creatività e apprendimento

Creatività e apprendimento. Tracce svolte per il TFA Sostegno Didattico

Agire in modo flessibile e creativo, fa parte dello spirito di iniziativa e imprenditorialità, caratteristiche la cui importanza viene rimarcata nel 2017 dal Comitato per l’attuazione delle Indicazioni Nazionali nel documento I nuovi Scenari, come “una competenza chiave che può essere sviluppata in un contesto collaborativo in cui si ricerca, si sperimenta, si progetta e si lavora insieme”.

A cinque anni dalla pubblicazione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, formalizzate con D.M. n. 254 del 13 novembre 2012 e dopo tre anni di sperimentazione assistita dal Comitato Scientifico Nazionale, viene ribadita l’importanza di un agire metodologico che favorisce l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze.

In questa prospettiva, la problematizzazione svolge una funzione insostituibile: sollecita gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione le conoscenze già elaborate, a trovare appropriate piste d’indagine, a cercare soluzioni originali”.

Si tratta di una competenza che può essere sviluppata sin dall’infanzia, attraverso azioni pedagogiche che promuovano “la partecipazione, l’iniziativa, l’autonomia, la capacità di risoluzione dei problemi, la creatività, l’attitudine a ragionare, analizzare e collaborare, l’empatia e il rispetto reciproco, attraverso approcci a sostegno di un apprendimento olistico” come viene sottolineato dalla  Commissione nazionale  per il Sistema integrato di educazione e di istruzione nell’ambito della redazione delle Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei, in attuazione  dell’art. 10 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65.

La formazione di personalità creative, lo sviluppo del potenziale creativo degli alunni sono temi centrali per la pedagogia contemporanea. La scuola, oggi, trova la sua missione nel formare i ragazzi alla vita, deve dotarli dei mezzi e degli strumenti che serviranno loro per affrontare il futuro, aiutandoli a sviluppare abilità e competenze per far fronte alle sfide del mondo attuale.

Tale missione si persegue anche supportando gli allievi nel processo di scoperta e favorendo lo sviluppo del loro potenziale creativo; la scoperta promuove negli alunni un modo autonomo di pensare, stimolando l’attitudine ad apprendere lungo tutto l’arco della vita.
Proponiamo un esempio di traccia d’esame sul tema della creatività, argomento talmente vasto e ricco di spunti e rinvii che qui possiamo trattare solo sommariamente. Per uno studio più approfondito, vi rimandiamo ai manuali per la preparazione al TFA Sostegno Didattico

Creatività e apprendimento: la traccia

“La creatività – osserva J. Bruner – si esprime nell’abilità e nell’attitudine ad intuire in modo immediato possibili relazioni formali, prima ancora di saperle dimostrare in un orizzonte logico”.
Comprendere, identificare e promuovere il potenziale creativo dell’alunno è un aspetto fondamentale in campo educativo e va tenuto sempre in considerazione quando si vogliono sviluppare programmi educativi e strategie atti a fornire un’educazione di qualità per tutti.
Il candidato illustri in che modo la curiosità intellettuale, l’interesse, la motivazione e il clima emotivo che vengono a crearsi attraverso il lavoro degli insegnanti possono diventare fattori atti a sviluppare la creatività dell’alunno.

Svolgimento

La pedagogia contemporanea ha fatto sua l’idea che la creatività sia caratteristica non esclusiva delle persone “talentuose”: la creatività è una capacità più che una dote innata, e può essere “educabile” (Dewey) e sviluppata, per cui contesti formativi in cui la divergenza viene promossa e sollecitata, aiutano a potenziare e rinforzare atteggiamenti e comportamenti creativi.

Pensiero divergente e creatività

Cosa si intende con divergenza, in cosa consiste un pensiero divergente, e in che modo esso è legato alla creatività?
Per Bruner, l’azione creativa innesca una “sorpresa produttiva” e, in essa, un ruolo importante viene svolto dalla metacognizione. Nella prospettiva cognitivista, in generale, la creatività viene vista come una funzione dell’io, un insieme di abilità operative dell’individuo che, combinando i dati, tenta di pervenire a soluzioni efficaci.

Il soggetto creativo introduce elementi nuovi e originali nel suo campo d’azione. Secondo lo psicologo americano J.P. Guilford, iniziatore degli studi sull’intelligenza creativa, la creatività è un processo che implica la creazione di nuove idee e nuovi concetti, o nuove associazioni tra idee e concetti già esistenti e la loro trasformazione e concretizzazione in un prodotto nuovo ed originale. Da un punto di vista scientifico, i prodotti del pensiero creativo (o pensiero divergente) hanno in sé i caratteri di “originalità” e “appropriatezza”.

Guilford associa, dunque, il concetto di pensiero divergente alla creatività: coltivare la creatività e il pensiero divergente vuol dire affinare lo spirito critico che permette di analizzare e valutare tante soluzioni possibili per un dato problema, riconoscendo tra pensieri e oggetti connessioni originali, proponendo innovazioni e cambiamenti, modellando e adattando le conoscenze acquisite ai vari e differenti contesti che si presenteranno nel corso della vita.

Esporre l’allievo a diversi punti di vista, attraverso il confronto con i suoi pari e con gli insegnanti, lo aiuta a indagare e a scoprire quel che lo circonda e a utilizzare prospettive differenti. In tal senso, anche il disaccordo e il conflitto cognitivo giocano un ruolo essenziale e possono essere fonte di apprendimento concettuale.

Ma la creatività non è un processo semplice: non esiste una sua definizione univoca, né esiste una tecnica scientifica che funga da “rilevatore” del grado di creatività di ciascuno.

Operando una distinzione tra produzione convergente e divergente (o pensiero creativo e pensiero divergente), Guilford giunge alla conclusione che il pensiero convergente si esprime nella ricerca di una soluzione unica, convenzionale e corretta a un dato problema, laddove il pensiero divergente mette in moto un’attività combinatoria, generando creativamente differenti risposte a quel dato problema e ricombinandole, appunto, in modo originale.

Il pensiero divergente, quale stile di pensiero che produce un numero di differenti e possibili soluzioni, deve essere sostenuto durante tutto il processo creativo. Tuttavia, anche un certo grado di pensiero convergente (che conduce a un’unica soluzione) si rende necessario, soprattutto durante la fase di elaborazione del processo creativo quando appare essenziale discriminare e scegliere tra alternative (convergenza) mentre, al contempo, si generano nuove idee (divergenza).

Il ruolo dell’insegnante creativo

Il focus dell’insegnante creativo deve centrarsi sullo sviluppo, per lo studente, di un approccio verso la risoluzione di problemi (problem solving), promuovendo e valutando il pensiero creativo e la diversità di opinione. Esistono strategie centrate sullo studente che possono coinvolgere la creazione di concetti e nuove idee, obiettivi e interessi condivisi, confronti, attivi scambi di opinioni in piccoli gruppi.
Promuovere l’apprendimento e la ricerca basandosi sulla risoluzione di problemi prevede:

  • Pianificare attività che abbiano un obiettivo comune;
  • Sondare, stimolare il pensiero del discente, investire la sua persona di ruoli e responsabilità;
  • Offrire opportunità di condivisione del compito

L’insegnamento creativo, per essere realmente tale, necessita di una visione “illuminata” dell’educazione fondata sul riconoscimento dell’importanza di sviluppare le particolarità e gli interessi di ogni studente, sollecitando la curiosità e la voglia di imparare ad imparare. Una scuola centrata sullo studente, insomma. L’insegnamento, in tal senso, deve promuovere e portare allo sviluppo di un pensiero complesso, conseguenza di un apprendimento che dura per tutto l’arco della vita (lifelong learning).

Flessibilità, innovazione e rinnovamento sono abilità che la scuola deve promuovere, sollecitare e sostenere così da rendere possibile la creazione di quel pensiero non convenzionale, che sia caratteristico di ogni persona nella sua individualità e unicità, rendendo possibili occasioni costanti di crescita e di apprendimento continuo di fronte a situazioni nuove e difficili.

Quando sono gli allievi i protagonisti dell’interazione insegnamento-apprendimento, quando sono loro, e non più l’insegnante, ad assumere un ruolo centrale, diventa altresì possibile promuovere attività didattiche che consentano un approccio creativo.

Per favorire la scoperta e l’apprendimento attivo è necessario, dunque, che la pratica didattica muova verso la centralizzazione dell’alunno, dedicando ampio spazio alla ricerca individuale e di gruppo, favorendo in tal modo la scoperta, la conoscenza, la creazione di nuovi contenuti, lo sviluppo di un pensiero complesso, di competenze e di comprensione.

Come tale, la creatività dovrebbe essere una “competenza” fondamentale da sviluppare a scuola, uno strumento strategico che insegnanti ed educatori dovrebbero portare a massima espressione, essendo un potenziale che ogni alunno possiede.

Abilità e competenze, al contrario della mera trasmissione di nozioni, sono qualità che si perfezionano nel tempo, sono parte di un processo in fieri che, se adeguatamente sollecitato e supportato, non conosce fine. In tal senso, compito dell’educatore non è unicamente trasmettere contenuti ma pianificare e porre in essere un’azione formativa che sia realmente rivolta agli alunni, tirando fuori e sfruttando al meglio il caratteristico potenziale creativo di ogni allievo.

Risorse di studio per le prove scritte

Tracce svolte per la prova scritta

Le tracce si basano sulle principali tematiche dell’integrazione scolastica, così come previsto dai programmi d’esame.
Gli elaborati contengono spunti e suggerimenti sulla normativa riguardante gli alunni diversamente abili, con indicazioni operative sui percorsi di integrazione/inclusione, sui vari aspetti della metodologia didattica orientata all’inclusione, sulla metacognizione, ipotizzando i possibili interventi volti a migliorare la capacità di autoregolazione degli alunni con difficoltà.

Molta attenzione viene dedicata alle buone prassi che una scuola, in una visione di collegialità, deve mettere in atto se intende favorire realmente il processo di integrazione di tutti gli alunni, all’apprendimento cooperativo, con molteplici esempi di modalità di interazione tra gli allievi, ai laboratori, con numerose tipologie di attività e di percorsi atti a conferire la flessibilità di cui necessita un ambiente educativo di apprendimento pensato per tutti.

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