L’educatore professionale è un operatore che, in base a una specifica preparazione di carattere teorico e tecnico-pratico, organizza e gestisce progetti e servizi educativi e riabilitativi all’interno dei servizi sanitari o all’interno di servizi socio-educativi, destinati a persone in difficoltà e in situazioni di disagio.
In particolare assiste queste categorie di persone:
- soggetti portatori di handicap psichici o fisici (adulti e minori)
- persone malate di Aids e con problemi di dipendenza (alcol, droghe)
- anziani
- carcerati
Importante novità per gli educatori, in arrivo l’albo professionale a seguito della pubblicazione in Gazzetta della normativa di riferimento. È stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge n. 55/2024 a seguito della quale saranno istituiti due nuovi albi professionali per pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici. All’interno della legge vengono quindi definiti i termini per l’iscrizione ad entrambi gli albi da parte di chi ha i requisiti per farne richiesta.
Gli argomenti dell'articolo
Gli ambiti di competenza. Di cosa si occupa l’educatore professionale?
La professione di educatore professionale richiede un forte contatto con le persone. Per questo, oltre alle conoscenze tecniche, la “vocazione“ ha un ruolo centrale: ci vogliono impegno, dedizione e responsabilità, oltre alla voglia di mettersi al servizio degli altri, grande sensibilità e una capacità empatica.
Per la varietà e la specificità delle problematiche con cui si misura, l’educatore lavora spesso in modo coordinato e integrato con altre figure professionali presenti nelle strutture come psicologi, assistenti sociali e altri operatori.
In generale, attua interventi educativi e riabilitativi nell’ambito di un progetto terapeutico elaborato da un’équipe multidisciplinare che ha come obiettivo primario il reinserimento sociale definendo interventi educativi, assistenziali e sanitari che rispondano ai bisogni individuali attraverso lo sviluppo dell’autonomia, delle potenzialità individuali e dei rapporti sociali con l’ambiente esterno.
Per raggiungere questo obiettivo, l’educatore mira a:
- rendere autonomo quanto più possibile il soggetto, attraverso il recupero delle sue potenzialità;
- organizzare e coordinare, insieme ad un équipe terapeutica, il progetto educativo sulla base delle strutture e delle risorse a disposizione;
- lavorare con le famiglie e nel contesto sociale dei soggetti assistiti, per rendere il reinserimento più semplice.
Diventare educatore professionale: il percorso formativo
La Legge di Bilancio del 2018 ha introdotto una distinzione tra l’educatore professionale socio-sanitario, che può operare sia all’interno di strutture sanitarie, sia in cooperative e comunità, e l’educatore professionale socio-pedagogico che lavora all’interno dei servizi educativi e sociali di organizzazioni pubbliche e del Terzo Settore.
Quindi, è stato creato un doppio canale formativo. Per lavorare come educatore Professionale è necessario essere laureati in una delle due seguenti discipline:
- Laurea triennale in Scienze dell’Educazione (classe di laurea L-19) per lavorare come Educatore Socio-Pedagogico,
- Laurea triennale in Educazione Professionale (classe di laurea L/SNT2) per lavorare come Educatore Socio-Sanitario
Si può esercitare la professione di educatore, in alternativa ai percorsi di laurea, essendo in possesso di:
- requisiti per l’esercizio della professione di educatore dei servizi educativi per l’infanzia di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65
- il precedente riconoscimento della qualifica di educatore professionale socio-pedagogico o di educatore nei servizi educativi ai sensi della legge n. 205/2017
- l’iscrizione nell’albo degli educatori professionali socio-pedagogici (in arrivo)
Sociale e sanitario sono due percorsi universitari paralleli che permettono entrambi l’accesso a questa professione.
Il percorso universitario prevede anche ore di tirocinio per fare esperienza sul campo: l’esperienza pratica per questo tipo di professione è fondamentale per poter poi affrontare le situazioni problematiche. La formazione include percorsi professionalizzanti presso le strutture sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale e le strutture di assistenza socio-sanitaria degli enti pubblici individuate nei protocolli d’intesa fra le regioni e le università.
Terminato il percorso formativo e universitario, è utile fare un’analisi del territorio per conoscere le opportunità presenti nel pubblico e nel privato. Se si desidera lavorare nel settore pubblico, occorre informarsi sui bandi e concorsi attivi preso l’ente pubblico di interesse.
Dopo la laurea triennale si può continuare presso le Università con la Laurea specialistica di II livello di due tipi: Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea Magistrale in Educatore Sanitario Specializzato (classi LM, SNT/02); Dipartimento di Scienze Umane, Corso di Laurea Magistrale in Pedagogia (classi LM50, LM57, LM85, LM93).
Inoltre, è possibile proseguire con master di I e di II livello, dottorati di ricerca, nonché corsi di perfezionamento e di ECM (Educazione continua in medicina).
Entrambi i corsi di laurea rientrano nella disciplina della legge n. 264 del 1999 che ne stabilisce il numero programmato a livello nazionale.
Sbocchi lavorativi per i due profili di educatore professionale
L’educatore professionale socio-sanitario può esercitare la professione solo dopo essersi iscritto all’albo, istituito dal DM 13 marzo 2018 sulla base della Legge 3/2018; iscrizione non richiesta, invece, per l’esecizio della professione per l’educatore socio-pedagogico.
Generalmente, l’educatore professionale deve essere disposto a svolgere attività di diversa natura, sia di aiuto, sostegno e relazione, sia di tipo amministrativo-gestionale. Opera in ambienti organizzativi in cui solitamente i ruoli e le mansioni non sono rigidamente definiti e possono variare in base al tipo di utenza e al tipo di intervento che si realizza. Per tale motivo, l’approccio al lavoro dovrebbe essere improntato alla disponibilità e alla flessibilità e connotato da un’elevata motivazione personale.
L’educatore svolge la sua attività professionale in strutture e servizi socio-sanitari pubblici (come ospedali, carceri, ma anche Province, Regioni, Comuni); in strutture residenziali e semiresidenziali private (come case famiglia, comunità terapeutiche, case di cura, case di riposo, cooperative, centri di accoglienza); effettua assistenza domiciliare, offrendo anche solo il sostegno educativo; si reca a scuola per il sostegno dei minori; visita centri educativi diurni che ospitano persone disagiate.
I concorsi per educatore professionale
Generalmente i concorsi pubblici per educatore professionale prevedono una prova scritta, una prova pratica e una prova orale, che comprende anche la valutazione della conoscenza di una lingua straniera e delle applicazioni informatiche.
Come prepararsi alle prove d’esame per l’abilitazione professionale
Per la parte ordinistica, valida per qualsiasi profilo consigliamo lo studio della Guida agli esami di Abilitazione professionale. Una nuova pubblicazione Edises che rappresenta un valido supporto per i candidati agli esami di abilitazione.
Guida all’esame di abilitazione
Guida prarica rivolta ai laureati e diplomati che devono sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione professionale, con l’obiettivo di offrire un approfondimento della materia ordinistica valida per tutte le professioni, sia quelle regolamentate che le altre.
Il testo, aggiornato agli ultimi provvedimenti normativi è di valido supporto anche per i giovani professionisti che si iscrivono all’albo e che si affacciano al mondo professionale.
Il testo illustra inoltre le tappe della riforma delle professioni, le funzioni degli ordini, l’accesso alla professione e i titoli professionali; introduce le nozioni generali comuni agli Ordini e Collegi professionali, trattando la deontologia, il giudizio disciplinare e le tariffe.