Il diritto del lavoro nei concorsi pubblici

Si può discutere all’infinito sulla reale portata del Jobs Act, ma l’unica certezza è che si è trattato di un provvedimento che, con tutti i decreti attuativi, ha radicalmente modificato il diritto del lavoro negli ultimi anni. Se poi si considerano anche le novità introdotte nel 2012 con la legge Fornero e quelle del collegato lavoro del 2010 è chiaro come la materia abbia radicalmente cambiato volto nell’arco di meno di un decennio. Tutto ciò significa che per affrontare un concorso pubblico (ma anche un esame universitario oppure un esame di abilitazione professionale) in cui sia prevista una prova di diritto del lavoro è indispensabile avere a portata di mano un manuale affidabile e, soprattutto, aggiornato. Tanto più se il concorso in questione è presso l’INPS (Istituto nazionale della previdenza sociale), l’ente al quale fanno capo centinaia di pratiche che interessano l’attività lavorativa delle persone e numerose prestazioni di tipo previdenziale e assistenziale. Per questa selezione, infatti, ai candidati è richiesta la conoscenza non solo del diritto del lavoro ma anche della legislazione sociale, materia forse ancora più complessa e dai molti tecnicismi. Per approfondire l’argomento consulta il MiniManuale di Diritto de Lavoro minimanuale diritto del lavoro Il volume è aggiornato al D.L. 4/2019, istitutivo del Reddito di cittadinanza (Rdc), alla L. 145/2018 (Legge di bilancio 2019), per le misure concernenti il sostegno della genitorialità e gli ammortizzatori sociali, e al D.L. 87/2018 (decreto dignità), in particolare per quanto riguarda la reintroduzione della causale e dei limiti al nu­mero dei rinnovi per i contratti a tempo determinato. Un esame specifico è dedicato alla sentenza della Corte costituzionale 194/2018 che ha dichiarato la parziale illegittimità del meccanismo di indennizzo previsto dal contratto a tutele crescenti. Nelle estensioni online sono presenti altri materiali utili per la preparazione all’esame. In particolare è possibile consultare delle specifiche infografiche (“Percorsi riepilogativi”), che riassumono quanto studiato e consentono di fissare i concetti appresi. Scopri di più  

Quanto diritto del lavoro si deve conoscere per i concorsi pubblici

L’attività lavorativa, di qualsiasi tipo essa sia, è lo strumento attraverso il quale la maggior parte di noi si procura i mezzi di sussistenza. È quindi essenziale, per ogni individuo, avere la possibilità di accedere al cosiddetto “mondo del lavoro”, perché solo attraverso il lavoro è possibile produrre reddito, acquistare una casa, gestire le necessità economiche di una famiglia etc. Il lavoro, però, è anche uno dei fattori della produzione di cui necessita l’imprenditore per svolgere la sua attività. Dall’incontro tra le esigenze del lavoratore e quelle dell’imprenditore nasce una specifico rapporto sociale, detto appunto di lavoro. Nato come rapporto di natura privatistica, dal momento che in teoria riguarda due soggetti privati, nel corso degli anni tale relazione è stata sempre più oggetto di regolamentazione da parte dei poteri pubblici, soprattutto in considerazione della disparità esistente tra le parti, con una evidente predominanza della forza contrattuale in capo al datore di lavoro. Attualmente, quindi, il diritto del lavoro può essere definito come quella branca del diritto privato che detta le norme fondamentali in materia di rapporto di lavoro, disciplinando la sua costituzione, individuando gli obblighi delle parti e stabilendo in quali casi e secondo quali modalità esso si scioglie. Si tratta di una materia che presenta strette affinità con il diritto sindacale, che disciplina l’attività dei sindacati dei lavoratori, con riguardo particolare allo sciopero e alla contrattazione (i cd. contratti collettivi), e con la legislazione sociale, che individua e disciplina le forme di tutela pubblica dei lavoratori (come le norme in tema di infortuni e malattie professionali). Queste ultime normalmente non sono oggetto di studio del diritto del lavoro, anche se non mancano mai dei riferimenti incrociati, vista la stretta interconnessione esistente. Ad esempio come si potrebbe esaminare la disciplina del rapporto di lavoro senza fare riferimento alla contrattazione collettiva? Oppure parlare delle tutele a favore del lavoratore senza almeno un accenno agli ammortizzatori sociali?

Gli argomenti chiave

Dopo aver, seppure parzialmente, delineato i confini del diritto del lavoro occorre indicare quali sono i principali argomenti da studiare. A questo proposito l’espressione “vita lavorativa” individua bene i tre momenti fondamentali disciplinati da questa materia: l’instaurazione del rapporto di lavoro, le norme che ne regolano lo svolgimento e quelle che fissano le procedure per la sua cessazione. In pratica una perfetta metafora della vita in generale. Per quanto riguarda il primo punto (instaurazione del rapporto di lavoro) gli aspetti che sono ordinariamente esaminati riguardano, da una lato, i vari soggetti che operano sul mercato del lavoro e che hanno come scopo principale quello di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, e la disciplina del contratto di lavoro, con i caratteri propri della subordinazione e gli obblighi che si pongono a carico delle parti con la sua stipula. L’esame delle caratteristiche della subordinazione implica un necessario parallelismo con l’esercizio di un’attività lavorativa in forma autonoma e una rassegna di tutte quelle modalità di svolgimento del lavoro che si pongono ad un livello intermedio e che genericamente sono indicate come attività parasubordinate. La parte centrale della trattazione è normalmente dedicata alle modalità di svolgimento del rapporto di lavoro, che implica un esame di aspetti come il luogo e il tempo di svolgimento dell’attività, l’attribuzione delle qualifiche e delle mansioni, i doveri e gli obblighi delle parti, l’eventuale sospensione del rapporto e altre questioni connesse. La parte finale concerne le modalità di cessazione del rapporto lavorativo, sia che si risolva in modo consensuale sia che avvenga attraverso il recesso di una delle parti (dimissioni e licenziamento). In quest’ultimo caso sono da esaminare le questioni connesse all’eventuale instaurazione di un contenzioso e i meccanismi di natura conciliativa; laddove non fosse possibile un accordo vanno esaminate anche le norme concernenti il processo del lavoro, un rito che presenta diverse peculiarità rispetto a quello ordinario.

La prova preselettiva e la prova scritta: quesiti a risposta chiusa o aperta

Nei concorsi pubblici la valutazione della conoscenza di una materia è normalmente effettuata tramite prove a quiz, almeno nelle prime fasi del concorso. Nelle preselezioni la regola è quella dei quesiti a risposta multipla, con la classica domanda corredata da 3 o 4 alternative di risposta. Indicazioni su come prepararsi e su come affrontare al meglio tali prove sono fornite in modo dettagliato in diversi articoli di questo blog. Come affrontare le prove a test dei concorsi pubblici: leggi i consigli del prof. Marco Bonora   Nelle prove scritte la scelta ricade normalmente sui quesiti a risposta aperta. Si tratta di una domanda cui deve seguire una breve illustrazione dell’istituto compendiata in poche righe (orientativamente circa 15/20). Le domande sono quasi sempre estremamente generiche e in teoria potrebbero avere delle risposta anche di più pagine. Ma bisogna fare molta attenzione perché non si tratta di un tema, ma di quesiti a risposta aperta; la difficoltà è proprio quella di dimostrare di avere un quadro chiaro di tutti gli aspetti dell’istituto senza tuttavia utilizzare intere pagine per spiegarlo. Ecco un esempio di quesito a risposta aperta tratto dal MiniManuale di diritto del lavoro
Cos’è la retribuzione e cosa prevede la Costituzione al riguardo? La retribuzione è l’obbligazione fondamentale del datore di lavoro ed è costituita da tutto quanto il lavoratore riceve dal datore di lavoro in cambio della prestazione lavorativa, nonché, più in generale, per l’impegno complessivo e personale assunto nei confronti del datore di lavoro. Ai sensi dell’art. 36 Cost. la retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e sufficiente ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La prima espressione indica che essa deve essere determinata secondo un criterio oggettivo di equivalenza alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato, per cui la sua commisurazione dipende non soltanto dalla durata e dall’intensità della prestazione, ma anche dal tipo di mansioni espletate e dalle loro caratteristiche intrinseche. Con riferimento al secondo criterio, in assenza di minimi salariali garantiti al lavoratore per legge, la giurisprudenza ha considerato le condizioni previste nei contratti collettivi di lavoro come minimi retributivi che non possono mai essere derogati in peggio dal singolo contratto di lavoro. Per questo motivo ha esteso l’efficacia dei contratti collettivi anche ai lavoratori non appartenenti alle organizzazioni sindacali che li hanno stipulati. Altri caratteri della retribuzione sono l’obbligatorietà, in quanto si tratta di un diritto irrinunciabile del lavoratore, la corrispettività, in quanto trova la sua causa nel rapporto di lavoro, la continuatività, dal momento che la retribuzione riguarda soltanto le somme che il datore di lavoro corrisponde al lavoratore con frequenza e periodicità, e l’irriducibilità, poiché il lavoratore conserva il diritto di mantenere inalterata la retribuzione anche in caso di passaggio ad altre mansioni.
Di seguito potrai scaricare ulteriori esempi di quesiti a risposta aperta e a risposta chiusa [edisesfile formtype=”pdf” url=”https://blog.edises.it/wp-content/uploads/2017/12/diritto-del-lavoro-risorse-di-studio.rar” title=”Esempi di quesiti di Diritto del Lavoro” description=”Inserisci il tuo indirizzo mail e scarica gli allegati gratuiti” buttontxt=”Conferma” buttonlink=”” value=”minimanuali” activity=”quesiti diritto del lavoro” ] Come prepararsi a questa prova? Sul nostro blog una guida, valida per tutti i concorsi, su come preparare un testo che sia allo stesso tempo esauriente, sintetico e chiaro: leggi l’approfondimento.

La prova orale

Quando occorre affrontare la prova orale di un esame universitario oppure nelle fasi finali di un concorso pubblico tentare di ripetere in “poche ore” tutto il programma d’esame può rivelarsi un esercizio “frustrante” e che getta soltanto nel panico. A questo punto più che ripassare di nuovo tutti gli argomenti l’attività più utile che si può fare è quella di “fissare i concetti”, vale a dire tracciare un quadro schematico di tutti i punti fondamentali della materia. Questa operazione si può fare mentalmente, ma risulta ancora più utile ed efficace se viene fatta su carta, tracciando e organizzando una mappa concettuale. Nel MiniManuale di diritto del lavoro questa attività è stata già fatta per voi. Nelle estensioni online del volume, infatti, sono presenti mappe concettuali (Percorsi riepilogativi) di tutti i capitoli del libro. Una volta stampate si possono “personalizzare” arricchendole di altri punti o di annotazioni per voi particolarmente rilevanti Scarica un esempio di Mappa concettuale tratta dal MiniManuale di diritto del lavoro. Consulta gli altri approfondimenti sulle prove di Diritto nei Concorsi Pubblici: scopri di più.