competenze chiave tfa

Le competenze chiave europee: un esempio di traccia ufficiale svolta per il TFA

Le prove preselettive del TFA sostegno didattico sono alle porte e molti di voi – che debbano o meno affrontare la preselezione – si stanno giustamente preparando anche per affrontare la prova scritta. Ecco perché abbiamo deciso di cominciare a proporvi alcuni esempi di svolgimento di tracce ufficiali che possano aiutarvi nel ripasso e offrirvi degli spunti da utilizzare per i vostri svolgimenti personali.

In questo articolo, svilupperemo il tema delle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente, a partire dalle Raccomandazioni europee del 2006 e del 2018 e creando collegamenti con alcuni concetti che ci sembrano significativi rispetto a questo tema.

Competenze chiave TFA: la traccia

Le competenze chiave europee e la loro importanza nella formazione degli studenti, tenuto conto della fluidità della società contemporanea: argomentare la traccia con riferimenti normativi, socio-psico-pedagogici e didattici

Competenze chiave: punti da sviluppare

  • Concetto di competenza
  • Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2006 del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente
  • Raccomandazione del Consiglio Europeo del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente
  • Didattica per le competenze
  • “Modernità liquida” di Bauman
  • Perché si definiscono “competenze chiave”
  • Il ruolo della Scuola nel raggiungimento delle competenze
  • Il concetto di autorealizzazione di Maslow

Competenze chiave: svolgimento

Qui di seguito vediamo come sviluppare i punti individuati sopra in un esempio di svolgimento possibile.

Il concetto di competenza

Una riflessione sulle competenze chiave e sul ruolo centrale che svolgono nella formazione degli studenti ha la necessità di soffermarsi, come primo e fondamentale passaggio, sul significato della parola “competenza”, intorno alla quale la scuola di oggi organizza la propria proposta per l’educazione delle giovani generazioni che costituiscono, secondo le parole di Joyce Salvatori Lussu, “il nostro futuro vivente”.

Essere competenti, oggi, significa avere la capacità di integrare il nostro sapere con il nostro saper fare in un agire personale e consapevole, che sia soddisfacente per noi e per gli altri nell’affrontare i bisogni, i problemi, i compiti, i progetti davanti ai quali la vita su questo pianeta, e insieme agli altri esseri umani, ci pone.

Didattica per competenze

Sulla base di questo concetto di competenza intesa, dunque, come “sapere agito in un contesto”, capace di abbracciare la persona umana in tutte le sue dimensioni – cognitiva, emotiva, sociale, corporea –, oggi si parla di didattica per le competenze, una metodologia di insegnamento, cioè, che si pone come obiettivo quello di accompagnare i propri studenti nello sviluppo di competenze solide e adeguate alle esigenze della vita lungo tutto il suo corso.

Insegnare per competenze significa riuscire a integrare i contenuti e la specificità delle discipline in una dimensione più ampia, che vada oltre la conoscenza stessa e in cui il sapere e il saper fare possano essere utilizzati nella pratica e verificati in contesti di esperienza significativi per lo studente e per la cultura in cui vive, cioè nello studio, nel lavoro, nella formazione professionale e personale, lungo tutto l’arco della vita.

La Raccomandazione europea del 2006

Data la centralità del concetto di competenza, in una scuola e in una società che vogliano porsi l’obiettivo di formare delle persone che siano allo stesso tempo dei cittadini consapevoli, nel 2006, l’Unione Europea, con la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre, ha formalizzato, per la prima volta, otto “competenze chiave per l’apprendimento permanente” e ha ribadito la necessità di offrire a tutti i suoi cittadini pari opportunità per acquisirle al fine di svilupparsi e autorealizzarsi in una società sottoposta a molteplici e rapidi cambiamenti, la quale, proprio per questa ragione, si presenta in continuo movimento, fluida come un liquido che cambia forma a seconda del recipiente in cui viene versato.

La modernità liquida di Zygmut Bauman

Quella con cui deve confrontarsi la scuola di oggi è, dunque, una “modernità liquida”, così come l’ha definita Zygmut Bauman all’inizio di questo nuovo millennio, in cui ogni contenitore – economia, lavoro, politica – impone alla società la propria forma condizionando le relazioni tra persone e, a sua volta, modifica la sua forma velocemente portando con sé la società e gli individui che la compongono senza lasciar loro il tempo di adattarsi. Tali rapidi cambiamenti hanno, per Bauman, come effetti l’incertezza, la solitudine, il senso di instabilità, che diventano le nuove costanti della vita non solo dei singoli individui, bensì di tutta la collettività. Ed è, quindi, proprio qui, nella collettività, che il sociologo individua una possibile soluzione alla solitudine prodotta dall’individualismo, cioè la condivisione dei problemi e dei disagi.

La Raccomandazione europea del 2018

In questa società fluida, quindi, che si modifica così velocemente, anche un solo decennio può portare dei cambiamenti che non possono essere trascurati. Non a caso dunque, nel 2018, a dodici anni dalla prima Raccomandazione, l’Unione Europea, che in questo caso possiamo considerare proprio come espressione di quella collettività nella quale Bauman individua una possibilità di salvezza, propone – con la Raccomandazione del Consiglio Europeo del 22 maggio 2018 – una nuova riflessione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, che porta in parte a una revisione e in parte a una conferma di quelle proposte nel 2006, sempre nella consapevolezza che queste devono poter accompagnare la persona lungo tutto il suo percorso di vita in un mondo che cambia velocemente, dandole accesso ai diversi contesti in cui è chiamata a muoversi e gli strumenti per poterlo fare al meglio.

Perché queste competenze sono definite “chiave”

Ecco dunque perché si parla di competenze “chiave”: perché, come la pietra che costituisce la chiave di volta, sostengono l’arco della vita di una persona, ma anche perché sono delle chiavi per aprire quelle porte che danno accesso alle conoscenze e alle capacità utili a vivere con soddisfazione e consapevolmente nella società di oggi, una società che ambisce a essere interculturale, inclusiva, sostenibile, per tutti.

Le otto competenze chiave del 2018

In che modo riescono a farlo? In molti modi.

Ci permettono di individuare e riconoscere, comprendere e interpretare, elaborare ed esprimere concetti, sentimenti, opinioni, situazioni sia oralmente che in forma scritta (competenza alfabetica funzionale). Ci consentono di farlo pienamente, consapevolmente e funzionalmente in più lingue, tra cui, ovviamente, la nostra lingua materna, che costituisce il primo e fondamentale riferimento per il modo in cui organizziamo il mondo in concetti e significati (competenza multilinguistica).

Ci danno accesso al pensiero matematico e ci aiutano a utilizzarlo per risolvere problemi nelle situazioni di vita quotidiane grazie all’uso del calcolo aritmetico, ma anche di formule, modelli e diagrammi (competenza matematica). Allo stesso tempo, ci permettono di spiegare il mondo attraverso l’osservazione e la sperimentazione (competenza scientifica) e di proporre risposte ai bisogni che emergono in noi e negli altri mentre interagiamo in questo ambiente, ideando e realizzando, per esempio, strumenti tecnologici utili a migliorare la qualità della nostra vita (competenze tecnologiche e ingegneristiche).

A proposito poi di tecnologie – sempre più sviluppate e presenti in ogni contesto – una fondamentale competenza chiave è quella che ci permette di utilizzare le tecnologie digitali non soltanto con dimestichezza ma, soprattutto, con spirito critico e responsabilità. Ciò significa riuscire a comprendere in che modo usarle per migliorare la comunicazione, per proteggere i dati che sono in grado di archiviare e usare, per sfruttarne i molteplici vantaggi pur conoscendone i limiti e, in particolare, i rischi che un uso non adeguato può comportare (competenza digitale).

Ma competenze chiave sono anche quelle che ci permettono di riflettere su noi stessi e sul nostro modo di pensare, di provare sentimenti, di relazionarci agli altri e di collaborare con loro, di essere resilienti di fronte alle difficoltà che incontriamo, di apprendere e continuare ad apprendere per tutto il corso della nostra vita (competenza personale, sociale e di imparare a imparare). Ed è proprio vivendo insieme agli altri nella società civile grazie alle competenze personali e sociali di cui disponiamo che nasce l’esigenza di un’altra competenza chiave fondamentale, quella che ci consente di agire come cittadini responsabili e consapevoli delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici, politici, ambientali (competenza in materia di cittadinanza).

Ci sono infine, seppur non meno importanti e anzi essenziali proprio per la nostra natura sociale e in stretta relazione con il nostro pianeta, quelle competenze che ci permettono di trasformare idee ed opportunità in dei valori per gli altri, in progetti e soluzioni che abbiano un valore culturale, sociale, ambientale, finanziario, facendo ricorso alla nostra capacità creativa, all’abilità di risolvere problemi e di pensare in maniera critica per prendere iniziative e portarle avanti con perseveranza e in collaborazione con gli altri (competenza imprenditoriale).

Mi piace infine concludere con quelle competenze che, in un mondo in cui ogni luogo è diventato “vicino” e raggiungibile in tempi molto più brevi rispetto al passato, in cui le migrazioni di popoli sono una realtà quantomai attuale e il contatto tra culture molto diverse tra loro è una dimensione quotidiana, ci consentono di comprendere e di rispettare idee e significati anche se espressi in maniera creativa e in diverse culture attraverso molteplici forme artistiche e culturali, come la pittura, la musica, la danza, il teatro, il design, il teatro, i riti (competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale).

Conclusioni

Sulla base di questo breve viaggio compiuto nelle competenze chiave per l’apprendimento permanente emerge chiaramente che la scuola, come prima palestra sociale e luogo con grandi potenzialità di diventare una “comunità” di persone, ha un ruolo di primo piano nel formare degli esseri umani che siano anche cittadini consapevoli e responsabili di questo pianeta in cui natura e tecnologia devono poter lavorare insieme supportandosi a vicenda senza danneggiarsi, per il bene della Terra e di tutte le creature che la popolano.

Per non disattendere le aspettative “alte” riposte su di lei, la scuola deve quindi riuscire a proporre un tipo di educazione e di didattica in grado di favorire innanzitutto lo sviluppo della persona umana in tutte le sue dimensioni e, cioè, cognitiva, affettiva, relazionale, creativa, corporea, nei caratteri che la accomunano alle altre e in quelli che la rendono originale. Deve allo stesso tempo favorire la capacità di collaborare, ascoltare, ragionare in maniera critica, esprimere le proprie idee nel rispetto di quelle altrui, di svilupparle e portarle avanti con convinzione per introdurre innovazione e progresso, senza tuttavia dimenticare il bagaglio culturale storico dei popoli e le esigenze della natura che rende possibile la vita stessa.

Deve cioè fornire concretamente quelle “chiavi” che danno la possibilità, a tutti gli uomini e a tutte le donne, di fruire liberamente delle opportunità che le società e il mondo offrono, affinché ciascuno possa autorealizzarsi ed essere, come dice Abraham Maslow, “ciò che può essere”.

Preparati per la prova scritta con Edises

Questo esempio di traccia svolta è stato realizzato dalla nostra redazione per offrirti una possibile idea di svolgimento di prova ufficiale proposta nei precedenti concorsi di ammissione al TFA sostegno didattico. A partire dai nuclei concettuali individuati ed evidenziati nella prima parte dell’articolo, potrai tu stesso elaborare la tua traccia personale e così esercitarti in vista dell’imminente prova scritta.

Per altri esempi di svolgimento, ti consigliamo di consultare la sezione del blog edises dedicata al TFA sostegno e di scoprire il nostro volume Tracce svolte per la prova scritta, di cui potrai sfogliare gratuitamente l’indice.

Prova scritta TFA sostegno

Il testo Tracce svolte per la prova scritta di EdiSES 2023 è aggiornato con le prove del VII ciclo.

I contenuti contengono spunti e suggerimenti su:

  • competenze socio-psico-pedagogiche
  • competenze su empatia e intelligenza emotiva
  • competenze su creatività e pensiero divergente
  • competenze organizzative.
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