Moltissime le novità rimbalzate negli scorsi giorni su social e siti istituzionali in merito al concorso scuola 2016. Dopo molti giorni di silenzio, una breve ANSA anticipa le ultime novità sul prossimo concorso nella scuola e una lunga intervista del ministro Giannini pubblicata ieri su La Repubblica fa luce sui prossimi passi del concorso nella scuola a partire dalla discussione della bozza di riforma sulle classi di concorso, in discussione oggi al Consiglio dei Ministri.
Anche il sottosegretario Davide Faraone interviene in via ufficiale con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Facciamo il punto sulle principali novità emerse.
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Quando verrà pubblicato il bando?
Il nuovo bando di concorso, previsto dalla L. 107/2015 ed autorizzato dal decreto dello scorso 24 dicembre per l’assunzione di 63 712 docenti nelle scuole di ogni ordine e grado, verrà bandito il primo febbraio 2016.
I motivi del ritardo nella pubblicazione del bando
La legge 107/2015 prevedeva che il bando di concorso venisse pubblicato entro il 1 dicembre scorso, cosa che come è noto non è avvenuta. Tra i motivi dello slittamento:
- l’approvazione della riforma sulle nuove classi di concorso al fine di adeguarle alle attuali esigenze formative delle scuole
- il nodo delle GaE della scuola dell’infanzia (non inserite nel piano straordinario di assunzioni de La Buona Scuola ed ancora molto numerose)
- la questione della preselezione, inizialmente ipotizzata solo per l’ammissione al concorso per scuola dell’infanzia e scuola primaria
Il governo ha lavorato nelle ultime settimane per fornire una risposta ai problemi emersi nel corso delle consultazioni con i sindacati e alle perplessità avanzate dalle commissioni chiamate a esprimere un giudizio. Ebbene, queste le decisioni prese dal Ministro e illustrate nell’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. Ecco i principali motivi del ritardo:
1. Riforma delle classi di concorso
La riforma delle classi di concorso non si ritiene ulteriormente procrastinabile. Il nuovo concorso non può essere bandito sulle vecchie classi, ritenute inadeguate rispetto all’ordinamento scolastico (è appena il caso di ricordare che la riforma degli ordinamenti che ha istituito nuovi percorsi di studio non è stata seguita da una riforma delle classi di concorso che consentisse la formazione di personale abilitato per i nuovi insegnamenti).
Inoltre è stato ritenuto necessario un accorpamento delle classi (che scendono da 168 a 114) per favorire una maggiore flessibilità nell’impiego delle risorse umane, finanziarie e strumentali e semplificare le procedure concorsuali, con l’obiettivo finale di una maggiore efficienza del sistema scolastico.
Infine, l’esigenza di istituire nuove classi che riflettano le mutate condizioni sociali (per esempio la classe di Italiano L2 per studenti stranieri).
Dopo un lungo iter, la riforma è finalmente in discussione presso il Consiglio dei Ministri e potrebbe essere approvata già nella giornata di oggi.
2. GaE dell’infanzia
Quello delle GaE dell’infanzia è un problema spinoso. I circa 15mila docenti inseriti nelle graduatorie dell’infanzia non sono stati compresi nel piano straordinario di assunzioni de La Buona Scuola (riservato al potenziamento dell’organico della scuola dell’obbligo) e si trovano ancora in una situazione di incertezza insieme ai 720 idonei (per l’infanzia) dopo il concorso 2012.
Questo problema risulta solo parzialmente risolto: come afferma il sottosegretario Faraone “nell’ambito dei 30.000 docenti che verranno assunti da GaE ci saranno anche una quota di coloro che risultano iscritti per la scuola dell’infanzia. Per gli altri “il nuovo concorso potrebbe rappresentare una buona occasione di inserimento” spiega il ministro.
3. Preselezione
Quanto alla preselezione: no alla prova a test, neanche per infanzia e primaria. I tanto odiati quiz di logica da settimana enigmistica sembrerebbero scongiurati. Le prove scritte si faranno al computer e faranno risparmiare molto tempo, rendendo possibile valutare un numero molto elevato di candidati in tempi ragionevoli. Come afferma Faraone:
Non abbiamo voluto la prova preselettiva perché esamineremo professionisti che insegnano già nei nostri istituti e docenti già abilitati. Questo sarà un concorso interamente computer based, con un conseguente risparmio di tempo non indifferente.
Quali saranno le prove e come saranno articolate?
Nessuna preselezione, dunque, neanche per scuola dell’infanzia e scuola primaria. Queste le intenzioni del ministro: “Più merito, più riconoscimento del percorso dei docenti, più qualità. Sarà un concorso in cui, per la prima volta, verificheremo non solo quello che gli insegnanti sanno ma anche e soprattutto quello che sanno fare”.
La selezione concorsuale sarà dunque così articolata:
1. Prova scritta
La prova scritta computer based sarà composta da otto domande a risposta aperta di carattere disciplinare di cui due in inglese. Come spiega il Ministro “Le lingue straniere diventano un passaggio decisivo; se pretendiamo ragazzi con l’inglese in tasca, servono docenti preparati”.
I candidati avranno 2 ore e mezza per completare la prova.
2. Prova orale
La prova orale avrà una connotazione pratica: consisterà in una simulazione di lezione in classe. In 45 minuti l’aspirante docente dovrà illustrare il progetto, spiegare il metodo scelto e farsi valutare sulle lingue.
3. Prove di laboratorio
Solo per gli insegnanti di discipline pratiche, come disegno e tecniche artistiche, è prevista anche una terza prova di laboratorio. Come spiega la Giannini:
Un insegnante di musica dovrà suonare il piano e mostrare come intende trasferire il talento agli allievi. Un iscritto alla classe di concorso di storia dell’arte o delle discipline scultoree dovrà sviluppare un progetto davanti alla commissione. Avrà 10 ore a disposizione, 8 per un progetto di design.
4. Tempi
Per i tempi? Si riuscirà a rispettare l’ipotesi dell’inserimento in organico già dal settembre?
Sui tempi sembrerebbe esserci certezza. Queste le previsioni di viale Trastevere:
- bando il 1 febbraio
- prove scritte a marzo
- prove orali a giugno
- a settembre l’assegnazione delle cattedre e l’insediamento dei vincitori
Calcolare i punteggi
Come saranno calcolati i punteggi ai fini delle graduatorie di merito?
I punteggi verranno valutati in centesimi. Sarà possibile ottenere:
- un massimo di 40 punti alla prova scritta
- un massimo di 40 punti alla prova orale
- un massimo di 20 punti per i titoli
Titoli valutabili: come saranno valutati?
Sia il tfa che l’esperienza in classe darà punteggio, ma cosa importante: “Per la prima volta, come avevamo promesso, avranno un peso importante titoli come il dottorato di ricerca e le certificazioni internazionali sulla conoscenza dell’inglese, dello spagnolo, del francese e del tedesco, ma anche aver frequentato un tirocinio abilitante e l’esperienza maturata già in classe. La figura dell’insegnante deve essere sempre più sfaccettata, aggiornata, poliedrica e dobbiamo riconoscere che chi possiede strumenti in più è una risorsa per l’intera scuola“.
Concorso scuola 2016: come prepararsi
I programmi di studio non cambieranno rispetto all’ultimo concorso 2012. In attesa della ridefinizione delle classi di concorso e della pubblicazione dei bandi, è dunque possibile iniziare a prepararsi alle prove d’esame.
Qui trovi i manuali per prepararti al concorso