ispezione? Per quel docente che proprio dà segni di non esserci con la testa, come chiedere la visita medica collegiale?
Il volume è rivolto non solo a chi si appresta ad affrontare il concorso per diventare dirigente scolastico ma anche a chi inizia la professione ed ha bisogno di orientarsi tra le tante mansioni che dovrà svolgere.
Il volume è articolato in cinque parti:
- Il ruolo del DS, dal punto di vista di chi si trova ad operare come dirigente, al di là delle fonti normative che ne regolano la funzione. In questa prima parte vengono tratteggiati diversi aspetti del lavoro del dirigente scolastico (chi è, cosa fa e come agisce), non solo relativamente alle norme che ne regolano il mestiere, ma cercando di collegare norme e comportamenti, possibilità e limiti, meriti e responsabilità. Si passerà così dall’Atto di indirizzo per l’elaborazione del PTOF, alla valutazione della scuola, alla sfida del digitale, alla questione degli organici di diritto e di fatto e così via. Legale rappresentanza, responsabilità dirigenziale ed equilibrio tra diritto normato e diritto vissuto sono i tre aspetti che, più di altri, caratterizzano il mestiere e lo distinguono dalla docenza.
- Gli interlocutori del DS, presentati non in ordine di importanza, ma seguendo una sorta di criterio di vicinanza: partiamo dal collegio dei docenti, per arrivare ai … giornalisti, che prima o poi toccherà incontrare. Alcuni appaiono ovvi (i docenti, il personale ATA, le famiglie), altri possono sembrare secondari o addirittura estranei, come i giornalisti, ma in realtà tutti lo sono molto meno di quanto si possa pensare. Che la porta dell’aula, prima, o della presidenza, dopo, si tenga aperta o chiusa (come facevo io) molte saranno le persone e le realtà che vi busseranno, direttamente o indirettamente. E lo potranno fare chiedendo un appuntamento per un problema contingente o “scrivendo” una raccomandazione europea, nel lungo cammino intrapreso verso uno spazio europeo dell’educazione.
- I rischi del mestiere, una raccolta di casi e situazioni critiche realmente affrontate; insomma, quanto può capitare secondo la nota legge di Murphy: se qualcosa può andar male, andrà male. Una serie di casi reali, ovvero situazioni in cui ci si può imbattere: alcune possono sembrare banali, altre prima o poi toccano a tutti, altre ancora possono sembrare impossibili. Sono tutte situazioni in cui personalmente mi sono trovata, così come immagino sia capitato a tanti altri. Si parte dai casi in cui direttamente o indirettamente sono maggiormente coinvolti gli alunni (il panino in classe, i vaccini, le segnalazioni al Tribunale dei minori, etc.) per arrivare al personale (procedimenti disciplinari, visite mediche collegiali) e al dirigente stesso (stress, accuse di mobbing, ordini di servizio). Ogni caso viene inquadrato nella sua complessità e talvolta drammaticità (i minori sottratti alle famiglie, ad esempio) e nelle sue relazioni con gli altri (docenti, DS, famiglie, avvocati, terzo settore, quadro europeo, etc.). Non sono “casi di studio” inventati a tavolino, ma situazioni reali sui quali ho dovuto misurarmi.
- In conclusione, un tirare le somme di tutta l’avventura, dalla scelta iniziale a un bilancio finale. Si tratta di considerazioni che potranno essere utili a chi dovrà scegliere la scuola da dirigere, ma anche a chi nella scuola ci vive, da dirigente o da docente, o a chi vi entra, magari da genitore. Scegliamo un liceo o un comprensivo? Diamo del tu o del lei ai nostri interlocutori? Quanto lavoreremo e quanto “guadagneremo”?
- Qualche lettura, la presentazione, non certo esaustiva, di alcuni testi che nella mia esperienza possono contribuire alla formazione di un dirigente o che ho ritenuto significativi per comprendere cosa gira attorno alla scuola. Senza alcuna pretesa di voler fornire una bibliografia di riferimento, si riportano alcuni titoli che mi hanno accompagnato nella vita da docente, nello studio “matto e disperato” per il concorso e da ultimo nella mia esperienza da dirigente. Una breve presentazione dell’opera e la mia suggestione personale possono guidare nel comprenderne il senso.
La lettura del saggio può poi avvenire a diversi livelli e il sommario può guidare il lettore nel saltare le parti che ritiene meno interessanti o nell’andare direttamente al “problema” che già si era posto.
Ogni sezione si chiude con un Consiglio, ovvero con qualche suggerimento su come cavarsela. Riporto il consiglio finale dell’ultima parte, così da veicolare, anche a chi non leggerà il libro, un incoraggiamento a fare il preside.
Spesso mi è capitato di dover rispondere alla domanda: ti sei mai pentita? La mia risposta è sempre stata “no”, anche nelle situazioni più difficili. Comunque, all’ultimo giorno di scuola, nel saluto finale ad ogni singola classe, alla mia domanda: «Sapete cos’è la pensione?», un simpatico fanciullo di prima elementare mi ha risposto: «Sì, ti pagano lo stesso, ma non lavori più». Di sicuro ve lo sarete meritato.
Contributo a cura di Genzianella Foresti