La novità può far emozionare

Un antico saggio, astronomo e matematico persiano di nome Omar Khayyam diceva che la vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte.
Di certo l’amore per i viaggi accomuna molti di noi. Probabilmente, perché viaggiando riusciamo a soddisfare quella parte del nostro essere alla continua ricerca di novità, curiosa di scoprire cose diverse da quelle abituali, assetata di conoscenza e di esperienze in grado di espandere il nostro Sé e renderlo più ricco. O forse, perché davvero viaggiando è come se vivessimo due, tre, tante vite, numerose quanto i luoghi che visitiamo fuori e dentro di noi.
Chiunque abbia intrapreso un viaggio sa però che per partire, insieme al desiderio di conoscenza, ci vuole anche una certa dose di coraggio. Quello necessario a superare la paura di ciò che si immagina molto diverso dalla realtà di tutti i giorni.
Ma chi ama viaggiare sa anche che il coraggio non va lasciato a casa, anzi, è uno degli indispensabili da portare con sé, perché è il sentimento che può aiutarci a vincere la diffidenza verso l’ignoto, affrontarlo con serenità e così trasformarlo in parte della nostra conoscenza di noi e del mondo.

Costruire certezze per vincere la diffidenza

In questo terzo capitolo dal quale, insieme a Francesca de Robertis, prendo spunto per proporvi un nuovo laboratorio creativo, Verdolina è in volo e, sulle ali del Vento, si sente libera e felice mentre guarda il mondo da lontano. Ma, quando il suo compagno di avventura – all’improvviso e senza troppi convenevoli – la manda giù in picchiata, tutto si avvicina improvvisamente, diventando nitido e dettagliato, e la curiosa tovaglia verde si trova davanti un’altra meraviglia della vita: la scoperta… con tutte le emozioni che ne scaturiscono.
E così, nel suo animo si agitano il piacere e lo stupore, ma anche la diffidenza verso qualcosa che le è ignoto e le appare molto diverso dalla sua realtà abituale, nonché l’incertezza che nasce dal non sapere bene come comportarsi.
Emozioni contrastanti dunque, che Verdolina deve armonizzare dentro sé, cercando il giusto equilibrio tra la spinta verso il nuovo data dal piacere di conoscere e il rallentamento che nasce dalla diffidenza e dall’incertezza nei confronti di quella stessa novità, avvertita come strana e diversa.
La nostra verde protagonista riesce a trovare un modo personalissimo di gestire le proprie emozioni: la sua curiosità, il supporto del suo amico Vento, la volontà di aprirsi completamente all’avventura che si trova a vivere si trasformano in certezze che le danno la forza per vincere la diffidenza e gestire l’incertezza, anche a costo di qualche gaffe.
Il risultato è un incontro che, oltre a insegnarle delle cose nuove, lascia sulla sua stoffa delle tracce, delle “impronte artistiche” da portare con sé per poterle mostrare, orgogliosa, alla sua famiglia.

Provare curiosità per vincere la diffidenza

Quante volte vi è capitato di provare diffidenza per qualcosa di nuovo, scoprendone poi la bellezza e lasciandovene coinvolgere?
Verdolina, nel suo prezioso incontro con la famiglia di serpentelli, ci ricorda che la vita può essere piena di novità e che, nel nostro piccolo, possiamo conoscerle e percepirne il profondo valore solo nella misura in cui diamo alla nostra curiosità e al nostro desiderio di scoperta la possibilità di vincere sui timori, sull’incertezza e sulla riluttanza che ci capita di provare verso ciò che non conosciamo e che avvertiamo subito come profondamente diverso da noi.

Avere fiducia per vincere la diffidenza

Alzi la mano chi non ha mai avuto occasione di provare diffidenza e sospetto! Nessuno potrà sollevarla, ne sono certa, perché si tratta di sentimenti istintivi, del tutto naturali e necessari, che hanno dato un contribuito sostanziale alla sopravvivenza della specie umana: se ci buttassimo a capofitto nelle cose senza ponderare, se facessimo perennemente salti nel buio, probabilmente non riusciremmo a percepire le situazioni di reale pericolo.
Verdolina ci fa riflettere sul fatto che è normale non essere da subito a nostro agio nelle situazioni nuove e sconosciute, con persone altrettanto nuove e sconosciute, ma ci racconta anche che, in quei momenti, dando fiducia all’altro senza ansia e pregiudizi, è possibile una sincera e piacevole scoperta reciproca.
Se la nostra tovaglia verde non fosse stata curiosa di sapere qualcosa in più su quegli “strani” animali intravisti dall’alto, non avrebbe avuto l’occasione di conoscere nuovi amici. Allo stesso modo, se si fosse lasciata intimorire dall’iniziale atteggiamento rigido e a tratti scontroso di mamma serpente, non sarebbe riuscita a spiegare nella maniera migliore il motivo della sua curiosità e non avrebbe potuto mostrare le sue buone intenzioni e la sua apertura.
Verdolina ci ricorda di affrontare serenamente tutte le emozioni e le sensazioni che affiorano in noi, senza ricacciarle dentro o sottovalutarle. Se qualcosa ci spaventa, ci imbarazza o ci rende perplessi, il modo migliore per vincere la paura, la vergogna, la riluttanza o anche solo la diffidenza iniziale è muoversi e aprirsi al mondo, senza essere spericolati naturalmente, ma solo evitando di seguire l’impulso a chiudersi e scappare via.

Fare domande per vincere la diffidenza

Di fronte a degli animali che non ha mai visto, Verdolina è capace di trasformare la diffidenza e l’imbarazzo in una opportunità, in qualcosa di costruttivo. Lo fa con la sua voglia di conoscere, lo fa grazie alle tante domande che rivolge al suo amico Vento, libera dal timore di sbagliare o di essere giudicata e sospinta dal desiderio di comprendere tutto più a fondo.
Imparare ad amare l’emozione che scaturisce dall’incontro con il nuovo, l’ignoto, l’inaspettato è una grande sfida, specialmente in un mondo che ci bombarda di informazioni velocissime e parziali, povero di significati, standard nei contenuti. Potremmo provare a fare come Verdolina, aguzzare la vista e cercare la casetta dei serpenti SOTTO il sasso, dove non possiamo scorgerla guardando di sfuggita. E poi… chiedere di scendere a guardare da vicino, chiedere sinceramente di scusarci se siamo stati inopportuni, chiedere di avere una impronta artistica, un ricordo, una traccia su di noi.
Verdolina ci insegna a cambiare, insieme al mondo che cambia intorno a noi, imparando a porre e a porci domande di fronte al nuovo e ad apprezzare le risposte. I bambini, come la loro amica di stoffa verde, sono maestri in questo: partendo dalla prima sensazione di stupore misto a diffidenza, vivono con spontaneità il desiderio di conoscere, la spinta al cambiamento, la ricerca della propria storia. A noi invece il compito di aiutarli a non perdere questo dono prezioso, dando il buon esempio e interessandoci con entusiasmo e trasporto a quanto è intorno a noi.

Giocare per vincere la diffidenza

Aiutare i nostri bambini a trasformare la paura del nuovo in stupore significa guidarli alla scoperta del potenziale creativo di cui dispongono e che deriva direttamente dalla loro curiosità e dalla straordinaria capacità di vivere a pieno le emozioni di cui sono dotati.
È qui allora che il gioco creativo, condiviso con altri bambini o con gli adulti, diventa una tappa fondamentale e uno strumento ineguagliabile. Per giocare e divertirci dobbiamo allentare le difese istintive e aprirci, condividere, interagire con gli altri e con il mondo, e così, il divertimento diventa un ponte per oltrepassare l’istintiva diffidenza che abbiamo verso l’ignoto e il diverso, per rendere più fluide le relazioni e abbattere barriere.

Un laboratorio creativo per vincere la diffidenza

È con questo spirito e con questa convinzione che abbiamo pensato al laboratorio creativo che vi proponiamo qui e che potete scaricare dal box qui sotto. Lo abbiamo intitolato Colori da impastare, un’attività per imparare a superare la diffidenza attraverso il tatto, con la voglia di creare vincendo la riluttanza a sporcarsi le mani.
Affondate le vostre dita nel colore insieme a noi… e, poi, fateci sapere cosa avete provato!
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