Come diventare fisico: guida pratica alla professione

Lo studio delle cose naturali (da “φύσις – phýsis”, natura), è alla base della professione del fisico. Ad oggi, però, il ruolo di tale scienziato supera la canonica definizione per raggiungere traguardi d’impiego sempre più numerosi.

Dall’Università al mondo del lavoro

Come abbiamo fatto già per altri profili professionali, in questa guida pratica vi sveleremo tutti i dettagli circa l’affascinante professione di fisico.

Come si diventa fisico?

Nella professione di fisico, più che in altri ambiti professionali, svolge un ruolo fondamentale il percorso formativo: più elevato sarà il grado d’istruzione raggiunto e maggiori saranno le possibilità d’impiego e il conseguente livello delle stesse.
Hanno particolare peso, inoltre, le ricerche e i vari approfondimenti attuati sia negli anni universitari che dopo (master, tirocini, progetti di ricerca).

L’iter di studi prevede sostanzialmente due step:
• Laurea triennale in Fisica (L-30). Nei primi tre anni di studio, il focus è sulle materie che stanno alla base della professione, dunque: matematica, geometria, chimica, meccanica, informatica, termodinamica, struttura della materia, astronomia, elettromagnetismo, struttura della materia, fisica nucleare;
• Laurea Magistrale in Fisica o Fisica dei Sistemi Complessi (LM-17). La laurea magistrale prevede l’approfondimento delle materie studiate durante il corso di studi triennale. Eventuali variazione del curriculum d’esami dipendono dalla specializzazione scelta.

In ogni caso, una laurea in Fisica prevede sempre numerose attività di laboratorio e un periodo di tirocinio presso un’azienda o un ente.
Sovente, un laureato in Fisica sceglie di completare la propria formazione con un dottorato di ricerca (della durata di tre anni). Il titolo di PhD è, peraltro, necessario per chi intenda lavorare nel campo accademico.

Come esercitare la professione?

Per esercitare la professione di fisico, è necessario essere iscritti all’Albo (sezione A per i laureati magistrali; sezione B per i laureati triennali). In Italia, esiste un unico Ordine dei Chimici e dei Fisici (Legge 3/2018).
Tra le figure regolamentate, spicca quella del Fisico Medico, professione ufficialmente riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale.

Di cosa si occupa un fisico?

Il fisico è lo scienziato che studia i fenomeni naturali utilizzando il metodo scientifico.
La ricerca fisica è un territorio estremamente vasto: esso può avere come obiettivo sia quello d’indagare i principi e le leggi naturali che regolano l’universo (ambito della fisica teorica e sperimentale), sia quello di sviluppare nuove tecnologie (ambito della fisica applicata).

Tra i principali compiti della fisica teorica e sperimentale, vi sono:
• l’osservazione sistematica dei fenomeni naturali;
• l’esecuzione di esperimenti in laboratorio sotto la guida di ipotesi e teorie da verificare;
• la raccolta di dati empirici e di misure;
• l’analisi dei dati mediante calcoli matematici e simulazioni al computer;
• la produzione di un testo scientifico in cui vengono riportati i risultati della ricerca svolta.
Le mansioni peculiari della fisica applicata sono, invece:
• l’utilizzo di strumenti diagnostici per l’indagine di ambienti naturali ed artificiali, inclusa l’indagine del clima e degli agenti inquinanti;
• lo sviluppo di strumenti avanzati per la diagnostica (es.test medicali , biosensori per la diagnosi biomedica, amplificatori per la rivelazione di radiazione);
• sviluppo di circuiteria avanzata, tecnologie, strumenti e sistemi elettronici e micro-elettronici, inclusa l’elettronica analogica e digitale;
• sviluppo di strumentazione avanzata di tipo ottico per l’indagine dei materiali nello spazio.

Dove lavora un fisico?

Sono varie le possibilità occupazionali di un fisico. Di seguito, i percorsi lavorativi più frequentemente perseguiti:
attività in ambito accademico – una carriera nell’ambito della ricerca scientifica presso università o enti di ricerca è spesso la naturale prosecuzione del periodo di studi universitari intrapreso da un aspirante fisico. Anche in questo caso, i settori di specializzazione possono essere i più disparati: fisica medica, astrofisica, ottica, fisica dei materiali, fisica ambientale, fisica nucleare;
l’insegnamento – diventare insegnante di fisica e di altre materie scientifiche come la matematica e le scienze presso istituti di scuola media e superiore, è un altro dei possibili sviluppi professionali di una laurea in fisica. Per maggiori informazioni leggi la guida come diventare insegnante;
attività di data analyst – il fisico è un professionista estremamente richiesto anche nel settore finanziario: banche, assicurazioni e aziende fintech ricercano spesso questo ruolo per lo sviluppo di modelli matematici, funzioni e algoritmi utili per fare previsioni e programmare gli investimenti;
ricerca e sviluppo presso aziende del settore IT e delle telecomunicazioni – molte aziende e società che operano nel campo dell’elettronica e del settore energetico, scelgono di includere nel loro staff laureati in Fisica, per lo studio di nuovi materiali o per l’implementazione di nuove tecnologie;
attività di consulenza – un laureato in fisica, qualsiasi sia la sua specializzazione, è una risorsa estremamente preziosa per le aziende e le società di consulenza. Frequente è la scelta da parte di un fisico di lavorare come libero professionista, mettendo a disposizione di più clienti le sue conoscenze e competenze.