Come diventare Fisico Medico: guida alla professione

Il Fisico Medico rientra tra le professioni di ambito santario. La fisica medica – o meglio la fisica applicata alla medicina – studia l’applicazione della fisica in campo sanitario sia operando sulla strumentazione medica, sia direttamente nei trattamenti medici.

Gli ambiti di competenza: di cosa si occupa il Fisico Medico?

In sostanza, il Fisico Medico applica i principi e le metodologie della fisica in medicina, nei settori della prevenzione, della diagnosi e della cura, allo scopo di assicurare la qualità delle prestazioni erogate e la prevenzione dei rischi per i pazienti, gli operatori e gli individui in generale.

In particolare, ha un ruolo fondamentale nella diagnosi e terapia dei tumori con radiazioni ionizzanti. In questo campo il progresso scientifico e tecnologico è stato enorme e ha determinato una serie di conseguenze tali da imporre l’integrazione di diverse professionalità.

Il Fisico Medico si occupa prevalentemente di tre aspetti: piani di cura di medicina nucleare e radioterapia, controlli di qualità e radioprotezione.

Durante le terapie, il Fisico Medico è la figura consultata dai terapisti per stabilire dose di radiazioni, quantità di trattamenti e impostazioni della macchina. Nell’ambito della radioterapia, ad esempio, collabora con l’oncologo e il radioterapista nella decisione del piano di cura più adatto per l’eliminazione di un eventuale tumore, identificato dal medico competente: data la dose prescritta dal radioterapista, dà le istruzioni specifiche per l’utilizzo della macchina ai tecnici specializzati. In questo senso, il Fisico Medico interagisce raramente col paziente, ma è fondamentale, e obbligatorio per legge, per la personalizzazione del piano di cura.

In ambito clinico, garantisce la sicurezza e protezione nell’uso di agenti fisici utilizzati (campi elettromagnetici, ultrasuoni, laser, ecc.) e inoltre viene coinvolto attivamente nella scelta e valutazione delle tecnologie sanitarie (Health tecnology Assessment – HTA).

Inoltre, il Fisico Medico viene consultato nel momento in cui l’ospedale decide di acquistare nuova strumentazione medica. Per esempio, se un ospedale decide di acquistare un acceleratore di particelle, sarà il Fisico Medico a fare verifiche sulla strumentazione dopo l’installazione ed effettuare un periodico controllo qualità e a stabilire se le macchine mantengono gli standard fissati dalla legge.

Importante, inoltre, l’attività di ricerca. Sono previste, infatti, collaborazioni con gruppi di ricerca di università vicine o tesisti, in quanto per certi ambiti le università non hanno quasi mai la dotazione necessaria e quindi si rivelano necessarie le collaborazioni dirette con gli ospedali.

Diventare Fisico Medico: il percorso formativo

Il percorso formativo del Fisico Medico ha una durata di 8 anni e prevede:

  • laurea in Fisica (magistrale classe LM-17, specialistica classe 20/S con il nuovo ordinamento o quadriennale con il vecchio ordinamento)
  • diploma triennale di Specializzazione in Fisica Medica con tirocinio obbligatorio, presso strutture accreditate del Servizio Sanitario Nazionale

Attualmente in Italia sono attive 16 scuole di specializzazione: Università di Bologna, Università di Cagliari, Università Cattolica, Università di Catania, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Messina, Università di Milano, Università di Napoli, UniPa, Università di Padova, Università di Pisa, Università La Sapienza, Università Tor Vergata, Università di Torino e Università dell’Aquila.

L’accesso è previsto per laureati magistrali in Fisica, laureati specialisti in Fisica e laureati con il vecchio ordinamento in Fisica. I regolamenti sono specifici per ogni università, pur avendo linee guida comuni.

Il Fisico Medico deve costantemente aggiornarsi da un punto di vista professionale partecipando regolarmente ai corsi e ai convegni svolti nell’ambito del programma di Educazione Continua in Medicina (ECM).

Sbocchi lavorativi: dove lavora il Fisico Medico?

La professione di Fisico Medico può svolgersi in diversi ambiti:

  • nelle strutture del Servizio Servizio Sanitario Nazionale, principalmente negli ospedali sia pubblici che privati di elevata complessità
  • nelle università e nei centri di ricerca, svolgendo anche attività didattica e di tutoraggio sia nelle Scuole di Specializzazione di Fisica medica, per la formazione degli specializzandi, che in tutti i corsi di laurea e di specializzazione in cui esistono corsi di Fisica applicata alla medicina;
  • nelle aziende private che producono e/o commercializzano apparecchiature utilizzate in medicina – LINAC, TAC, RMN, PET, ecc – collaborando anche attivamente allo sviluppo di nuove tecnologie e allo studio di tutte le problematiche connesse all’impiego delle radiazioni in ambito sia diagnostico che terapeutico;
  • come libero professionista
  • come esperto qualificato, ovvero la figura adibita ai controlli di qualità e sicurezza in vari ambiti. Per diventare esperto qualificato bisogna superare un esame teorico e un tirocinio di sei mesi in strutture specializzate per ogni grado di abilitazione.

Come prepararsi alle prove d’esame per l’abilitazione professionale

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I concorsi per Fisico Medico

Generalmente i concorsi pubblici nell’ambito della Fisica Sanitaria prevedono una prova scritta, una prova pratica e una prova orale, che comprende anche la valutazione della conoscenza di una lingua straniera e delle applicazioni informatiche.

Esempi di tracce ufficiali dei concorsi per Fisico Medico

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