Motivazione del tutor

Studiare la motivazione per personalizzare: le azioni del Tutor

Il tutor dell’orientamento, previsto dalle Linee guida per l’orientamento, emanate con Decreto Ministeriale n. 328 del 22/12/2022, rappresenta una risorsa importante per le scuole, per operare la personalizzazione dell’apprendimento con l’obiettivo di orientare gli alunni.

Secondo le linee guida, le azioni per contrastare la dispersione scolastica sono due: personalizzazione e orientamento.

Il tutor e la personalizzazione

Come illustrato nel Manuale del docente tutor e del docente orientatore, il docente tutor deve favorire la personalizzazione dell’apprendimento, che permette di tracciare un identikit delle attitudini, dei punti di forza, delle inclinazioni e dei talenti dello studente. Al contempo, il docente orientatore ricerca profili di destinatari di percorsi di formazione e istruzione o di opportunità lavorative. Dal collegamento tra l’identikit operato dal tutor e il profilo tracciato dell’orientatore nasce un’azione di orientamento realmente destinata a valorizzare le potenzialità dello studente.

Una possibile azione per tracciare l’identikit dell’alunno: lo studio della motivazione

La motivazione all’apprendimento può variare a seconda dello studente. Personalizzare l’apprendimento può voler dire anche ricercare quelle attività formative che maggiormente possono stimolare lo studente e presentarle nei modi e con le finalità che attivano di più il suo interesse. Difatti è chiaro che ciascun apprendente può essere più o meno motivato verso un certo tipo di studio e può avere diverse motivazioni per studiare.

Si tratta di un altro aspetto che può essere investigato, insieme a quello, già trattato in un precedente articolo, relativo allo stile di apprendimento.

Parlando di motivazione, per fare esempi concreti, possiamo dire che:

  • alcuni alunni sono intrinsecamente motivati, in altre parole la loro motivazione nasce dalla soddisfazione presente nello studiare cose che ritengono utili e di loro interesse. Si tratta di una motivazione che dipende dallo studente stesso ed è pertanto autodeterminata
  • altri alunni possono essere estrinsecamente motivati, in altre parole la loro motivazione nasce dall’obiettivo che vogliono raggiungere che tipicamente è rappresentato da una valutazione positiva, da un elogio in pubblico fatto dal docente o dalla stima del docente e dei compagni. Si tratta di una motivazione che non dipende più dallo studente, ma trova la sua origine in altri individui (tipicamente il docente). Se non sussiste il presupposto di una ricompensa (estrinseca) da parte del docente, allora gli aspetti fondamentali di questo tipo di motivazione vengono a mancare
  • alcuni alunni possono collocare nelle loro capacità la reale causa dei propri successi o insuccessi (cause endogene); questi alunni avvertono di avere il controllo di ciò che succede loro e percepiscono la reale possibilità di incidere sul loro futuro. Si tratta di alunni con una motivazione persistente
  • altri alunni possono collocare la causa dei propri successi e dei propri insuccessi in cause che non dipendono da loro (eterodirette), su cui non hanno alcuna forma di controllo. Si tratta di cause fortuite, dettate da coincidenze. In questo caso, gli alunni possono avere una motivazione labile e variabile, perché legata ad altri soggetti o a fattori che loro ritengono ingestibili

Come può il tutor delineare la motivazione di un alunno?

Come già visto per lo stile di apprendimento, esistono specifici questionari che possono classificare la motivazione di uno studente. Questi sono illustrati nel Manuale del docente tutor e del docente orientatore e sono scaricabili con i contenuti extra gratuiti.

Nel volume sono anche presentate modalità di somministrare e discutere i questionari con gli alunni. Difatti non sempre il questionario può fotografare in modo fedele la motivazione dell’alunno. Quest’ultimo, mentre lo compila, potrebbe non aver capito il senso di un termine o potrebbe essere stato suggestionato da una possibile risposta che trova accattivante. Per tale motivo il risultato del questionario va poi discusso con l’alunno in un focus group.

Dalla motivazione alla personalizzazione

Dalle informazioni raccolte dal tutor scolastico (stile di apprendimento, motivazione), il Consiglio di Classe può progettare gli opportuni interventi personalizzati. Il tutor può supportare il Consiglio di Classe oppure essere parte del processo se è membro del Consiglio di Classe.

Cosa vuol dire personalizzare in questo caso? Può voler dire modulare le attività degli studenti in base al loro stile di apprendimento e/o predisporre un percorso che lo avvantaggi nella motivazione. A questo punto è possibile raggruppare gli studenti della classe in base ad attitudini e inclinazioni simili, per far svolgere a ciascun gruppo un percorso personalizzato. Seguono pertanto gli step mostrati nella seguente figura.

A conclusione del percorso di apprendimento personalizzato, che diventa un vero e proprio Modulo di Orientamento, si possono delineare le competenze acquisite da ciascuno studente, che potranno essere caricate nella piattaforma Unica.

Il manuale del docente tutor
e del docente orientatore

Un indispensabile strumento per gli aspiranti docenti tutor, docenti orientatori e per i dirigenti scolastici impegnati a gestirne le funzioni nell’ambito dell’intero assetto didattico ed organizzativo della scuola.

Il volume è diviso in due parti:

  • nella prima parte sono forniti i riferimenti teorici
  • nella seconda parte sono suggerite due tipologie di moduli (i moduli destinati alla personalizzazione dell’apprendimento e i moduli destinati ad integrare i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento – PCTO)
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