multiculturalità nella scuola

La multiculturalità nella scuola e nei processi educativi. Traccia svolta per la prova scritta del TFA Sostegno Didattico

Finalizzato alla preparazione alle prove scritte del TFA Sostegno Didattico, questo contributo fornisce un esempio di traccia d’esame ed offre una riflessione sul tema della multiculturalità nella scuola, evidenziando alcune metodologie didattiche che l’insegnante può adottare nel contesto educativo per l’inserimento dell’alunno straniero in classe.

La traccia

La creazione di spazi interculturali nelle nostre scuole non è solo una questione di tolleranza che punta al superamento dell’etnocentrismo, ma è una necessità volta all’apertura mentale indispensabile per la formazione delle future generazioni e per la costruzione dell’identità degli studenti stranieri. Il candidato elabori possibili attività didattiche che prevedono l’utilizzo di metodologie attive finalizzate all’integrazione scolastica di un alunno straniero.

Svolgimento

Una scuola che intenda impegnarsi nella difficile sfida dell’integrazione deve essere in grado di accettare e accogliere ogni suo allievo nel modo migliore, fornendo risposte soddisfacenti agli specifici bisogni educativi di cui ciascuno è portatore.

La scuola dell’inclusione deve dunque operare per la costruzione di piani educativi idonei a rimuovere gli svantaggi di natura sociale, culturale ed economica che ostacolano il raggiungimento dei risultati di apprendimento, a partire proprio dalle barriere linguistiche.

La Direttiva del 27/12/2012, “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”  si muove proprio in questa direzione, assimilando la difficoltà linguistica alla disciplina dei Bisogni Educativi Speciali e aprendo la strada all’istituzione della nuova classe di abilitazione A-23 Lingua italiana per discenti di lingua straniera; l’obiettivo dell’inclusione non può infatti prescindere dall’apprendimento della lingua in una dimensione plurilingue e interculturale.

Le difficoltà che presentano gli alunni stranieri sono tuttavia più ampi della sola padronanza linguistica; d’altro canto i più recenti studi affermano che il bilinguismo non è un ostacolo allo sviluppo dell’alunno, ma un punto di forza da valorizzare mediante percorsi finalizzati al potenziamento delle abilità linguistiche.

L’accoglienza di uno studente straniero occupa dunque un ruolo estremamente importante nel processo  d’integrazione, che è di tipo bidirezionale, nel senso che coinvolge sia l’alunno sia la classe in cui lo stesso è inserito e può diventare un’occasione di arricchimento per la classe. A tale scopo, l’insegnante dovrà promuovere e organizzare attività finalizzate alla conoscenza reciproca, incentrate per esempio sulla condivisione di esperienze e ricordi.

Metodologie didattiche per l’inserimento dell’alunno straniero

Se l’alunno è arrivato in Italia in età di scuola dell’obbligo avrà ricordi e storie personali da condividere e raccontare; in tal caso, è possibile creare un percorso interdisciplinare che coinvolga l’intero team docente. 

L’insegnante può proporre al gruppo classe di formulare delle domande da porre al compagno per conoscerlo meglio, facendosi raccontare come viveva nel paese d’origine, com’era la scuola che frequentava, quali erano i suoi hobby, e così via. Il percorso deve comprendere diverse proposte di lavoro: racconto orale, discussione, produzione scritta, ricerca in rete di foto e mappe del paese d’origine, realizzazione di cartelloni murali e di prodotti multimediali.

È importante ricordare che gli alunni hanno bisogno di supporti iconici per comprendere meglio, perché non riescono a farsi un’idea del paese d’origine del compagno solo attraverso il racconto orale: per esempio, in classe o in altri ambienti dell’edificio scolastico si possono appendere disegni, foto, cartelloni o altro per documentare e lasciare un segno di ciò che si è condiviso. Le parole vanno arricchite di significati attraverso le esperienze: si potranno, quindi, prevedere giornate a tema sulle tradizioni culinarie, che coinvolgano concretamente anche le famiglie nell’elaborazione di piatti tipici.

Queste sono forme di apprendimento condiviso che segnano un percorso metacognitivo in tutti gli alunni. Un diverso percorso di accoglienza può essere realizzato quando uno studente straniero è appena arrivato dal paese d’origine e non conosce l’italiano; sarebbe buona prassi avere sempre pronte delle attività che consentano di accogliere adeguatamente il nuovo compagno. Quando per un allievo straniero è ancora molto difficile comprendere le nuove parole, è opportuno utilizzare altri linguaggi: ad esempio, si possono organizzare laboratori che prevedono attività musicali, ludiche, grafico-pittoriche, manipolative, l’utilizzo di software, ecc., insomma laboratori del “fare”.

Essere sempre organizzati e pronti ad accogliere un nuovo compagno dovrebbe diventare un’abitudine e le attività predisposte dovrebbero costituire una sorta di vademecum della classe. Il coinvolgimento di tutti gli alunni nell’ideazione e nella realizzazione di attività incrementerà il livello di motivazione allo studio e migliorerà l’atteggiamento nei confronti del nuovo compagno. Nei primi tempi di inserimento in classe può essere importante affiancare l’alunno straniero ad un suo coetaneo che fungerà da tutor, aiutandolo nella quotidianità della vita scolastica.

Le metodologie didattiche attive sono le più consigliate: lavori in piccoli gruppi, cooperative learning, approccio ludico, role playing, didattica laboratoriale. L’insegnante deve cercare di potenziare nello studente straniero le conoscenze dell’italiano parlato e allo stesso tempo la comprensione sempre più approfondita della lingua scritta. Le metodologie didattiche sopra elencate possono semplificare l’accesso ai contenuti delle diverse discipline.

Cosa studiare per la prova scritta del TFA Sostegno Didattico

Tracce svolte per la prova scritta

Le tracce si basano sulle principali tematiche dell’integrazione scolastica, così come previsto dai programmi d’esame.
Gli elaborati contengono spunti e suggerimenti sulla normativa riguardante gli alunni diversamente abili, con indicazioni operative sui percorsi di integrazione/inclusione, sui vari aspetti della metodologia didattica orientata all’inclusione, sulla metacognizione, ipotizzando i possibili interventi volti a migliorare la capacità di autoregolazione degli alunni con difficoltà.

Molta attenzione viene dedicata alle buone prassi che una scuola, in una visione di collegialità, deve mettere in atto se intende favorire realmente il processo di integrazione di tutti gli alunni, all’apprendimento cooperativo, con molteplici esempi di modalità di interazione tra gli allievi, ai laboratori, con numerose tipologie di attività e di percorsi atti a conferire la flessibilità di cui necessita un ambiente educativo di apprendimento pensato per tutti.

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