nuovo CCNL Istruzione

Firmato il nuovo CCNL per l’Area Dirigenza Istruzione e Ricerca 2019-2021: le novità

Miglioramenti retributivi e normativi per i 6.500 dirigenti scolastici e del settore ricerca

Il 7 agosto 2024 è stato sottoscritto definitivamente il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per l’Area Dirigenza Istruzione e Ricerca relativo al triennio 2019-2021. Questo accordo, che coinvolge circa 6.500 dirigenti tra scuole, università, AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) e enti di ricerca, è stato firmato dopo la certificazione positiva della Corte dei Conti, concludendo un iter di verifica e controllo della compatibilità economica e finanziaria che era iniziato con l’ipotesi firmata lo scorso 13 marzo.

Gli aumenti retributivi

Dal 1 gennaio 2019, lo stipendio tabellare per i dirigenti è aumentato progressivamente fino a raggiungere € 47.015,73, distribuiti su tredici mensilità. La parte fissa della retribuzione di posizione aumenta da € 12.565,11 a € 13.345,11. Inoltre, i dirigenti in servizio dal 1 gennaio 2019 riceveranno arretrati per un totale di € 10.270,35 lordi, corrispondenti a circa € 6.000 netti. Parte di questi incrementi è destinata alla retribuzione di risultato.

Incrementi del Fondo Unico Nazionale (FUN)

Il FUN, destinato alla retribuzione di posizione e di risultato, è stato incrementato di quasi 10 milioni di euro dal 1 gennaio 2021. Questi fondi permetteranno ulteriori aumenti della parte variabile della retribuzione per tutti i dirigenti dell’Area Istruzione e Ricerca, riflettendosi nei prossimi contratti integrativi.

Scarica qui il testo del CCNL Area Dirigenza Istruzione e Ricerca

Novità normative

Per quanto riguarda la parte normativa, il testo definitivo è quasi identico a quello dell’ipotesi del 13 marzo 2024, a parte la correzione di alcuni errori materiali.

L’unica modifica degna di nota riguarda la “carriera alias” (articolo 17 relativo all’applicazione anche alla dirigenza scolastica delle tutele in caso di transizione di genere), il cui testo è stato ritoccato, a quanto pare per l’incertezza dell’ipotesi sui tempi di introduzione di tale diritto.

Tra le principali innovazioni normative del CCNL 2019-2021 vi è l’introduzione del lavoro agile, in linea con la Legge 81/2017, che mira a migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e familiare.

Il contratto prevede anche la figura del “dirigente mentore“, un professionista esperto che affiancherà i nuovi assunti nei primi mesi di servizio per favorire un efficace scambio di conoscenze e competenze.

Un’altra novità rilevante riguarda la mobilità interregionale, con la possibilità per i dirigenti scolastici di trasferirsi fino al 60% dei posti vacanti disponibili nelle regioni richieste. Questa misura è stata accolta positivamente, sebbene alcune organizzazioni sindacali abbiano espresso la necessità di aumentare ulteriormente questa percentuale.

Il contratto introduce tutele specifiche per i dirigenti affetti da gravi patologie che richiedono terapie salvavita, garantendo la salvaguardia della retribuzione.

Viene inoltre eliminata l’automatica possibilità di licenziamento in caso di recidiva per infrazioni minori, e viene ripristinata la retribuzione variabile per i dirigenti scolastici in servizio all’estero.

Relazioni sindacali e valorizzazione dei risultati

L’accordo rafforza anche il ruolo delle relazioni sindacali, introducendo più ampi ambiti di informazione, confronto e contrattazione integrativa. Inoltre, viene valorizzato l’Organismo paritetico dell’Innovazione, reso obbligatorio e confermato presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito per il settore scolastico, mentre viene costituito ex novo presso il Ministero dell’Università e della Ricerca per Università e Afam e presso i singoli enti per il settore Ricerca.

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