Il nuovo concorso a cattedra è alle porte e anche i manuali si rinnovano.
I programmi non cambieranno molto rispetto a quelli del 2012, ma le modalità di selezione, secondo quanto annunciato dal ministro Giannini, dovranno privilegiare la valutazione della capacità di insegnare anziché limitarsi ad accertare la quantità di nozioni possedute dai futuri docenti: la scuola delle abilità non può basarsi unicamente sul sapere, deve essere centrata sul saper fare!
E allora ecco che i manuali si rinnovano, per dare più spazio alle attività d’aula e al concreto utilizzo dei principi pedagogici e didattici nella costruzione dei percorsi di apprendimento.
Tanti gli spunti operativi in questa nuova edizione del volume dedicato a Infanzia e Primaria che mostrano la stretta correlazione tra le conoscenze disciplinari riguardanti il “cosa insegnare” e le competenze psico-pedagogiche e didattiche relative al “come insegnare”, nella consapevolezza che solo un corretto bilanciamento delle due componenti possa favorire uno sviluppo infantile completo ed equilibrato.
Ambizione del testo è evidenziare la centralità del docente nel processo di apprendimento mostrando come tutto ciò che ci circonda, se opportunamente veicolato dalla padronanza di conoscenze pedagogiche e metodologie didattiche, possa diventare fonte di apprendimento.
La funzione docente tuttavia va oltre: non basta la conoscenza se manca la coerenza dell’azione, se il sapere non viene affiancato da passione, motivazione, desiderio di “prendere per mano” ed educare.
Lo scriveva già nel secondo secolo dopo Cristo Ignazio di Antiochia:
“Si educa con ciò che si dice;
di più, si educa con ciò che si fa;
ancor più si educa con ciò che si è”
Insegnare è un lavoro lungo come la vita: occorrono metodo e umiltà, la volontà di interrogarsi ogni giorno su quanto si è fatto, su ciò che si è detto, su come lo si è detto e più ancora su quello che si è stati, nella relazione con gli allievi, perché loro imparano dal cuore prima che dalle parole di chi gli sta davanti, sentono prima di capire, vedono prima di ascoltare. Queste le sfide con cui l’insegnante si misura nell’azione didattica di tutti i giorni.
In linea con l’idea che ispira il volume e per mostrare come nella pratica quotidiana qualsiasi spunto possa diventare oggetto di mediazione didattica, abbiamo provato a dare il buon esempio noi per primi, utilizzando come base di un’attività didattica quello che ci è più vicino e familiare, ovvero i libri, provando a (ri-)costruire conoscenza; una conoscenza diversa da quella per cui il libro era stato concepito (e almeno per me simbolicamente carica di significato: la cultura si rinnova, la cultura si trasforma…).
Il risultato è stato una bellissima esperienza che ha coinvolto tre insegnanti di scuola primaria e due classi terze nella realizzazione di decorazioni natalizie con la tecnica dell’origami.
Un percorso che partendo dalla carta riciclata:
- ci ha consentito di introdurre i concetti di risorse limitate e bene comune dando sostanza e concretezza al ruolo di ciascuno nel rispetto dell’ambiente
- grazie alle pieghe degli origami ci ha permesso di mostrare a cosa servono mediane e bisettrici e spiegare la differenza tra figure piane e figure solide
- grazie ad alberelli e stelle comete ci ha dato la possibilità di parlare di festività e tradizioni, della differenza tra ricorrenze religiose e pagane e di introdurre i temi della multiculturalità
Il filo conduttore è stato l’entusiasmo dei bambini che solo il coinvolgimento in attività partecipative riesce ad attivare.
Questa esperienza si trasformerà in una Unità di Apprendimento, scaricabile gratuitamente dal nostro sito tra qualche giorno, e potrà servire da spunto per la progettazione di attività didattiche e simulazioni di lezioni in vista del prossimo concorso.
Per i modelli delle decorazioni in origami ci siamo avvalsi della sapiente consulenza di Alessando Ripepi, paper designer e folder di origami oh.