Nuovo concorso per 1000 cancellieri: decreto in Gazzetta, bando dal 21 novembre

Con un comunicato pubblicato sul sito il 21 ottobre il Ministro della Giustizia Orlando aveva annunciato la firma del decreto con il quale si avviava la procedura per l’assunzione di 1000 nuovi cancellieri; il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 268 del 16 novembre 2016 (consulta qui il testo completo).
Il decreto è volto ad affrontare in modo decisivo la cronica carenza di personale amministrativo nei Tribunali italiani, nota ormai da tempo e indicata come una delle tante cause che rallentano i processi.
Dopo anni di soluzioni improvvisate o capaci solo di “tamponare” la situazione, i Ministri hanno quindi concretamente avviato l’iter che porterà a bandire nei prossimi mesi un mega concorso da 1000 posti per assumere a tempo indeterminato nuovo personale amministrativo non dirigenziale.
I 1000 posti saranno così ripartiti:

  • 800 saranno riservati ai vincitori del concorso
  • 200 saranno assegnati a idonei di graduatorie ancora valide di concorsi pubblici già espletati

Quando sarà pubblicato il bando, quali saranno i profili richiesti, quale titolo di studio servirà, su quali materie si svolgerà? Tante sono le domande che si pongono coloro che vorrebbero partecipare a questo concorso e alle quali cercheremo di dare una risposta in questo articolo.

Bando a partire dal 21 novembre per il profilo di assistente giudiziario

Dalle indicazioni del Ministero si possono ricavare diverse notizie utili sui tempi e sulle modalità di svolgimento del concorso:

  • il bando sarà pubblicato a partire dal 21 novembre. L’espressione utilizzata lascia chiaramente intendere che il termine per la pubblicazione in Gazzetta potrebbe anche slittare di qualche giorno ma comunque fornisce la certezza che entro pochi mesi il bando ci sarà;
  • il profilo professionale richiesto è quello dell’assistente giudiziario al quale si accede con il diploma d’istruzione secondaria di secondo grado;
  • ci sarà una prova preselettiva qualora le domande presentate saranno superiori a 5 volte i posti messi a concorso che consisterà nella soluzione di quesiti a risposta multipla. Le materie non sono indicate nel decreto ma si rimanda al successivo bando.
  • è prevista la possibilità di adottare modalità semplificate per lo svolgimento della prova scritta, in modo da consentire di velocizzare i tempi di svolgimento del concorso.
  • i criteri indicati nel decreto si applicheranno anche alle selezioni che saranno avviate per tutto il 2017, affermazione che lascia intendere la possibilità di nuovi bandi di concorso per il prossimo anno;
  • nel bando saranno presenti criteri per il riconoscimento dei percorsi professionali di coloro che hanno svolto tirocini stage presso gli uffici giudiziari, con la quasi certa attribuzione di un punteggio aggiuntivo per l’attività prestata.

Con la pubblicazione del decreto, quindi, si aggiunge un nuovo “mattoncino” alla complessa procedura per l’avvio del concorso, da completare nei prossimi mesi. Nel frattempo sarà utile ripercorrere le tappe che hanno portato a questo provvedimento.

Il decreto legge 117/2016 e l’autorizzazione a bandire il concorso

Il primo tassello del lungo iter per bandire il nuovo concorso il Governo lo ha messo con il decreto legge 117/2016, convertito dalla legge 161/2016. Quello che inizialmente era un semplice provvedimento di proroga dei termini per l’entrata in vigore del processo amministrativo telematico, nel corso dell’iter parlamentare si è arricchito di diversi commi con i quali si autorizza il Ministero della Giustizia

ad assumere un contingente massimo di 1.000 unità di personale amministrativo non dirigenziale da inquadrare nei ruoli dell’Amministrazione giudiziaria, mediante lo scorrimento di graduatorie in corso di validità alla data di entrata in vigore del presente decreto o mediante procedure concorsuali pubbliche.

Il decreto legge, quindi:

  1. da un lato autorizzava l’assunzione di 1000 persone per le attività dei Tribunali;
  2. dall’altro prevedeva che tali soggetti fossero reclutati in primo luogo attraverso procedure di mobilitàda altri enti e scorrendo le graduatoria concorsuali ancora valide per poi mettere a concorso le residue posizioni.

La definitiva approvazione della legge ha messo in moto questo complesso meccanismo. Un comunicato del Ministero del 19 agosto ha annunciato che era stato avviato il primo step della procedura, con l’assunzione, mediante mobilità da altri enti, di 359 persone che hanno preso servizio dal 1° settembre e che dovranno seguire un periodo di riqualificazione professionale.
Un secondo passaggio è stata la pubblicazione il 19 settembre di due bandi di concorso riservati agli interni per il passaggio alle qualifiche di Funzionario UNEP e Funzionario giudiziario (per un totale di 1770 posti).
La terza fase sarà quella del reclutamento di personale dalle graduatorie in corso di validità e dal concorso pubblico aperto anche agli esterni.

La carenza di personale e i profili richiesti

Nella legge che autorizza le assunzioni si specifica che il Ministero deve assumere “personale amministrativo non dirigenziale”. A quali figure si applica tale definizione?
Il personale amministrativo non dirigenziale degli uffici giudiziari è oggi articolato in aree funzionali – la prima, la seconda e la terza – che descrivono i requisiti indispensabili per l’accesso ai diversi profili professionali.
Nell’ambito di queste aree i profili che prevedono maggiore personale in organico, e dove sono presenti le maggiori scoperture, sono quelli di:

  • funzionario giudiziario (terza area)
  • assistente giudiziario (seconda area)
  • operatore giudiziario (seconda area)
  • cancelliere (seconda area).

Dalle indicazioni fornite nel comunicato il profilo ricercato sarà quello di assistente giudiziario.

L’assistente giudiziario

L’assistente giudiziario svolge, sulla base delle istruzioni ricevute, attività di collaborazione in compiti di natura giudiziaria, contabile, tecnica o amministrativa e attività preparatoria o di formazione degli atti attributi alla competenza delle professionalità superiori, curando l’aggiornamento e la conservazione corretta di atti e fascicoli. Per l’accesso al profilo è richiesto il diploma d’istruzione secondaria di secondo grado.

Il funzionario giudiziario

Secondo il contratto collettivo di settore il funzionario giudiziario fornisce una collaborazione qualificata alla giurisdizione compiendo tutti gli atti attribuiti dalla legge alla competenza del cancelliere e svolge attività di direzione di una sezione o reparto nell’ambito degli uffici di cancelleria. Per l’accesso a questo profilo è richiesto il possesso di una laurea.

L’operatore giudiziario

L’operatore giudiziario ha compiti di collaborazione, amministrativa e/o tecnica, come per esempio la sorveglianza degli accessi, la regolazione del flusso di pubblico, il reperimento, il riordino e l’elementare classificazione di fascicoli e documenti, lo svolgimento di semplici attività d’ufficio che richiedano anche l’uso di sistemi informatici, la custodia e la vigilanza dei beni e degli impianti dell’amministrazione, la chiamata all’udienza ecc. Requisito di accesso al profilo è il possesso del diploma d’istruzione secondaria di primo grado, ragion per cui difficilmente saranno banditi concorsi per questo profilo.

Il cancelliere

Il cancelliere esplica compiti di collaborazione qualificata al Magistrato nei vari aspetti connessi all’attività dell’ufficio, anche assistendolo nell’attività istruttoria o nel dibattimento, con compiti di redazione e sottoscrizione dei relativi verbali. Anche in questo caso è richiesto il possesso del diploma d’istruzione secondaria di secondo grado.
Da una ricognizione effettuata dal Ministero nel mese di agosto risulta che la scopertura totale dell’organico degli uffici giudiziari è di 7470 unità: di questi 4076 riguardano i tre profili dell’assistente giudiziario (1581), del cancelliere (455) e del funzionario giudiziario (2040). Com’è facile intuire le potenziali caselle da riempire non mancano.
Dai dati sopra riportati si evidenziava che il profilo più scoperto era quello di funzionario, posti che si è provveduto a coprire attraverso la procedura di selezione interna. Questo significa che agli oltre 1500 assistenti giudiziari che già mancavano all’appello si aggiungeranno altri vuoti in organico dovuti al passaggio di personale interno alla qualifica superiore; si giustifica così l’avvio della selezione esterna per il profilo di assistente giudiziario.
Non mancheranno comunque concorsi anche per i profili di assistente e funzionario informatico, vista la sempre maggiore spinta verso l’informatizzazione della giustizia e la completa operatività del processo telematico (soprattutto civile).

Le materie del concorso e i titoli di studio

Posto che le indicazioni definitive verranno solo con la pubblicazione di un apposito decreto e dal bando, al momento è solo possibile ipotizzare le materie che si dovranno studiare, affidandosi all’esperienze dei precedenti concorsi e alle procedure (anche interne) svoltesi in questi anni.
Sicuramente non potranno mancare le procedure civili e penali. Si tratta di nozioni di base che gli operatori dell’amministrazione giudiziaria devono conoscere. Ad essi si dovrebbero affiancare il diritto costituzionale e quello amministrativo.
La specificità del profilo per il quale si concorre inevitabilmente comporterà la conoscenza approfondita dell’ordinamento giudiziario e dei servizi di cancelleria, vale a dire la disciplina di tutte quelle attività di archiviazione, protocollazione e certificazione collaterali al processo vero e proprio ma che rivestono un’importanza essenziale affinché quest’ultimo possa svolgersi nei tempi e nei modi indicati dalla legge.
Come tutti i concorsi pubblici anche questo si articolerà in una prova scritta e in una verifica orale.
Ci sarà la preselettiva? Sì, le indicazioni del decreto sono chiare in tal senso. Qualora le domande di partecipazione al concorso siano in numero superiore a 5 volte il numero dei posti banditi, il Ministero si riserva la facoltà di far precedere le prove d’esame da una prova preselettiva (articolo 7). Si tratta di una precisazione superflua: il numero delle domande sarà sicuramente superiore a 4000 e la preselezione si farà.
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