Il tecnico della riabilitazione psichiatrica è l’operatore sanitario la cui attività professionale consiste nel fornire servizi di riabilitazione e rieducazione agli individui affetti da disabilità psichica, quale parte di un progetto terapeutico elaborato in sinergia con un’équipe multidisciplinare, al fine di sviluppare il massimo livello di autonomia personale del paziente.
Collabora, pertanto, con psichiatri, psicologi, assistenti sociali, consulenti, terapisti e altre figure professionali di riferimento.
La riabilitazione psichiatrica può essere definita come l’insieme di tecniche e di interventi finalizzati a mitigare gli effetti della cronicizzazione del disagio psichico e a promuovere attivamente il reinserimento dell’individuo nel contesto sociale e lavorativo di riferimento.
Lavorando in ambito curativo/riabilitativo, collabora all’individuazione e valutazione della disabilità psichica identificando le potenzialità del soggetto, analizzandone i bisogni e le istanze evolutive e riconoscendo le risorse del contesto familiare e socio-ambientale del paziente.
Una buona preparazione nelle discipline di base permette la migliore comprensione dei più rilevanti elementi alla base dei processi patologici e patologici ai quali è rivolto il suo intervento riabilitativo, nel riconoscimento delle necessità di supporto nella valutazione del disagio psicosociale, della disabilità psichica e dei punti di forza del soggetto e ciò solo grazie a una stretta collaborazione, come detto, con altri professionisti secondo un’ottica multidisciplinare – in quanto i contesti in cui il disagio psichico si manifesta sono diversi e coinvolgono la persona, la famiglia, la comunità e il territorio di riferimento – ma sempre nell’osservanza e nel rispetto di ruoli e competenze di ogni figura professionale partecipante al processo terapeutico/riabilitativo.
Gli argomenti dell'articolo
Diventare tecnico della riabilitazione psichiatrica: il percorso formativo
Nell’ambito delle Professioni sanitarie della riabilitazione (classe di laurea L-SNT/2), questo corso di laurea triennale, la cui prova finale ha valore di esame di Stato abilitante all’esercizio della professione prevede, oltre al superamento degli esami previsti dall’ordinamento didattico, un tirocinio formativo obbligatorio volto alla maturazione di specifiche abilità professionali da effettuarsi presso strutture pubbliche o private.
Come tutti i corsi di laurea delle professioni sanitarie, il corso di laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica è a numero programmato a livello nazionale e la frequenza è obbligatoria. Chi intendesse proseguire con gli studi universitari, può optare per il corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle Professioni Sanitarie o frequentare Master di primo livello di specializzazione.
Anche il tecnico della riabilitazione psichiatrica, come le altre figure specifiche delle professioni sanitarie, è inserito nel programma di Formazione Continua in Medicina che prevede l’obbligo di aggiornamento professionale post-laurea.
Gli ambiti di competenza: di cosa si occupa il tecnico della riabilitazione psichiatrica?
Identificata la natura della disabilità psichica, il tecnico della riabilitazione psichiatrica provvede a individuare, analizzare e scegliere la più appropriata gestione della criticità con la collaborazione e l’affiancamento di altre figure professionali. Nella gestione del rischio clinico sa identificare e segnalare le difficoltà al medico competente.
Il processo terapeutico/riabilitativo si focalizza sulla centralità della persona e la riabilitazione si fonda su valori forti: l’integrazione reale del soggetto, l’accento posto sulle risorse personali e sociali piuttosto che sulla malattia, la preferenza accordata agli ambienti ordinari di vita, di formazione e di lavoro e di crescita personale, una stretta collaborazione tra équipe medico-clinica.
La valutazione del più appropriato processo riabilitativo si dispiega durante tutto il percorso terapeutico e parte dal riconoscimento dei bisogni di assistenza da parte del paziente così da poter favorire l’instaurarsi di una vera e propria alleanza terapeutica.
Naturalmente, ogni soggetto è differente dall’altro a causa della patologia, sintomatologia e difficoltà; di conseguenza, ogni approccio assistenziale sarà diversificato.
L’educazione terapeutica non può che dispiegarsi secondo un’ottica pluralistica volta a insegnare, sviluppare capacità, accompagnando il paziente nella costruzione di un reale progetto di cura e di vita.
Questa pratica necessita, da un lato, la corretta padronanza degli strumenti di valutazione e degli ausili di assistenza; dall’altro lato, richiede la stretta collaborazione e coordinazione tra i differenti attori, in ognuna delle tappe del percorso di riabilitazione attuato o da attuare, poiché la riabilitazione ha lo scopo di valorizzare e sollecitare le potenzialità e i punti di forza del soggetto per l’ottenimento di obiettivi concreti, ovvero del recupero funzionale, sociale e personale.
Tra le principali attività del tecnico di riabilitazione psichiatrica:
- identificare in maniera autonoma gli interventi più mirati e idonei di riabilitazione psichiatrica che coinvolgano non solo il paziente ma anche la famiglia e la comunità di riferimento, elaborando un programma di intervento volto a massimizzare la risposta di recupero da parte del paziente, individuando situazioni potenzialmente a rischio
- valutare in maniera critica il processo terapeutico/riabilitativo nel suo complesso
- osservare il comportamento del soggetto, ascoltare i suoi bisogni e le sue difficoltà e registrare la sua condizione, redigendo in forma scritta la valutazione clinico-funzionale, identificando gli obiettivi a breve, medio e lungo termine per la stesura in équipe multidisciplinare del percorso riabilitativo
- sapersi adattare a nuove situazioni mostrandosi innovativo di fronte alla risoluzione di problemi o nel prendere decisioni, autonomamente o in collaborazione con la famiglia e l’équipe multidisciplinare
- assistere l’individuo nell’identificazione delle sue potenzialità e punti di forza, valutando sia le facilitazioni sia gli ostacoli per la migliore gestione della vita quotidiana o per l’eventuale inserimento in ambito lavorativo identificando, laddove necessario, anche il bisogno di servizi speciali in quanto la riabilitazione si traduce, al contempo, nelle azioni di cura nei confronti del paziente ma anche in azioni nei confronti della comunità affinché possa adeguatamente accogliere il soggetto affetto da disabilità psichica
- monitorare lo stato fisico ed emotivo del paziente e segnalare eventuali comportamenti inusuali all’équipe medica
- coinvolgere il paziente in attività terapeutiche sociali e ricreative volte a rafforzare le capacità interpersonali e a favorire lo sviluppo di relazioni interpersonali
- sviluppare e insegnare strategie atte a potenziare il benessere e l’autonomia del paziente
- provvedere a tecniche di riabilitazione che aiutino il soggetto a valutare le sue priorità e stabilire obiettivi che siano coerenti con la sua personale visione del mondo, i suoi valori e il suo stile di vita, considerando le preferenze personali dell’individuo e i suoi interessi così da individuare traguardi che siano coerenti con le sue aspirazioni
- attraverso tecniche motivazionali basate sulla comunicazione verbale e non verbale, stabilire obiettivi e competenze nella risoluzione dei problemi
- adottare interventi di riabilitazione psicosociale basati sull’evidenza scientifica e monitorare periodicamente i progressi nel corso del trattamento
- aiutare il paziente a potenziare l’utilizzo di meccanismi di adattamento individuali, utilizzando le tecniche più appropriate
- stabilire una forte relazione terapeutica con il paziente, identificando e gestendo problemi o disagi che possono sorgere in relazione alle pratiche di riabilitazione psichiatrica
Più specificatamente, le competenze che contraddistinguono maggiormente questa figura professionale:
- conoscenza dei concetti basilari della riabilitazione psichiatrica e della metodologia del processo riabilitativo, così come dei principi e delle norme che definiscono il suo campo di attività e di responsabilità, avvalendosi dell’autonomia professionale, decisionale e operativa che caratterizza il suo profilo
- conoscenza dei principi di bioetica, deontologici, giuridici e medico-legali propri alla professione
- conoscenza dei principi culturali e professionali che orientano il pensiero diagnostico, il processo riabilitativo del soggetto e della collettività, applicando tali principi nella pratica diretta
- conoscenza delle dimensioni etiche e storiche della medicina, soprattutto in riferimento alla riabilitazione psichiatrica
- conoscenza dei processi psicologici sociali, individuali e di gruppo che influenzano il funzionamento dei sistemi sociali
- capacità di promuovere un approccio integrato al paziente, valutando criticamente gli aspetti riabilitativi clinici, relazionali, educativi, sociali, etici insiti nella prevenzione, nell’assistenza, nella riabilitazione e nel recupero del più alto grado di benessere per il paziente
- capacità, unita a conoscenza ed esperienza, atte a garantire la corretta attuazione del programma riabilitativo e dei fondamenti teorici e applicativi delle differenti tecniche riabilitative
- capacità di attuare interventi riabilitativi finalizzati alla cura di sé, all’adesione al progetto di cura, alle relazioni interpersonali, all’attività lavorativa e all’autonomia nel quotidiano.
Naturalmente, le conoscenze e le competenze che contraddistinguono questa questa figura professionale non si esauriscono nel “sapere” teorico: a questo si affiancano, infatti, capacità come “saper fare” e “saper essere”, ovvero capacità relazionali e interpersonali, soprattutto nell’ambito della responsabilità professionale che si traduce nel rispetto del codice deontologico, delle norme e delle leggi caratterizzanti questa professione.
Poiché spesso i trattamenti di riabilitazione sono lunghi, bisogna saper costruire una relazione ottimale e duratura col paziente, che sola permette di trattare il paziente e valutare la sua reale condizione.
Il tecnico della riabilitazione psichiatrica deve, inoltre, possedere una buona capacità di osservazione: osservando costantemente e attentamente il paziente sa individuare qualsiasi cambiamento nel suo comportamento. Per la sua sicurezza e incolumità e quella di altri soggetti, deve saper riconoscere segnali di disagio o malessere.
Deve essere dotato di grande pazienza e di una forte resistenza allo stress, considerata la tipologia di lavoro che può rivelarsi emotivamente e fisicamente molto impegnativa.
Grazie alle sue capacità relazionali e comunicative, efficaci e adeguate, sa comunicare sia in forma orale sia scritta con i pazienti, i familiari, i colleghi e altri gruppi professionali secondo una collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale, dando prova di competenze comunicative e relazionali con il paziente, attraverso modalità verbali e non verbali (voce, tono, postura, mimica, sguardo).
Il profilo professionale del tecnico della riabilitazione psichiatrica
La figura del tecnico della riabilitazione psichiatrica è stata riconsiderata dal D.M. n. 182 del 29 marzo 2001, “Regolamento concernente l’individuazione della figura del Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica”; nello stesso decreto, viene infatti soppresso il primo profilo individuato con il D.M. n. 57 del gennaio 1997, ovvero “Tecnico della Educazione e della Riabilitazione Psichiatrica e Psicosociale”, poi equiparato al profilo di Educatore Professionale, poiché sostanzialmente le due figure sono state ritenute sovrapponibili.
Nel nuovo D.M. si legge: “il tecnico della riabilitazione psichiatrica è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge, nell’ambito di un progetto terapeutico elaborato da un’équipe multidisciplinare, interventi riabilitativi ed educativi sui soggetti con disabilità psichica:
- collabora alla valutazione della disabilità psichica e delle potenzialità del soggetto, analizza bisogni e istanze evolutive e rileva le risorse del contesto familiare e socioambientale;
- collabora all’identificazione degli obiettivi formativo-terapeutici e di riabilitazione psichiatrica nonché alla formulazione dello specifico programma di intervento mirato al recupero e allo sviluppo del soggetto in trattamento;
- attua interventi volti all’abilitazione/riabilitazione dei soggetti alla cura di sé e alle relazioni interpersonali di varia complessità nonché, ove possibile, ad un’attività lavorativa;
- opera nel contesto della prevenzione primaria sul territorio, al fine di promuovere lo sviluppo delle relazioni di rete, per favorire l’accoglienza e la gestione delle situazioni a rischio e delle patologie manifestate;
- opera sulle famiglie e sul contesto sociale dei soggetti, allo scopo di favorirne il reinserimento nella comunità;
- collabora alla valutazione degli esiti del programma di abilitazione e riabilitazione nei singoli soggetti, in relazione agli obiettivi prefissati”.
Dove lavora un tecnico della riabilitazione psichiatrica?
Il tecnico della riabilitazione psichiatrica può svolgere la sua attività professionale, finalizzata alla riabilitazione e al reinserimento sociale del soggetto in cura, all’interno di strutture e servizi sanitari pubblici o privati in regime di dipendenza o libero-professionale: servizi psichiatrici di diagnosi e cura, centri di salute mentale, servizi per tossicodipendenti, comunità riabilitative residenziali, centri diurni, ospedali psichiatrici giudiziari, servizi per l’adolescenza, servizi per i disturbi del comportamento alimentare, servizi di neuropsichiatria infantile, residenze sanitarie assistite e servizi riabilitativi geriatrici, strutture per minori, famiglie, anziani.
Opera, inoltre, all’interno della comunità per svolgere interventi preventivi, educativi e riabilitativi.
Concorsi pubblici per tecnici della riabilitazione psichiatrica: requisiti di ammissione
Come per tutte le altre professioni sanitarie, l’accesso nel Servizio Sanitario Nazionale, nelle Università e in altri enti pubblici è sottoposto al superamento di un concorso pubblico.
Per poter partecipare al concorso, è essenziale essere in possesso dei requisiti generali per l’accesso ai concorsi pubblici e dei seguenti requisiti specifici:
- Laurea triennale in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della riabilitazione di cui al D.M. 29 marzo 2001 e lauree equipollenti (diploma universitario di Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica, conseguito ai sensi dell’art. 6 del D. Lgs. 30 dicembre 1992 e successive modifiche)
- iscrizione all’Albo professionale di competenza degli esercenti le professioni sanitarie
- conoscenza di elementi di informatica
- conoscenza, almeno a livello iniziale della lingua inglese o francese
Tali requisiti devono essere posseduti alla data di scadenza del bando di concorso.
Concorsi per tecnici della riabilitazione psichiatrica: le prove d’esame
Il concorso consiste in una prova scritta, una prova pratica e una prova orale.
Più nello specifico:
- prova scritta: verte su argomento scelto dalla Commissione attinente alla specifica professione di tecnico della riabilitazione psichiatrica che può anche consistere nella soluzione di quesiti a risposta sintetica.
- prova pratica: consiste nell’esecuzione di tecniche specifiche o predisposizione di atti connessi alla qualificazione professionale richiesta.
- prova orale: verte sulle materie oggetto della prova scritta e comprensiva di verifica della conoscenza di elementi di informatica e della lingua inglese o francese, almeno a livello base.
Esempi di tracce ufficiali dei concorsi per tecnici della riabilitazione psichiatrica
Concludiamo fornendo qualche esempio di tracce ufficiali d’esame dei concorsi per tecnici della riabilitazione psichiatrica.
Esempi di quesiti per la prova scritta
1. Cosa si intende per DUP e come si correla con la prognosi dei disturbi psichiatrici?
2. Quali sono le abilità di comunicazione di base dell’intervento psico-educativo familiare (Fallon)?
Esempi di quesiti per la prova pratica
1. Lei lavora come Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica presso un Centro di Salute Mentale.
Lucio è un paziente di 54 anni noto al Centro di Salute Mentale da 20 anni per un Disturbo Bipolare, con 13 pregressi ricoveri in Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura e due ricoveri in una clinica privata.
Negli ultimi 5 anni Lucio ha raggiunto un buon compenso, assume una terapia psicofarmacologica stabilizzante, vive in autonomia e si reca quotidianamente a pranzo dalla zia ultraottantenne che rappresenta per lui un importante punto di riferimento. In passato infatti, nei periodi di maggiore malessere così come nelle settimane successive alle dimissioni ospedaliere, Lucio si trasferiva a vivere da lei.
Ad oggi Lucio svolge un lavoro part-time con inserimento protetto presso la biblioteca del paese.
Il progetto di presa in carico attuale prevede visite mediche per monitoraggio della terapia e colloqui a cadenza mensile con gli operatori territoriali di riferimento nel contesto domiciliare. Lucio ha sempre mantenuto buoni rapporti con il servizio, dimostrandosi disponibile ad accogliere gli operatori a casa e a renderli partecipi dei suoi progetti.
Nelle settimane precedenti la zia di Lucio ha avuto un ictus.
È ad oggi ancora ricoverata in una riabilitazione intensiva ma è previsto a breve l’inserimento in una Residenza Sanitaria Assistita (RSA).
Durante la visita a domicilio Lei osserva un’irrequietezza psicomotoria e un eloquio incontenibile. Lucio inoltre riferisce che da ieri non si sta recando al lavoro in quanto ha intenzione di iscriversi ad un corso formativo per operatore socio-sanitario con l’obiettivo di venire assunto presso la RSA che ospiterà la zia.
1. Quali ulteriori dati raccoglierebbe per comprendere meglio la condizione attuale di Lucio e come questa si stia modificando?
2. Come riterrebbe opportuno ridefinire gli obiettivi del progetto in équipe?
3. Quali interventi riterrebbe necessario mettere in atto?
Esempi di quesiti per la prova orale
1. Il processo di recovery.
2. La normativa per il superamento degli OPG.