L’introduzione di una nuova tecnologia nelle pratiche didattiche di una scuola non è un processo semplice e banale. Occorre evitare che la tecnologia non si integri al meglio e non risulti efficace. Pertanto è opportuno che il dirigente scolastico ed il suo staff seguano un percorso ragionato che garantisca una introduzione ed un utilizzato mirato, consapevole ed efficace dei nuovi strumenti didattici. L’obiettivo è fare in modo che questi ultimi apportino davvero un contributo significativo all’apprendimento degli alunni.
Proponiamo un possibile percorso che aiuti dirigente e docenti nella valutazione dell’impatto di una nuova tecnologia nelle usuali pratiche didattiche della scuola (vedi anche la seguente figura).
Mappa per dirigenti scolastici per l’introduzione delle nuove tecnologie didattiche
Illustriamo il percorso (la nostra road map) nel dettaglio, attraverso delle domande guida che aiutano a ragionare sui vari passaggi (gli step).
STEP 1: Conoscere (almeno sommariamente) la nuova tecnologia e le sue potenzialità
Questa tecnologia può essere utile per gli alunni con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)? Per gli stranieri? Per ragazzi che imparano attraverso la pratica? Può servire per l’apprendimento delle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica)? Può servire per maturare il pensiero computazionale?
STEP 2: Intuire quale possa essere l’utilità della nuova tecnologia nel proprio contesto scolastico
Nella scuola in cui lavoriamo ci sono molti DSA? Ci sono molti stranieri? Ci sono molti ragazzi con uno stile di apprendimento cinestetico? Sono bassi i risultati di apprendimento misurati dal Servizio Nazionale di Valutazione in matematica (le cosiddette prove INValSI di matematica)?
STEP 3: Comprendere quale possa essere l’impatto della nuova tecnologia nelle pratiche didattiche dei docenti e in quelle organizzative della scuola
Come useranno i docenti la nuova tecnologia? Sostituiranno semplicemente vecchi strumenti con nuovi? Amplificheranno le loro pratiche didattiche? Possiamo utilizzare un modello per inquadrare questo fenomeno? Il modello SAMR [[qui ci potrebbe essere un link all’articolo, il terzo]] potrebbe fare al caso nostro? Servono spazi per ospitare la nuova tecnologia? Servono specifiche infrastrutture?
STEP 4: Comprendere quale possa essere la formazione più adatta per i docenti
Serve formazione tecnica? Serve formazione Metodologica? Quale formazione realizziamo per prima? Che taglio diamo alla formazione? Un taglio pratico? Utilizziamo forme di tutoraggio? Possiamo utilizzare un modello per inquadrare questo fenomeno? Il modello T-PACK [[qui ci potrebbe essere un link all’articolo, il quarto]] potrebbe fare al caso nostro?
STEP 5: Monitorare quanto e come viene utilizzata la nuova tecnologia
Quali obiettivi di processo inseriamo nel Piano di Miglioramento (PdM)? Come li colleghiamo alla priorità del Rapporto di Autovalutazione (RAV)? Come organizziamo la rendicontazione sociale (RS)?
STEP 6: Cercare di valutare quanto la nuova tecnologia ha impattato positivamente sugli apprendimenti
Come ha impattato la nuova tecnologia sull’organizzazione della scuola? Sul lavoro dei docenti? Sull’apprendimento degli studenti?
Manuale Realtà virtuale e aumentata per la didattica
Il volume traccia un percorso attraverso le tecnologie immersive di vario genere e si propone come una guida per i docenti con l’obiettivo di consentire agli studenti di vivere esperienze didattiche più incisive e di qualità.
Ad esempio, l’introduzione di strumenti didattici come la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata può essere accompagnata dagli step appena illustrati.
Il volume Realtà virtuale e aumentata per la didattica, oltre a fornire tutti gli strumenti per realizzare i passaggi illustrati in questo articolo, si occupa anche di illustrare le tecnologie e gli ambienti immersivi sia da un punto di vista strettamente tecnico, sia apportando un taglio metodologico.