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È legge il Decreto salva precari: novità per i concorsi nel mondo della scuola

Il Senato ha definitivamente approvato la legge di conversione del decreto n. 124 del 2019. Sono state tutte confermate le novità per i concorsi nel mondo della scuola introdotte dalla Camera dei Deputati nel corso dell’esame parlamentare per la conversione in legge del decreto 29 ottobre 2019, n. 126: via libera dunque al concorso straordinario e a quello ordinario per docenti nella scuola secondaria. In arrivo anche un concorso per IRC (Insegnanti di Religione Cattolica) e per Ispettori al MIUR. Esaminiamo dunque le principali novità.

Concorso a cattedra straordinario

Il decreto legge 126/2019 prevede una procedura straordinaria per l’immissione in ruolo di 24.000 docenti nella scuola secondaria di primo e di secondo grado. Al concorso straordinario possono partecipare quanti hanno svolto almeno 3 anni di servizio nella scuola statale.
La procedura è inoltre finalizzata all’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria ai medesimi soggetti, nonché a quelli che hanno svolto almeno tre annualità di servizio nelle scuole paritarie.
Dopo l’esame della Camera dei Deputati, le modifiche introdotte consentono la partecipazione al concorso straordinario e alla procedura di abilitazione all’insegnamento nella medesima scuola a:

  • coloro che abbiano svolto almeno tre annualità di servizio  tra l’anno scolastico 2008/2009 (inizialmente 2011/2012) e l’anno scolastico 2019/2020;
  • docenti con servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (ma, come i docenti delle paritarie, solo a fini abilitanti);
  • docenti con servizio nei progetti regionali (es. Diritti a scuola);
  • corsisti del IV ciclo TFA sostegno (possono partecipare con riserva alla procedura su sostegno fino ad acquisizione del titolo).

Le maglie per la partecipazione al concorso straordinario si fanno dunque più larghe, permettendo ad una platea più ampia di docenti precari di concorrere per l’immissione in ruolo e/o l’abilitazione. In compenso, uno degli emendamenti sembra prefigurare una maggiore severità nella valutazione del colloquio: la commissione incaricata della valutazione, infatti, sarà composta da non meno di due membri esterni (di cui uno dirigente scolastico).
La prova scritta del concorso straordinario sarà computer based e consiste in quesiti a risposta multipla su argomenti afferenti alle classi di concorso e sulle metodologie didattiche e riguardano il programma di esame previsto per il concorso ordinario per titoli ed esami per la scuola secondaria bandito nell’anno 2016. La prova, dunque, avrà ad oggetto le competenze disciplinari e le cosiddette Avvertenze generali.
avvertenze-generali-2019Il testo Avvertenze generali tratta tutte le principali tematiche richieste nelle Avvertenze generali, vale a dire la Parte generale (comune a tutte le classi di concorso) dei programmi concorsuali.
Il testo è  strutturato in due parti, rispettivamente dedicate a:
competenze psico-pedagogiche e didattiche;
ordinamento del sistema di istruzione italiano, a sua volta articolata in tre sezioni, rispettivamente dedicate a: sistema scolastico italiano ed il contesto europeo; istituzione scolastica; ordinamento della Repubblica e pubblica amministrazione.
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I Test commentati Avvertenze Generali offrono una raccolta quesiti a risposta multipla in vista della prova scritta computer based del concorso straordinario per docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
Il volume è aggiornato a tutte le principali novità normative rilevanti per l’aspirante docente, fra cui il D.Lgs. 7 agosto 2019, n. 96 che modifica il D.Lgs. 62/2017 (decreto inclusione). Con software online
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Concorso per docenti di religione cattolica

Un nuovo articolo aggiunto dalla Camera dei Deputati autorizza il Miur a bandire, per la prima volta dal 2004, un concorso per insegnanti di religione cattolica da assumere sui posti che risulteranno disponibili dall’anno scolastico 2020/2021 al 2022/2023. La selezione dovrà svolgersi entro il 2020.

Concorso per Ispettori tecnici al MIUR

L’articolo 2, comma 3 del decreto legge autorizzano il Ministero dell’istruzione a bandire un concorso per l’assunzione, a decorrere dal gennaio 2021, di 59 dirigenti tecnici nonché, a decorrere dal 2023, di ulteriori ottantasette dirigenti tecnici: si tratta di un concorso molto atteso, soprattutto per irrobustire il SNV Servizio Nazionale di valutazione del MIUR (la cui organizzazione interna, ricordiamo, è stata recentemente modificata).

Concorso riservato DSGA

L’articolo 2, comma 6 del decreto legge, modificato durante l’esame in sede referente, disciplina una procedura concorsuale per la progressione all’area di Direttore dei servizi generali e amministrativi nelle scuole (DSGA) riservata agli assistenti amministrativi di ruolo che abbiano svolto a tempo pieno le funzioni di DSGA per almeno 3 anni scolastici interi, a decorrere dall’a.s. 2011/2012, anche in deroga al possesso del titolo di studio specifico.

Più snello il concorso per Dirigenti scolastici

Il decreto legge modifica la procedura per il reclutamento di dirigenti scolastici, in particolare sostituendo il corso-concorso selettivo di formazione con un concorso selettivo per titoli ed esami. Non sono più previsti, infatti, tirocini e fase formativa presso le università, sostituiti con un corso di formazione in servizio rivolto ai neo-dirigenti.
Nello specifico, il comma 1 (modificando l’art. 29, co. 1, del d.lgs. 165/2001) dispone che, a regime, il reclutamento dei dirigenti scolastici si realizza mediante un concorso selettivo per titoli ed esami, organizzato su base regionale, bandito dal MIUR, per tutti i posti vacanti nel triennio, fermo restando il regime autorizzatorio in materia di assunzioni.
Le prove scritte e orali sono superate con un punteggio minimo di sette decimi o equivalente. Uno o più decreti Miur definiranno le modalità di svolgimento del concorso e dell’eventuale preselezione, le prove e i programmi concorsuali, la valutazione della preselezione, delle prove e dei titoli, la disciplina del periodo di formazione e prova e i contenuti dei moduli formativi relativi ai due anni successivi alla conferma in ruolo. Dopo la conferma in ruolo, nei due anni successivi, dunque, i dirigenti dovranno proseguire la formazione con i predetti moduli.
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